Paesaggio friulano |
Ore 21,06 del 6 maggio 1976. La quiete di una sera di primavera venne stravolta da un boato spaventoso. L'Orcolat, il mostro sotterraneo delle antiche leggende friulane, si era risvegliato, spaccando la terra con una energia che si alzò fino a 6,5 punti della scala Richter. In 50 secondi l'intera regione friulana venne devastata. 5000 Kmq furono attraversati da dolori e macerie. L'urto si propagò, scavalcò le Alpi, e provocò danni
anche in Slovenia ed in Austria. L'intensità fu tale che il tremore si avvertì in Germania, in Svizzera, in alcune zone della Francia, in Polonia, in Boemia, in Ungheria e in Croazia. Furono colpiti 120 comuni friulani e 130mila persone vennero sfollate. Oltre 500mila persone tra Udine e Pordenone soffrirono per questo. Si contarono 990 morti ed oltre 3.000 feriti, sparsi su un vasto territorio anche montano.
Crollano campanile e chiesa di Majano: maggio 1976 |
Campanile nuovo a Majano |
Majano: gli anni del coraggio |
Nuova Chiesa a Majano 1990 |
Interni della Chiesa di Majano |
1976: Resti del Duomo di Venzone |
tratto alcuni spunti: a Majano dove dopo molti studi, dibattiti e conferenze si decise di fare una
Il Duomo di Venzone ricostruito (1988/1995) |
Il Castello di Colloredo: lavori recupero 2016 |
pannocchie appese alle travi in legno di case montanare e antiche, tra fienili e stalle, nei ricordi delle "gerle" caricate sulle spalle dalle donne d'alta montagna della Carnia, occorre cercarle nei libri di storia o in qualche ricostruzione di paese. C'è un altro Friuli che conserva tra le viscere tutti i suoi ricordi e tradizioni. Nel profondo c'è la stessa tenacia di allora, in un misto di forza d'animo e di fatale visione della vita. In queste vallate, tra quei paesi, l'Orcolat con le sue paure, non ha vinto.
Majano: I resti della Chiesa dopo il sisma
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