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...mi ritrovai in una selva oscura... |
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Bartolomeo Manfredi:Caino e Abele 1610 |
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Arch. Giuseppe Terragni: Danteum (1938) |
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Monumento alla Shoah a Bologna |
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Adolf Hitler: un simbolo del Male |
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Foto del 1926 Gruppo del Bauhaus a Dessau |
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Miami: Holocaust Memorial Daniel di Palma |
Le esperienze attuali della neuroscienza ci confermano che nel nostro cervello convivono ancestrali impulsi istintivi di violenza, rimasti dopo milioni di anni di evoluzione. Tale condizione umana, possiede due strumenti per contrastare le nostre pulsioni negative: la coscienza e la memoria.
Nel 2019 si sono celebrati i 100 anni dalla nascita del Bauhaus che ebbe tra gli obiettivi quello di promuovere la crescita e il rinnovamento delle comunità attraverso l'Arte. L'uomo nuovo, secondo Walter Gropius, era ben diverso da quello niciano. Egli intuì che le soluzioni ai problemi dovevano venire dalla creatività,cercata nella mutevolezza delle forme tese ad esaltare le esigenze della fluidità mutante della vita. Fu un messaggio semplice e di per sè rivoluzionario. Seguendo tale principio e partendo dalla presenza di un monumento o da una lapide, o partecipando nelle comunità, alla difesa di un paesaggio, alle discussioni e alle analisi che ne derivano, sostenendo che ciò che è utile può essere anche bello, si aiutano e rafforzano nelle coscienze i valori della memoria. Un filosofo arabo vissuto nel XII° secolo, Averroè, sostenne che
l'intelletto materiale sia unico per tutti gli uomini, in quanto è il prodotto di pura potenzialità. La percezione di ciò che si considera come sensibile, essendo legata alla fantasia e alla immaginazione, varia da uomo a uomo e produce l'individualità della conoscenza. Nel Buddismo il bene è il fondamento naturale della "illuminazione" data da una profonda conoscenza di sè. "L'oscurità innata" viene dal sentire la propria vita priva di un significato profondo e per questo, nel buddismo vi è la consapevole necessità di un lotta continua per trasformare il male in bene. Uno sforzo interiore che accomuna anche Dante Alighieri, il quale riteneva che la conoscenza fosse l'elemento e il bagaglio con cui attraversare la selva oscura. Lo scrittore Claudio Magris afferma che "noi non potremmo vivere senza stabilire una differenza sostanziale fra ciò che sentiamo come relativo e ciò che sentiamo come assoluto".
La coscienza e la conoscenza quindi si fondano anche su simboli. I monumenti ad esempio, dedicati alla Shoah, in un'epoca di revanscismi, hanno questa funzione. Quello di Bologna, inaugurato nel 2016, è stato l'esito di un concorso internazionale. Pensato da Onorato di Manno, Andrea Tanci, Gianluca Sist, Lorenzo Catena, Chiara Cucina, è costituito da due blocchi di acciaio alti 10 metri che si avvicinano tra loro.
La fessura che li divide, consentendo il passaggio di una sola persona alla volta, simboleggia una oppressione incombente ed aiuta a riflettere su un passato che si fa presente. La poesia fu strumento ed espressione di libertà, con cui Dante Alighieri ha iniziato il suo cammino di conoscenza. Lungo la strada si incontrano forme e si aprono i rapporti tra spazi ignoti, quello esteriore e quello interiore. Anche tra questi vi è una fessura attraverso la quale l'intera umanità, nel suo vagare, cerca risposte senza posa.
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100° Anniversario Bauhaus (Dessau) 1919/2019 |
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Berlino: Monumento alla Shoah Arch. Peter Eisenman |
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Giorgio De Chirico: Finestre sull'Arte |
La fessura che li divide, consentendo il passaggio di una sola persona alla volta, simboleggia una oppressione incombente ed aiuta a riflettere su un passato che si fa presente. La poesia fu strumento ed espressione di libertà, con cui Dante Alighieri ha iniziato il suo cammino di conoscenza. Lungo la strada si incontrano forme e si aprono i rapporti tra spazi ignoti, quello esteriore e quello interiore. Anche tra questi vi è una fessura attraverso la quale l'intera umanità, nel suo vagare, cerca risposte senza posa.
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