Come centinaia di milioni di contemporanei, non ho avuto esperienze di guerra. La caduta di bombe sulle città, il razionamento degli alimenti, le strade deserte, il coprifuoco, i civili morti o feriti per le esplosioni, sono fotogrammi visti nei documentari o ascoltati da precedenti generazioni. Anche il nome Patria è stato a lungo sostituito dal meno impegnativo nome di "Paese". Un edonismo diffusosi con il benessere ha rimosso e mescolato vicende, sostituito le battaglie con le emergenze migratorie e le crisi finanziarie.
I dibattiti si sono fatti spesso vacui, inutilmente polemici. La globalizzazione commerciale ha poi diminuito il senso di "frontiera", mescolando milioni di turisti in località internazionali. Ma all'improvviso la Storia si presenta con un antico nemico dell'uomo: un virus ignoto. Ed è contagio.
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| Ospedale all'Angelo di Mestre |
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| Ospedale di Mestre: Interni |
Con l'aumento dei contagi, l'Italia si trova in prima linea e isolata. La cronaca racconta la paura degli anziani ammalati, distesi sui letti tra macchine e scafandri di medici e infermieri. La sociologia che aveva sostituito in molti la pratica religiosa non può rispondere. L'epidemia ha introdotto il silenzio nelle strade delle città e nella meditazione personale. Mano a mano che si è presa coscienza della vastità mondiale del fenomeno, si sono scoperte le nostre fragilità e anche alcune virtù. La lotta contro la malattia porta a reagire, a proteggere e a cercare risposte a quanto accade. ![]() |
| Venezia: Piazza S.Marco vuota |
La bandiera la città non vuole più ammainarla. In questi giorni vi sono esempi di abnegazione da parte del personale sanitario, dei volontari, delle strutture dello Stato, perchè tutti hanno compreso il momento grave e solenne che si sta attraversando. Questa esperienza segnerà la vita di molti, modificherà le economie, esprimerà le nostre forze morali e metterà a prova la nostra spiritualità.
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| Venezia: Le Procuratie vuote |
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| Mestre: Corte Legrenzi vuota |
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| Un nuovo reparto di terapia intensiva |










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