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1905/1961 |
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Palazzo dell'ONU 1949/1951 |
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Sala Assemblea dell'ONU |
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Oscar Niemeyer 1907/2012 |
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Le Corbusier |
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Wallace Harrison |
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New York: Vista sul porto |
La progettazione fu causa di dissapori tra architetti che videro tra gli altri anche Le Corbusier e Wallace Harrison, quest'ultimo come coordinatore dell'intervento. Un presagio del destino e delle funzioni delegate dentro a questo straordinario edificio, posto al 760 United Nations Plaza, un'area giuridicamente extraterritoriale per gli scopi e per tutte le Nazioni che ospita. Quando Dag Hammarskjold vi si insediò in quelle stanze si discusse fin dal principio sulle distinzioni tra i doveri morali e i doveri giuridici.
Le risposte si trasferirono spesso sul piano della
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Niemeyer negli ultimi anni di vita |
coscienza, il nostro giudice interiore. Essa va educata e sostenuta nella vita pubblica e in quella privata. Se vi è un decadimento del senso civico collettivo anche le creatività degli architetti e le tesi degli urbanisti ne vengono influenzate così come avviene per la stessa libertà personale che si fonda su questi principi. Nel libro "Architettura e democrazia, città, paesaggio e diritti civili", l'autore, il professor Salvatore Settis, osserva che "la città e il paesaggio incarnano valori collettivi essenziali per la democrazia. Formano un orizzonte di diritti a cui deve rispondere la responsabilità dell'architetto, perchè il suo lavoro incide sull'ambiente e sul tessuto urbano, determina la qualità della vita quotidiana e modifica le dinamiche della società". Queste sono le altre "tracce di cammino" che l'architettura lascia lungo la storia in ogni tempo ed in ogni luogo.
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