SACRO E PROFANO di Gianfranco Vecchiato
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Il Cristo velato: Giuseppe Sanmartino 1753 |
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Il Giudizio Universale di Michelangelo
velato da Giuliano da Volterra
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Statua di "Venere capitolina"
copia romana del II sec.a.C
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6 maggio 1527: Il Sacco di Roma |
Il caso delle Statue coperte con dei pannelli di legno per la visita ai Musei capitolini di Roma del Presidente Iraniano Rohani ha sollevato una generale deplorazione. Lo zelo di una funzionaria e di qualche politico per non imbarazzare l'Ospite islamico, ha sollevato proteste ed ilarità. Persone di cultura, critici d'Arte, sociologi, e in generale l'Opinione Pubblica in italia ed all'estero, hanno valutato tale censura come un clamoroso errore culturale. Sui giornali sono apparsi titoli del tipo: "Misure da Controriforma", l'Italia non nasconda la sua Arte, "Chi ha deciso così è ignorante...", "Eccesso di zelo sconcertante". Anche se la politica ha scaricato subito le responsabilità sul cerimoniale, il fatto si è rivelato tanto più grave perchè si inserisce in una fase storica travagliata nella quale si scontrano ancora una volta, fra Occidente e mondo islamico, concezioni sociali, religiose e culturali molto diverse. Con quelle Statue sono state coperte per pudore non solo le parti intime di figure appartenenti all'antichità classica poste in un luogo simbolo della città di Roma come il Campidoglio ma il significato profondo dell'opera d'Arte. Torna alla mente che per gran parte del Rinascimento i Papi avevano tollerato affreschi e dipinti dove i nudi rappresentati affrescavano gli interni delle Chiese, tra simbologie allegoriche pagane e cristiane, finchè soffiando il vento della "Controriforma" cattolica , dopo il tragico "sacco di Roma" del 6 maggio 1527 ad opera delle truppe di Lanzichenecchi a servizio dell'Imperatore Carlo V e dopo il Concilio di Trento del 1545-1563, furono emanate disposizioni dogmatiche per contrastare l'offensiva protestante a seguito dello scisma di Lutero. Allora i cattolici unirono i concetti tra opere e fede contro quelli della sola fede protestante. Tutto si chiuse in difesa. Si impose la Vulgata come unica versione della Bibbia; si vietò l'uso del volgare per tradurre la Sacra Scrittura e nel culto. La interpretazione delle Scrittura fu affidata esclusivamente al Clero, contro il principio della universalità sacerdotale dei protestanti.
Si affermò la Tradizione Ecclesiastica. Si celebrò l'ottimismo antropologico sulle scelte fra bene e male, contro il pessimismo protestante, si riaffermò il celibato ecclesiastico, il primato petrino e quello della gerarchia. Da qui si espansero i seminari diocesani per preparare il clero, i vescovi risiedettero nelle diocesi e spinti a compiere visite pastorali per controllare direttamente l'operato del clero, che a sua volta doveva controllare i fedeli ed annotare in registri i dati salienti della vita personale: i battesimi, le date di matrimonio e di morte. In questa direzione andavano anche la "bonifica morale" dei conventi e dei monasteri di tutti i soggetti indegni a svolgere la vita monastica contro la loro volontà. Si pervenne ad una unificazione del rito romano e Papa Pio V proclamò nel 1570 che l'Eucarestia si dovesse celebrare secondo la formula elaborata a
Trento, mantenendo intatti solo i riti che avessero più di
200 anni. Mentre avvenivano questi travagli dottrinali, le conseguenze politiche furono tragiche in Europa. Fra cattolici e protestanti corse la violenza. Nella notte tra il 24 e il 25 agosto 1572 vi fu una tra le stragi più sanguinarie compiute dai cattolici contro gli Ugonotti calvinisti francesi, con decine di migliaia di morti e poi ebbero inizio guerre spietate che travagliarono l'Europa per decenni. Sullo sfondo emerse il ruolo del sovrano di Spagna Filippo II.
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Trento: Il Concilio della Controriforma 1563 |
Nello stesso periodo, il 1571, avvenne un fatto storico di grande importanza: la Lega Santa contro i Turchi sconfisse a Lepanto la loro flotta e spense l'avanzata ottomana in Europa. In quegli anni si espansero nelle aree cattoliche nuovi Ordini religiosi, si diffuse la pratica del rosario, la partecipazione ai sacramenti e in questo scenario in cui crebbero controlli e sospetti si determinò spesso una religiosità di facciata e conformista. In questo complesso travaglio si rafforzò la figura sociale del sacerdote, che quando esercitava il suo ministero in comunità agricole era spesso tra le persone più colte. Nello stesso periodo i tribunali dell'Inquisizione perseguivano duramente tutti coloro che non si affidavano al Magistero della Chiesa. La clericalizzazione della società avveniva attraverso le parrocchie e le scuole di dottrina cristiana. Questo accentuò in molti casi una distanza fra clero e popolo a cui si è cercato di porre rimedio nel Concilio Vaticano II dopo che Papa Giovanni XXIII° lo indisse con la formula di distinguere "l'errore dall'errante", e di saper leggere ed interpretare i "segni dei tempi".
In sede storica si può oggi considerare che se le disposizioni tridentine accentuarono le difese dell'ortodossia contro quella che era definita l'eresia protestante, queste ebbero conseguenze anche nell'arte. Si cancellarono molti affreschi rappresentanti scene tratte dai vangeli apocrifi e dipinti ritenuti indecenti o dal sapore paganeggiante, vennero coperti o velati. Tutto poi si frantumò e ritornò in discussione con il periodo Illuminista e la Rivoluzione Francese. Stavano entrando sulla scena della Storia masse di uomini che proclamavano la loro soggettività ed i loro diritti terreni. La Religione si aprì lentamente al dialogo. e in parte perse il suo primato di controllo sociale. L'Arte si allargò a rappresentare non più solo i Santi ma le scene di vita quotidiana, la Natura, il nuovo mondo. L'Arte e l'Architettura trassero dalla Scienza e dalla Tecnica nuove spinte di indagine e di proposta. La Ragione cercò la Fede. A volte senza trovarla ma altre volte all'inverso fu la Fede a dare risposte alla Ragione. Tra Sacro e Profano si è inserito da tempo un crescente agnosticismo, che non è il modo migliore per affrontare i temi posti all'Etica dalla Biologia. Ma per trovare la strada del dialogo fra mondi e fedi diverse, non serve nascondere nelle statue, la loro "corposità", il loro "Eros" che è parte della storia umana. Occorre anzi svelarne il senso avuto nella Storia, a cui la violenza anche culturale, ha spesso frapposto rallentamenti e paure.
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Roma- Musei Capitolini: Venere |
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Roma - Musei capitolini |
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Wittenberg: piazza mercato e
statua a Martin Lutero
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