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| Ponte translagunare Ing.E.Miozzi |
In tarda età l'ingegnere Eugenio Miozzi, nato a Brescia nel 1889 e morto a Venezia nel 1979, aveva la mente ancora piena di progetti. Il mestiere lo aveva imparato sul campo. Dopo la laurea nel 1912 a Bologna, aveva iniziato a lavorare nel 1914 per importanti opere pubbliche in Libia con la costruzione di strade coloniali come quella da Bengasi e Derna, per la costruzione del molo del porto di Tripoli e per il nuovo piano regolatore di quella città. Poteva quindi già vantare una esperienza tecnica robusta quando tornato in Italia assunse il ruolo di Ingegnere Principale di Sezione prima ad Udine e poi a Belluno. Dopo la Grande Guerra, tra il 1919 ed il 1927, progettò e ricostruì tutti i ponti distrutti nella vasta area del Cadore durante il conflitto inserendo nei suoi progetti uno stile architettonico armonioso. Esponente professionale del suo tempo, da funzionario pubblico seguì le linee dettate dal Regime ma seppe fondere nello stile razionalista un alto livello sia tecnico che formale. Ne sono esempi il ponte della Vittoria sul Piave a Belluno così come quelli a Ponte delle Alpi, ad Arsè sul Cismon, a Longarone, a Perarolo ed in altre località. Dal 1927 lavorò in provincia di Bolzano per opere pubbliche di miglioramento idraulico dei fiumi, per la costruzione di scuole, di asili, di caserme, divenendo quindi Capo del Compartimento dell'ANAS delle province di Trento, Bolzano e Belluno. Da menzionare la costruzione di 207 km della strada del Brennero e di altre reti viarie locali,
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| Ponte degli Scalzi 1933 |
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| Ponte dell'Accademia 1934 |
Quindi una miriade di altre opere minori tra cui:
il Ponte dell'Arsenale, il palazzo del Casinò al Lido nel 1938, la sistemazione urbanistica dell'area del Palazzo del Cinema. Si occupò del restauro del Teatro la Fenice e i suoi disegni di archivio si rivelarono essenziali per la sua ricostruzione dopo l'incendio del 1996. Una forte impronta fu da Miozzi lasciata sul piano urbanistico con il progetto per il risanamento di Venezia insulare e per la costruzione dell'Isola Nuova del Tronchetto, l'ultima sua opera come funzionario comunale. Nel 1956 fu ispiratore di un contestato progetto per una strada sublagunare che dal Tronchetto avrebbe dovuto passare per le Fondamenta Nuove, l'Isola
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| Scavo del Rio Nuovo 1932 |
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| Casinò-Lido 1938 |
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| Ponte dell'Arsenale |
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| Ponte lungo Rio Nuovo |
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| Ponte della Vittoria- Belluno |
Il contesto storico e politico che gli consentì di realizzare una quantità straordinaria di interventi ci fa pensare oggi al confronto con la pesantezza dell'Amministrazione Pubblica, alla burocrazia, ai grovigli legislativi, e alla fuga dalle responsabilità decisionali. E' probabile che se fosse vissuto ai nostri giorni, anche l'Ingegnere Eugenio Miozzi avrebbe potuto portare a termine forse il 10% di quanto fatto nella sua carriera, ma certamente lo avrebbe saputo fare magistralmente. Constatiamo che se pur il nostro tempo dispone di mezzi e di strumenti operativi e materiali inesistenti all'epoca di Miozzi, questi da soli non bastano. Serve che a guidare i processi di sviluppo vi sia la capacità di esercitare bene un Mestiere ma anche la pazienza di coinvolgere pienamente la società negli interventi. Se un mestiere viene umiliato dalla cattiva politica, dalla cattiva amministrazione, dalla corruzione, dalla scarsa capacità professionale, dalla mancanza di servizio al Bene Comune, da una società interessata a difendere i singoli privilegi, non bastano le soluzioni tecniche e formali. Occorre perciò crescere culturalmente nella partecipazione democratica e questo riguarda sia gli uomini che le cose. A prevalere dovrebbero essere i grandi pensieri che dian
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| Aquila sul Ponte Druso |
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| Aquila rimossa dal ponte e posta in Museo |
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| Isola del Tronchetto |













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