L'IDEA di Gianfranco Vecchiato
Le idee secondo Platone sono "disegni della mente". Una fonte che alimenta la coscienza dell'umanità. Su di esse si sostengono materia e pensiero, originando quel senso del "Bene" che le può trasformare in uno strumento dal valore morale. Immanuel Kant le ritenne una categoria della ragione, e nell'epoca dei "lumi" le idee fecero da innesco a cambiamenti rivoluzionari e ad evoluzioni nella scienza e nella religione, che dovettero incrociarsi con i pensieri di Voltaire. Ai nostri giorni le idee, quando sono "creative", interessano l'economia ma sostengono anche una nuova visione della filosofia. Il XX° secolo ha dimostrato che quando le idee sono state utilizzate per fini immorali, hanno rivelato la loro tragica fragilità e distruttività.
Nuovi strumenti tecnici ed informatici hanno aumentato le possibilità creative aprendo dinanzi a noi, nuove frontiere. Il Novecento è ancora presente fra noi. Sbiadito progressivamente dall'avanzare delle nuove generazioni. Ci lascia animati dal fuoco interiore dei nostri pensieri, dalle emozioni collettive che si manifestano nei simboli e nei segni. L'Architettura tra forme ibride d'arte e di tecnica, dovrebbe essere il regno dei creativi, ma spesso ha assunto il carattere di una rinuncia al suo ruolo. Tra i mestieri che non potrebbero sopravvivere senza la creatività c'è il mondo della grafica. E'
un settore in perenne evoluzione. Considerato a lungo come marginale nell'arte, ha avuto fin dalle
origini un ruolo importante come strumento utile per le vendite di mercato. La grafica è stata usata nella propaganda politica nella scuola, nei settori della moda fino all'arredo urbano come mezzo di informazione moderno nelle città. In Italia si sono espressi grafici di ottimo livello. Tra gli imprenditori che più li utilizzarono per il loro settore, vi fu Adriano Olivetti, che anzi li riteneva dei protagonisti nella rivoluzione della comunicazione commerciale. La macchina da scrivere divenne una modella, ispiratrice di artisti importanti quali: Marcello Dudovich, Giovanni Pintori, Costantino Nivola, Leonardo Sinisgalli, Piero Bottoni, Marcello Nizzoli, Paul Rand, Leo Lionni, Ettore Sottsass. Grafici e creativi. Una retrospettiva che è stata dedicata qualche tempo fa, a Giovanni Pintori, ha aperto una finestra sul periodo che va dagli anni '30 alla metà degli anni '60.
Questo artista, nato nel 1912 in Sardegna e scomparso nel 1999 a Milano, è considerato il Maestro della grafica italiana. Le sue opere furono esposte a Louvre, al MoMa ed alla Biennale di Venezia. Ottenne numerosi riconoscimenti internazionali e nel 1984 la rivista giapponese Idea lo classificò fra i 30 designers più influenti del XX° secolo. Il suo ingresso nella Olivetti avvenne nel 1936, dove collaborò con il suo conterraneo Costantino Nivola, divenendo l'Art Director di Adriano Olivetti. Gli sono state dedicate diverse mostre e libri.
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Giovanni Pintori (1912/1999) |
Uno dei più interessanti porta il titolo: "La severa tensione fra riserbo ed estro". Egli stesso volle spiegare il senso delle sue ricerche c on queste parole: " Ho sempre creduto nella forza delle idee semplici e nella esigenza di una lingua chiara e immediata. Accessibile a tutti; una lingua tesa a migliorare il gusto medio della gente..." Attingendo a quelle intuizioni possiamo rileggere una parte del tempo che è alle nostre spalle. E' importante per affrontare anche quello, ignoto, che sta dinanzi a noi. "L'immaginazione al potere" era uno slogan caro agli studenti del '68. Mai come in questo caso, ebbero ragione.
Manifesti di Giovanni Pintori
(1912 / 1999)