
Disegnatore, Regista, Attore, Sceneggiatore, Scrittore brillante, Sergio Tofano (1886/1973), firmava le sue vignette con lo pseudonimo di "Sto", le iniziali del suo nome. Fu il creatore di un famoso personaggio italiano dei "fumetti": il "Signor Bonaventura". Era l'anno di guerra 1917 quando uscì sul "Corriere dei Piccoli", supplemento domenicale del Corriere della Sera, il primo di brevi racconti descritti in 6 od 8 quadri con frasi in rima baciata, dove questo strano ometto, vestito sempre con bombetta e mantellina rosse, insieme al suo cane bassotto, affrontava pericoli, sventure, imprevisti che si concludevano sempre con un lieto fine e il premio dell'assegno di "un milione" (di lire). Con il tempo, causa inflazione monetaria, l'assegno divenne di "un miliardo". Al suo avvio nel 1908, il "Corrierino" fu un'esperienza editoriale ![]() |
| R.F.Outcault : Yellow kid Primo Fumetto (1896) |
"Il capitano Cocoricò e la Tordella", "Bibì e Bibò (usciti in America nel 1897), il Gatto Felix o Mio-Mao, Fortunello (Happy Hooligan di F.Burr Opper), l'Uomo Mascherato...
Il Novecento aprì queste novità editoriali ad un pubblico di lettori che si immergeva nelle avventure, facendo suoi gli eroi inventati e resi familiari dalla loro invulnerabilità e dalle loro caratteristiche e simpatie.Nella fantascienza fu Flash Gordon il protagonista, creato nel 1934 dalla penna di Alex Raymond e tradotto nel 1938 anche da noi.
Le vignette entrarono in una società che era fortemente divisa fra campagna e città, con indici elevati di analfabetismo, contribuendo a unire in un lessico comune quanto nella scuola ufficiale si cercava di fare con il libro "Cuore", di Edmondo De Amicis,testo sacro dell'Italia post unitaria, superato dai nuovi eroi e soggetti.
Il più celebre autore fu Walt Disney che nel 1937 produsse un primo celebre film di animazione a colori "Biancaneve e i sette Nani" , tratto da una fiaba di Andersen, e che divenne il creatore di innumerevoli personaggi rimasti nella storia della letteratura per ragazzi del Novecento fra cui l'intramontabile Mickey Mouse.
Pubblicazioni di fantasia uscirono con cadenza settimanale e fecero da sfondo a un genere nuovo descritto anche in film come in "Sogni proibiti" del 1947. Interpretato dall'attore Danny Kaye, la trama vede mescolarsi le vicende di uno scrittore tra la realtà quotidiana e quanto avviene nei suoi sogni. In pochi decenni si era creato un nuovo pubblico di lettori, di spettatori e di industria dedicata ai ragazzi.
Ciò precorse gli anni della televisione e i successi che in Italia produssero le pubblicità affidate ai tre minuti di storie raccontate in "Carosello".Il "Corrierino" ebbe quindi un ruolo speciale in questo processo e nel quale diversi autori diedero vita a molti personaggi, da Pier Lambicchi a Maccarietto, anche superando guerre, anni difficili di ricostruzione e sistemi politici diversi. Confrontandosi infine con nuove generazioni che stavano cambiando rapidamente stili e gusti. Giunsero in edicola i
"tascabili", con "Topolino" in testa e poi le avventure dell'Intrepido, di "Tiramolla", del "Monello", di "Nembo Kid", di Tex" e di tante pubblicazioni che conobbero una larga diffusione. Nell'editoria per adulti si aggiunsero i "fotoromanzi" , come Grand Hotel, che univano nel "fumetto" immagini di attori reali, con storie generalmente sentimentali gradite ai gusti di un pubblico femminile e di vasti strati sociali in formazione negli anni del dopoguerra .
L'editoria allargò gli orizzonti in tanti Paesi. Nel 1950 nacquero in America i Peanuts, di Schulz, che creò Carlie Brown e Snoopy, durati fino alla sua morte nel 2000, poi fu la volta dei cartoons televisivi dai giapponesi "Mazinga a Goldrake", al mondo dei "Puffi" inventati dal Belga Pierre Culliford o dalle avventure di Tin-Tin.
Il Corriere dei Piccoli ospitò quindi le caricature e le storie di BenitoJacovitti che, con il suo "Cocco Bill", i salami, le lische di pesce e le ironie di costume, divennero un vero e proprio cult generazionale. Poi i format televisivi, l'informatica, il cinema con gli effetti speciali, hanno cambiato ancora gli interessi dei piccoli e dei grandi. Ma il "Signor Bonaventura" aveva da tempo già salutato, con discrezione i suoi lettori ormai anziani. Come Sergio Tofano che se n'era andato ed aveva chiuso la porta lasciando una parte di sé alla Cultura del Novecento. Alla nostra Cultura nazionale e alla visione del mondo, che lo vide spesso più avanti del suo tempo. Nel 2007 un francobollo ne ha commemorato il 90° dalla creazione. Nella storia recente del design questo settore è sottovalutato ritenendo, a torto, che con il design industriale dei prodotti, le invenzioni e le storie dei fumetti c'entrino poco. Ma quanta fantasia latente hanno seminato quei racconti e quei disegni, nelle menti dei piccoli, germinando poi nell'itinerario scolastico e in età adulta.
Secondo studi della moderna psicologia gli anni della prima infanziasono fondamentali per lo sviluppo creativo e della personalità . Quindi forse proprio al "Signor Bonaventura", a "Cocco Bill", a "Braccio di Ferro", a Mickey Mouse di Walt Disney, a Gordon Flash e ad altri eroi di cartapesta, molti ragazzi debbono qualcosa... Non solo in fantasia ma in positività e creatività, poi elaborata in altre forme e modi.
Cosa avrebbe inventato per lui, il suo Autore, in questa nostra epoca? Al perfido "Barbariccia", invidioso e collerico, il signor Bonaventura, opponeva la calma della ragione e la forza della verità, che in pochi quadri colorati descritti con parole eleganti, lo vedevano sempre vincente ed ottimista. Una positività che spesso manca ai giorni nostri. Bonaventura è ancora presente oltre le storie del suo Autore. E Tofano, il Signor Sto, pare sorridere davanti ai nostri perché.
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Benito Jacovitti: Cocco Bill![]() |
























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