CERCHI NELL'ACQUA di Gianfranco Vecchiato
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L'architettura Organica di Aalto |
a storia dell'architettura dovrebbe interessare tutte le persone che si spostano nel mondo per ragioni economiche, culturali, turistiche, religiose. Si coglie la necessità, attraversando un territorio, di capirne le origini, di sapere quali siano state le stratificazioni nei vecchi centri storici, quali gli stili, le funzioni, i caratteri impressi dalle Arti, osservare le tecnologie che stanno coinvolgendo e cambiando la cultura di luoghi e persone. In altri termini ciò che cogliamo dalle espressioni d'arte e in architettura compone il DNA sociale di una Comunità e quale sia la forza identitaria che partecipa allo sviluppo generale delle civiltà. Alcune correnti di pensiero vedono l'urbanistica separata dall'architettura ritenendola il vero strumento capace di convogliare, di controllare e di rispondere, ai fenomeni di massa e alla espansione demografica. Un aumento che si è fatto impressionante e quasi ormai fuori controllo rispetto alle capacità di rigenerarsi del Pianeta. |
Alvar Aalto |
Tra la migliore cultura architettonica e un sano modello urbanistico che la contiene sono possibili molte domande e risposte. Alcune sono state indicate tra gli obiettivi del "Consumo di suolo Zero" da raggiungere per l'anno 2050 fissato dalle convenzioni internazionali. Già posto in dubbio da pandemia e guerre. Ci sono poi Nazioni dove la legislazione sospinge alla rigenerazione come è ad esempio nella cultura dei Paesi scandinavi, altri in cui si è cercato di aiutare tale processo con il sostegno fiscale, come è avvenuto in Italia con l'introduzione di agevolazioni quali il "Superbonus edilizio 110%". Esso ha generato una forte spinta al recupero ma ha creato anche molte conseguenze negative. Ne cito quattro: L'aumento in poco tempo della domanda di alcuni materiali da costruzione ha contribuito ad un generale aumento dei prezzi di mercato abbassando il vantaggio fiscale previsto per tali opere. Ciò si è riflesso sulla disponibilità dei |
Riqualificazione e rigenerazione urbana |
prodotti richiesti perchè la produzione non è riuscita a farvi fronte. Questo ha influito sui tempi programmati nei cantieri di lavoro. L'eccesso di domanda ha poi fatto aprire attività da imprese non molto qualificate e con manodopera incontrollata. Le conseguenze si sono avute sulla sicurezza dei cantieri con un aumento di incidenti e di vittime per i ritmi imposti dalle scadenze burocratiche. Si sono creati problemi complessi legati ai crediti edilizi che dovevano essere assorbiti dalle banche o da istituti di credito, con conseguenze di fallimenti per mancanza di liquidità in chi aveva anticipato i costi dei materiali. E si sono avute |
Il giardino dentro alle città |
molte frodi e migliaia di contenziosi giuridici. Occorre quindi riflettere come sul piano pratico ogni lavoro impegnativo come è quello edilizio determini nei contesti urbani onde e spinte, simili a quelle attivate da un sasso in uno stagno. Una casa, un quartiere, una idea generatrice di relazioni, si può sostenere in modo semplice, seguendo l'esempio che faceva Adriano Olivetti: l'urbanistica come la linfa di un albero che dalle radici si espande attraverso i rami sino alle foglie generando infine con la fotosintesi clorofilliana il ricambio tra anidride carbonica ed ossigeno che fa da |
Un pergolato: una semplice soluzione |
polmone al Pianeta. Nelle città dove stanno aumentando le costruzioni con i giardini verticali occorrerebbe, come diceva il poeta-sceneggiatore Tonino Guerra, creare dei luoghi in cui si possa fermare la nostra fretta ed aspettare l'anima. Quali luoghi? Possono essere il recupero di una piccola aiuola fiorita tra due strade, la riqualificazione di un angolo dimenticato, uno spazio collettivo su cui si inserisce un pergolato che crei riparo e inviti alla sosta, può essere anche lo spazio tra proprietà vicine messo in comune, togliendo fili spinati, muri e reti, creando occasioni di comunità. La |
Le tradizioni tra Natura, Folklore, Cultura |
Ville Radieuse pensata nel 1930 da Le Corbusier è rimasta incompiuta ma brani di quel pensiero restano di assoluta attualità. La storia può diventare quindi un elemento di analisi e di aiuto per modificare il senso del mestiere e del progettista che coinvolge la gente, la fa partecipare con un aiuto creativo dal "basso". Non si può essere solo esecutori tecnici ma inventori di creatività sociale. Recuperando gli insegnamenti del secolo passato e trasformandoli in progetti sostenibili, usando le tecnologie più avanzate ma anche la esperienza che ci viene dagli agricoltori, dai forestali, dai botanici. Osservava Alvar Aalto: " Rendere l'architettura più umana significa fare architettura migliore e significa anche allargare il concetto di funzionalismo oltre il limite della tecnica. La missione è ancora quella di armonizzare il mondo materiale con la vita. Anche l'architettura ha un pensiero recondito che la sostanzia: l'intento di creare un paradiso, Se non avessimo questa aspirazione, tutte le nostre cose sarebbero più povere, più banali e la vita sarebbe ancora vita?. " Chi potrebbe smentirlo?.
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