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| Mestre: Alle Barche 1750 -Canaletto |
Come affrontare il rapporto con la storia? E' frequente che sui territori ci si confronti con il loro passato. Occorre in quei casi saper scegliere se a prevalere debba essere la restaurazione e il recupero o una nuova proposta progettuale. Un esempio tra i tanti proviene da Mestre, dove all'approdo fluviale in piazza Barche il tempo si fermò a lungo. Per sei secoli, 25 generazioni qui si avvicendarono nei gesti, nelle voci, nelle consuetudini, tra il fervore che animava i trasporti di merci, di passeggeri tra postali in arrivo e in partenza. Il dinamismo e il carattere del borgo di Mestre, si stemperava con l'acqua della laguna che lambiva con il Canal Salso, il vicino Castelnuovo.![]() |
| Forte Marghera |
Caduta la Repubblica di Venezia, lungo il canale fu costruito dai francesi un forte stellato, poi completato dagli austriaci, che fece parte di un sistema trincerato a difesa di Venezia e della vicina ferrovia, costruita nel 1846. Non a caso quel Forte fu l'epicentro della rivolta nel 1848 contro gli austriaci e per mesi si coprì di gloria e di caduti, scrivendo pagine epiche di spirito risorgimentale.


Da decenni l'area un tempo navigabile è uno spazio carrabile con alberi inseriti in una lunga aiuola spartitraffico. In tal modo piazza Barche ha perso la sua anima e il suo significato ma come una persona che non vuole dimenticare le belle abitudini del tempo andato, i suoi spazi urbani resistono all'oblio e si trasformano in ricordi ed in nostalgie. Ci sono diversi motivi per riproporre la rigenerazione di quei luoghi che sostennero la dignità di una intera storia urbana. Si racconta che la Repubblica Serenissima dopo la conquista della Marca trevigiana, annettendo Mestre, concepì dal 1361, con il Doge Bartolomeo Gradenigo, ![]() |
| piazza Barche oggi |
Il canale prese il nome di "Salso" per la natura salmastra delle sue acque. Esso sostituì per importanza il vecchio porto di Cavergnago sul vicino fiume Marzenego il cui corso d'acqua era tormentato e irregolare. Nel 1385 fu innalzata sulle barene di S.-Giuliano, a lato del canale, la Torre di Marghera, ora scomparsa, usata per controllo e difesa, anch'essa dipinta dal Canaletto. Ai tanti barcaioli che operavano su questa via d'acqua, fu concesso, con un provvedimento del Consiglio dei X, che essi potessero aprire a Cannaregio in Venezia, la loro Scuola dedicata a S.Andrea.
Attorno al Canale, vera via d'acqua, si aprirono molte attività e anche la sede delle ambasciate accreditate presso la Repubblica. A poca distanza sorse a fine '700 un grande teatro, il "Balbi" dal nome dei proprietari, che però ebbe vita breve. Fu chiuso quando con la fine della Repubblica Veneta le classi nobili e più agiate, che erano i principali clienti del Teatro, vennero travolte dalla crisi. Quando la linea ferroviaria per Venezia, tolse diverse merci dal trasporto alla via d'acqua, il destino della piazza inesorabilmente fu segnato. Tuttavia i barconi a vela ed a motore, vennero ancora utilizzati per il trasporto di prodotti agricoli in laguna, fino alla fine degli anni '50 del Novecento. Le barche da
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| proposta progettuale |
Tra le diverse proposte c'è quella che prevede di recuperare alla vista la testata in mattoni dell'approdo, presente nel sottosuolo e riportare un tratto d'acqua, a ricircolo, sul quale calare un paio di "Trabaccoli", tipiche barche da trasporto lagunare, con la loro velatura. Barche già presenti in vecchie cartoline dei primi del Novecento che sarebbero utilizzabili con tavoli e sedie per farne luoghi di ritrovo e/o banchi per vendita di frutta e ortaggi.
La presenza fisica delle barche, illuminate di sera con lampade e festoni, sarebbe di forte richiamo e darebbe carattere e senso al nome che è rimasto nella memoria della città : piazza Barche. Il resto del tratto fino all'acqua del canale esistente, diverrebbe un boulevard alberato su cui si potrebbero svolgere attività di mercato o manifestazioni all'aperto. Far rivivere quindi un luogo urbano, partendo dal suo Genius Loci, dal suo DNA, darebbe senso alla storia della città, degli uomini e delle pietre che li hanno custoditi. Aiuterebbe la sintesi fra passato e futuro che solo se complementari possono rigenerarsi nel tempo. I progetti potrebbero quindi essere anche l'occasione per rilanciare un dibattito diffuso sui rapporti tra storia e attualità, ed essere un modo per una conoscenza e una consapevolezza da trasmettere ai nuovi concittadini che sono venuti a vivere e ad abitare.
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| A Forte Marghera oggi |
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| Canale ad Amsterdam |
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| Canale Du Midi a Carcassonne Manchester |
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| Proposta Rizzi-Zabeo su Piazza Barche |






















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