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Recanati/Orizzonte
Colle dell'Infinito
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René Magritte
Orizzonte Surrealista |
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L'Antichità aveva un senso del "limite" diverso
dal nostro. L'Orizzonte separava due mondi ignoti: il cielo e la terra. Era un luogo indefinibile : si spostava sempre in avanti e per migliaia di anni ha rinchiuso l'Umanità dentro fantasie e paure.
La spinta all'esplorazione ed alla conquista di nuove terre, i cambiamenti climatici, le guerre, hanno mescolato popoli e colmato zone deserte.
Ma dopo il 12 Ottobre del 1492 l'orizzonte cambiò significato. Cristoforo Colombo con tre caravelle navigando sul mare ignoto, approdò in un'isola che fu denominata San Salvador. Qualche anno dopo Amerigo Vespucci al seguito di altre spedizioni intuì che si trattava di un nuovo Continente che da lui prese il nome: America. Tra il 1519 e il 1522 Antonio Pigafetta seguì e descrisse l'impresa di Fernando Magellano che per primo circumnavigò il mondo. Seguirono Drake, Bouganville , Cook e tanti altri, scoprendo orizzonti nuovi e lontani. Dalla convinzione antica che la Terra fosse piatta si conobbe che il pianeta era rotondo. L'orizzonte trovò quindi un limite perché viaggiando si tornava infine al punto di partenza. Le conoscenze portarono argomenti alla filosofia e alla scienza indicando frontiere fuori dal nostro pianeta.
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Giorgio De Chirico (1888/1978)
Orizzonti Metafisici |
Ora è lo spazio il nuovo "mare ignoto" . Oltre il sistema solare e le galassie c'è il limite estremo di quel "Big-Bang" da cui tutto avrebbe avuto inizio circa 15 miliardi di anni luce fa. Ma è così o, come suppongono altre teorie, dopo questo Universo si estendono altri Universi? All'infinitamente grande si contrappone il piccolo. Così la linea dell'orizzonte contiene un messaggio ed un monito. Ritornando da dove sei partito molte domande ottengono scarse risposte. Esistono altri orizzonti: quelli attraversati dalla psicologia dove troviamo ancora molti punti oscuri. L'orizzonte è perciò una metafora che spesso la pittura ha saputo interpretare e sondare. Da Giotto, a Mirò, da Chagalle a Picasso, da Matisse a De Chirico a Magritte , gli orizzonti si animano di pensieri e di emozioni sempre differenti.
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Hubert e Jan van Eyck
Polittico di Gand (1432)
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Castello S.Giorgio di Mantova
Andrea Mantegna 1465/1474
"Camera degli Sposi" |
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La nostra Natura finita ha colto la sfida che proviene dal limite. La poesia ha letto questo smarrimento. Tra le liriche più intense, Giacomo Leopardi, tra i grandi poeti non solo italiani, dell'800, dedicò dal colle di Recanati queste parole : "Sempre caro mi fu quest'ermo Colle, e questa siepe, che da tanta parte dell'ultimo orizzonte il guardo esclude. Ma sedendo e mirando, sterminati Spazi di là da quella, e sovrumani Silenzi, e profondissima quiete, Io nel pensier mi fingo; ove per poco il cor non si spaura. E come il vento, odo stormir tra queste piante, io quello Infinito silenzio a questa voce vo' comparando; e mi sovvien l'Eterno, e le morte stagioni, e la presente e viva, e il suon di lei. Così tra questa Immensità s'annega il pensier mio: E il naufragar m'è dolce in questo mare." In Architettura è fondamentale il rapporto con lo spazio . Michelangelo Buonarroti tra il 1534 e il 1538 riprogettò a Roma la Piazza del Campidoglio e collegando il dislivello con l'orizzonte urbano, creò una prospettiva che accompagna lo sguardo nel salire l'imponente scalinata. La rivoluzione rinascimentale impiegò la nuova percezione dell'orizzonte dentro e attraverso le architetture, nei monumenti, nelle sculture, nella pittura. Leon Battista Alberti, Giorgio Vasari, Bramante, furono autori di opere straordinarie. In loro l'orizzonte si componeva con il Sacro. In epoche recenti molti progetti sono stati protagonisti di una grande rivoluzione moderna. Quella che lo storico Bruno Zevi indicava con lo spazio-tempo. Ne è un esempio la straordinaria Villa dello scrittore Curzio Malaparte su Punta Massullo a Capri realizzata tra il 1938 e il 1942. Attribuita all'architetto Adalberto Libera, e ritenuta una tra le massime espressioni del razionalismo dell'epoca che ha saputo fondersi mirabilmente nel paesaggio, pare confermato da diversi documenti che l'idea e la proposta architettonica poi eseguita da Uberto Bonetti, sia da attribuire allo stesso Malaparte. Voleva una casa "dura e schietta " e questa casa parla ancora di Lui.
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Piazza del Campidoglio /Roma |
Il progetto si regge e si esalta nello stretto rapporto con l'ambiente e con l'orizzonte. Alla staticità della costruzione avvinghiata sulla roccia a strapiombo sul mare, fa riscontro il movimento indotto dalla straordinaria idea della scalinata che la percorre all'esterno fino alla terrazza. La villa si staglia su un panorama eccezionale e la salita cambia l'orizzonte che si perpetua ad ogni passo. Questo raro esempio stride con le migliaia di altri casi in cui progetti modesti e privi di qualità hanno distrutto l'ambiente e "suicidato" la loro premessa. Sarebbe importante mescolare i "saperi". L'architettura deve alla psicologia, alla filosofia ed alla scienza più di quanto si pensi. Solo attraverso una forte "morale" interiore che presieda alla evoluzione delle società e delle loro culture si potrà guardare lontano. E' quanto scriveva nel 1961 Le Corbusier: " La città è uno strumento. Esse non assolvono più alla loro funzione. Sono inefficienti: ci logorano il fisico, ci mortificano lo spirito. La loro totale mancanza d'ordine ci offende: la loro degradazione ferisce il nostro amor proprio, umilia il nostro senso della dignità. Le città contemporanee non sono più degne di noi. Questo sarebbe un obiettivo per un orizzonte concreto. Un altro che riguarda il nostro tempo è quello del rapporto con la violenza.
Nel 1957 il regista Stanley Kubrick realizzò il film "Orizzonti di Gloria" (Paths of Glory) tratto dal romanzo di Humphrey Cobb. Raccontando una storia realmente accaduta sul fronte francese durante la prima guerra mondiale, condannava l'assurdità della guerra e le sue regole. Gli Orizzonti di "gloria" chiedevano il sacrificio della vita per ideali superiori. Quali ideali? Tutto ciò non è lontano dal presente e si ripropone in diverse forme confermando che non si impara dalla Storia. A volte all'Orizzonte si affianca una compagna. L'Utopia. "Mi avvicino di due passi, lei si allontana di due passi. Cammino per dieci passi e l'orizzonte si sposta di dieci passi più in là. Per quanto io cammini, non la raggiungerò mai. A cosa serve l'Utopia? Serve proprio a questo: a camminare" (Eduardo Galeano, Parole in Cammino, 1998.)
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Kurt Erich Suckert -alias
Curzio Malaparte /1898/1957
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Orizzonte da Villa Malaparte |
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Immagini di Villa Malaparte a Capo Massullo /Capri
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Villa Malaparte /Prospettiva
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Villa Malaparte a Capri
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Villa Malaparte a Capri
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Giacomo Leopardi
1798/1837
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Recanati/Marche
Gli Orizzonti di G.Leopardi
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Scritta sul Colle di Recanati
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