L'ATTESA di Gianfranco Vecchiato
L'attesa degli uomini dinanzi agli avvenimenti della Storia è carica di interrogativi. Questa attesa è messa alla prova dalla capacità e fertilità di saper rispondere, sia da parte della religione come dai sistemi politici, ai bisogni di giustizia sociale. Lo credeva Giorgio La Pira, un italiano profeta, politico e missionario a suo modo, quando da animatore di pace, nel 1958, organizzò per la prima volta in un convegno "Colloqui Mediterranei" , un incontro fra arabi ed israeliani, francesi ed algerini. Uomini di cultura ed Istituzioni trovarono e cercarono strade. Con un pellegrinaggio ad Ebron, presso la tomba di Abramo, padre comune delle tre grandi religioni monoteiste si aprirono prospettive di pace. Chiamando le nuove generazioni a scuotersi dal torpore, dalla rassegnazione, dall'apatia e invitandole ad agire per guidare i comuni destini, sia personali che collettivi. La Pira riteneva servisse un governo mondiale dotato di poteri sovranazionali, in grado di corrispondere alle esigenze di un pianeta che ai nostri giorni è popolato da oltre 8 miliardi di persone. La attualità del suo pensiero è confermata dagli avvenimenti che stiamo attraversando, sia nel conflitto fra Russia ed Ucraina e sia nel calderone Mediorientale. Nuovi soggetti sono protagonisti sullo scenario mondiale, la Cina, l'India, il Brasile, l'Indonesia, l'Iran. Molte nazioni hanno assunto rilievo per crescita demografica, economica e militare e l'irrilevanza dell'ONU attuale, mai riformato, lascia il mondo instabile. L'Europa ricostruita e immaginata dai padri fondatori, A.De Gasperi, K.Adenauer e R.Schumann, come una federazione di Stati che si sarebbero strutturati sia economicamente che politicamente fra loro, è ancora lontana. Se l'obiettivo economico ha avuto successo, inglobando i Paesi dell'est Europa, un tempo chiusi nella sfera di influenza sovietica, politicamente la questione resta aperta. L'uso della forza per la risoluzione militare delle controversie ci riporta al passato. La violenza si manifesta in Natura dove l'animale più aggressivo prevarica sul più debole e sul nostro pianeta attraversato
Giorgio La Pira (1904/1977) Foto tratta da Wikipedia Corriere d.Sera |
non solo nel nostro Paese.
La regista Lina Wertmuller nel 1963 diresse il film "I Basilischi", che raccontava la ristrettezza di vedute, di relazioni, fra tradizioni, chiusure, paure, rinunce e apatie, in un paese del sud Italia agli inizi della rivoluzione culturale e sociale degli anni '60. Un mondo in cui lo Stato appariva ingiusto e inadeguato alle domande sociali ed a cui si sostituivano poteri paralleli. L'attesa del Messia, invocato da alcuni, rifiuta l'Uomo della croce e specialmente le sue parole di perdono nella morte violenta a cui fu condannato. Anche l'urbanesimo delle megalopoli è una fucina di violenze e all'architettura spetta un compito rilevante favorendo integrazioni e relazioni tra forme e ambiente naturale. Il mestiere dell'architetto è espressione di sintesi tra forze in perenne tensione. E' la ricerca sperimentale di nuovi equilibri, di contatti diversi, inclusivi e positivi. Nel nostro mestiere, come architetti, sappiamo che ogni progetto, germina da una idea che poi cresce, si consolida, e cerca il consenso. Così avviene per i diritti e i doveri che possono comporsi a formare una società più equilibrata capace di affrontare e vincere le sfide del futuro. Abitiamo su un unico pianeta dove si svolge la grande storia dei popoli e la piccola storia nostra. L'attesa degli uomini deve finire ed essere finalmente accompagnata dall'incontro e dalla pace.