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Una lunga schiera di chi ha vissuto nel "Bel Paese" ha lasciato nella coscienza italiana, difetti e pregi, tra cui la laboriosità, l'inventiva, l'amore per la propria terra e tradizioni. Su queste radici fu fondata il 29 ottobre 1955 l'associazione "Italia Nostra" con lo scopo di salvaguardare i Beni culturali, artistici e naturali del nostro Paese. Lo scrittore Giorgio Bassani che ne fu per un periodo Presidente, così si espresse nel 1965: "Si alzino ancora l'impeto e l'ardore appassionato di Italia Nostra, che hanno contribuito a darle quel carattere di protesta perpetua e di tensione che ancora oggi la distingue". Sono stati numerosi i casi per i quali l'Associazione si è mobilitata per discutere di progetti e di proposte che contrastavano con i principi fondatori.
Ha quindi fatto scalpore che la Sezione di Treviso di Italia Nostra, per sostenere il recupero di Ville storiche la cui manutenzione è costosa , abbia ipotizzato il loro utilizzo ad uso commerciale. A Venezia Italia Nostra sta da anni combattendo una strenua difesa della città e della Laguna sia contro l'attraversamento delle Grandi Navi del bacino di San Marco, sia contro l'esasperata trasformazione turistica e sia contro le opere di intervento alle bocche di porto che con il discusso e dispendioso progetto del Mose hanno tolto diverse reversibili
alternative e risorse al mantenimento geomorfologico del territorio e delle acque della Laguna di Venezia. Pertanto l'esempio del Palazzo del Fondaco dei Tedeschi accanto a Rialto a Venezia che è stato trasformato in un centro di vendita di marchi del lusso e dell'ex Cinema Italia, in stile liberty, divenuto un supermercato alla moda, anzichè attrarre consensi ha aperto contrasti di opinioni fra le due sezioni. Quale sarà il confine che si porrà se il livello di sensibilità e di tutele, ora previsto dai controlli delle Soprintendenze e dal Codice dei Beni Culturali, venisse mutando coinvolgendo il senso per il quale furono concepite le leggi in un determinato periodo storico?

Oggi è il nostro Continente che non può essere una "espressione geografica" quanto un luogo in cui i valori di fede e di solidarietà si intrecciano e si rispettano.
Purtroppo gli anni che stiamo attraversando rivelano grandi difficoltà a proseguire verso quell'ideale che era forse carico di eccessive aspettative ma su cui potevano spendersi diverse giovani generazioni. l'Italia dovrebbe cercare di rialzare sul piano culturale il suo ruolo internazionale e questo lo può fare con dignità e con rispetto, ma soprattutto con l'esempio. Cominciando a rispettare ed a sostenere l'integrità che rimane del nostro Paesaggio su cui risiedono le nostre radici nazionali. Anche l'Architettura che possiede un linguaggio universale può unirsi in questo sforzo.
Senza perdere identità e salvando il carattere dei paesaggi, si può parlare un linguaggio necessario a tutti. Occorre raccogliere il meglio che si è saputo esprimere in questi decenni, ed animare confronti, appassionare i dibattiti, svegliare le coscienze. Difendendo gli obiettivi della nostra Costituzione, che all'art. 9 così recita: "L'italia promuove lo sviluppo della cultura... tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione."

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