MEIN KAMPF E SPEER di Gianfranco Vecchiato
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Arch.Albert Speer 1938 "Nuova Berlino" |



distruzione per tutto il territorio del Reich: "... Se perderemo la guerra anche la nazione sarà perduta. Questo destino è inevitabile. Non è necessario aver riguardo per ciò che la nazione ha bisogno per continuare la sua esistenza ma, al contrario, è meglio distruggere queste cose con le proprie mani. distruggere se stessi. La nazione si è dimostrata debole e l'avvenire appartiene ormai alla nazione orientale, che è più forte. Inoltre poco importa di quelli che rimarranno dopo la lotta perché i migliori sono caduti". A quell'ordine finale insensato Albert Speer, come Ministro degli armamenti, non ubbidì. Ma si stava ormai chiudendo la scena sulla tragedia con decine di milioni di morti, intere città distrutte, secoli di storie urbane e mercantili annientate. Chi era Speer? Era un giovane e promettente architetto che divenne uno tra i più stretti collaboratori di Hitler, tanto da essere soprannominato "l'architetto del Fuhrer". Nominato Ministro degli armamenti del Reich durante la fase più acuta della guerra, seguì fino alla fine il destino del Nazionalsocialismo. Si era messo in luce anni prima quando aveva progettato, per la megalomania del Fuhrer, diversi progetti urbani e architetture monumentali, che gli valsero una medaglia per il suo padiglione della Germania alla Esposizione Universale di Parigi del 1937. Speer nel 1946 fu condannato a 20 anni di carcere al processo di Norimberga evitando la morte perchè si assunse le responsabilità morali del regime ma abilmente fece la parte del Tecnico più che del politico.
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Albert Speer (1905/1981) |

Uscì dal carcere alla fine degli anni '60 e visse fino al 1981, Personalià brillante, dopo la laurea divenne assistente di Tessenow a Berlino. Una vocazione interrotta per l'ambizione di grandi traguardi. E' il caso di ricordare come tra i suoi figli si sia distinto Albert junior che è stato responsabile del progetto dell'Expo 2000 svoltosi ad Hannover. In questa storia tragica l'architettura si mescolò tra poche luci e molte ombre. Norimberga fu prescelta come la città simbolo del regime e delle adunate oceaniche. Speer si mostrò uno straordinario scenografo che progettava per un immaginato futuro in una Nazione trasformata in caserma tra miti e superuomini. Ebbe quindi delle occasioni straordinarie per concepire ed elaborare architetture per il futuro della Germania pur se per una ideologia che negava alla radice lo spirito dell'Arte, che per sua vocazione o è libera o cerca la libertà. Tra le sue opere ancora visibili c'è lo Stadio Olimpico di Berlino del 1936 e quanto resta dello Stadio delle adunate a Norimberga. Un complesso enorme che si sviluppa con una serie di interventi su 16 kmq a sud della città con tribune che potevano contenere fino a 400mila posti ed una sala da congressi al coperto che era ancora in costruzione durante i bombardamenti alleati sulla città e che venne totalmente rasa al suolo.
Questo luogo, sacro al mito nazista e che ospitò dal 1933 al 1938 le "giornate del partito" che furono immortalate anche dalla magistrale regia di Leni Riefenstahl, autrice anche delle riprese delle Olimpiadi di Berlino nel 1936, è stato interessato da interventi di restauro e di recupero parziali, per opera dell'amministrazione socialdemocratica della città e del Land della Baviera. L'opera di Speer è ancora una ingombrante testimonianza. Egli fu un consapevole esecutore a cui la prigionia diede il tempo per ripensare agli errori commessi ed alle conseguenze che sul piano morale si hanno quando si intende la tecnica staccata dai principi della ragione. Scrisse un libro: Memorie del terzo Reich e continuò ad interessarsi di architettura. Documenti postumi hanno poi confermato la sua conoscenza dei campi di sterminio a cui fornì progetti per ampliare forni crematori ed obitori. E' quindi una figura tragica nella storia del Novecento dove l'ideologia corruppe lo spirito che si richiamava a quell'Architettura studiata alla Università ed a cui il suo Maestro Tessenow aveva dato nel primi decenni del secolo molti positivi esempi di analisi e di proposte. L'Architetto Speer ebbe la singolare opportunità di disporre di mezzi illimitati per progettare il futuro. Ma in questo progetto si scontrarono e prevalsero le ombre della morte. E' alle nuove generazioni che Mein Kampf va spiegato perché "il sonno della ragione genera mostri". Occorre sempre ricordare e temere il ruolo "vassallo" che troppo spesso anche l'Architettura e molti architetti, hanno avuto ed hanno nei confronti del "Potere".
Norimberga 2015: Restauro della Sala Congressi
dello Stadio delle Adunate
Veduta di Norimberga, magistralmente ricostruita
dopo la guerra
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