James Joyce 1882 / 1941 |
paesaggio il carattere distintivo che segna anche quello degli abitanti dell'Isola. Le case e i muri di pietra a secco sulla campagna, le scogliere sull'Oceano e i vasti orizzonti, le torri-faro che guidano le navi nei giorni di nebbia e di tempesta, i prati verdi e i colori delle stagioni, del cielo e della terra... Da qui proveniva James Joyce che trascorse una parte importante della sua vita a Trieste, città a cui si sentì sempre legato, dove nella vivacità cosmopolita e in un crocevia di culture, agli albori del XX° secolo, cento anni fa, si viveva l'attesa degli eventi che sconvolsero il continente europeo e il mondo.
Dublino |
Targa a James Joyce a Trieste |
Era qui arrivato nel 1905 e a Trieste scrisse fra l'altro "Gente di Dublino", "Musica da Camera", "Ritratto dell'artista da giovane" e i primi tre capitoli dell'"Ulisse", quindi "Esuli" e "Giacomo Joyce". Conobbe e frequentò Italo Svevo ed Ezra Pound. Dopo il 1920 Joyce visse e concluse la sua vita a Parigi.
Dublino Statua a J.Joyce 1990 Scultore Marjorie Fitzgibbon |
Trieste: Statua di Joyce 2004 Ponte Rosso / Canal Grande |
lasciando a Trieste una impronta indelebile. Il suo anticonformismo critico verso la Chiesa cattolica e la società irlandese non lo allontanarono dal suo intimo e profondo radicamento con la sua cultura di provenienza. In queste settimane nel ricordo degli avvenimenti dell'estate del 1914, si riscoprono gli scritti e gli aneddoti dei letterati che vivevano i drammi di quelle generazioni tra le incognite del tempo. E' interessante notare come James Joyce, Italo Svevo e Umberto Saba, tre grandi scrittori del secolo scorso, vissuti nella città di San Giusto, siano immortalati a Trieste, da altrettante statue, opera dello scultore triestino Nino Spagnoli ( 1920 /2006),
Trieste: Italo Svevo 1861 /1928 |
Trieste: Umberto Saba 1883/1957 "Parlavo vivo a un popolo di morti" |
Lisbona Un tram tipico nel centro storico
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Tale modo di ricordare dei personaggi illustri si è diffuso ed ora molte città da Gorizia, a Varsavia, da New York, ad Aachen, a Copenaghen... hanno inserimenti urbani di questo genere. A Bratislava le sculture a grandezza d'uomo collocate come dei veri soggetti urbani, ironiche e trasgressive, sono diventate una curiosità ed una attrattiva turistica. Dublino e Trieste hanno quindi entrambe una statua di Joyce, in atteggiamenti diversi ma ugualmente caratteristici. Nella Firenze del Rinascimento apparvero in Piazza della Signoria le sculture di Donatello e di Michelangelo ad abbellire un luogo di eccellenza. Eredità culturale dell'antica Grecia e dell'antica Roma, il Rinascimento ci ha lasciato la testimonianza del valore dell'Arte che segnava i luoghi pubblici e non solo il "chiuso" dei palazzi. A differenza delle statue classiche,o dei Monumenti celebrativi e retorici, le figure degli scrittori occupano un posto speciale nella storia urbana contemporanea. I loro libri ed articoli sono strumenti potenti per farle non solo conoscere ma per renderle vive e partecipate da storie, da fantasie e da cronache che entrando nei sentimenti ne rivelano la natura più profonda. Così ci aiutano a scoprire l'essenza che sta dentro ed attorno alle strade ed agli edifici e a volte ne diffondono il mito. Senza la scrittura e la poesia i luoghi sembrerebbero senza parole. Nel libro di Italo Svevo, pseudonimo di Hector Schmitz, viene riportata nella targa, una frase tratta dal libro "La coscienza di Zeno": " La vita non è nè bella nè brutta ma è originale!" E anche irripetibile.
Trieste |
Trieste Cattedrale di S.Giusto |
Trieste Piazza Unità d'Italia |
Scultore Nino Spagnoli 1920 /2006 |
Bratislava Napoleone... |
Bratislava Scultura urbana |
Bratislava Scultura: "Cumil, il guardone" |
Bratislava scultura urbana |
Dublino Foto notturna ponte strallato |
Dublino |
Irlanda: Scogliere Clif of Moher |
Irlanda |