DOUCE FRANCE di Gianfranco Vecchiato
Centro Storico di Arras |
T
Centro Storico di Bruges |
re città visitate di recente mi hanno confermato quanto l'architettura sia lo specchio delle identità culturali, economiche e sociali. Due si trovano nella Francia settentrionale e la terza in Belgio: Arras, Lilla e Bruges. Il viaggio è iniziato da Venezia e nel percorso lungo la Pianura Padana, una prima sosta è stata a Grazzano Visconti, provincia di Piacenza. E' un borgo molto noto nelle guide turistiche perchè è stato creato agli inizi dello scorso secolo per volontà del Conte Giuseppe Visconti di Modrone la cui famiglia anticamente era proprietaria di un castello, costruito alla fine del XIV° secolo. La originalità consiste nel singolare "falso" urbanistico e architettonico che caratterizza l'insieme di edifici realizzati in stile neogotico e rinascimentale, tra il 1906 e il 1915, dall'architetto Alfredo Campanini. Mentre iniziava il razionalismo, il costruttivismo, il futurismo, in questo luogo si volle fissare il tempo remoto. In questo borgo, artificiale ma visitato da migliaia di turisti, si è fermato il tempo, coinvolgendo l'habitat naturale con parchi, prospettive mutevoli, angoli silenziosi.
Lilla uno scorcio del centro |
Il viaggio è continuato con sosta a Pinerolo, alla base delle Alpi. Da qui ci si inerpica verso la frontiera del Monginevro, passando per Fenestrelle, con l' antica fortezza sabauda che si inerpica per il crinale della montagna. Una specie di piccola muraglia piemontese che serrava fino agli inizi del XIX° secolo, l'accesso ad eventuali invasori provenienti da oltre alpe. Prima del Monginevro si transita per Clavière. Fino al 1947 il passo era in territorio italiano, ma è passato alla Francia a seguito del trattato di pace. Nel 1976 una lieve rettifica confinaria ha riportato alcune case nel comune di Claviere. Da qui si scende verso Grenoble attraversando pochi paesi, in un paesaggio a tratti maestoso, divenuto riserva naturale ed ambientale.
Lorena, Paesaggio francese |
La storia ricorda che questo tracciato fu percorso dalle legioni romane dirette in Gallia Transalpina. Lasciate le Alpi ho sostato a Lione e poi, attraversando vaste campagne ondulate, mi sono diretto a nord verso Arras. Ricordavo che la città dei tessuti, da cui prese il nome l'arazzo, gareggiava nel rinascimento, con le città di Lucca e di Vicenza. L'anima antica è incarnata nel suo centro storico, uno spazio di grande fascino costituito dall'insieme di architetture che si accostano nelle facciate, formando una trama urbana simile ai ricami di un merletto: portici, finestre, balconi, abbaini, lucernari, coperture di varia foggia, si susseguono senza interruzione avvolgendo lo spettatore. Ovunque, attraversando piccoli paesi, villaggi, cittadine, monasteri isolati, appare l'impronta radicata della presenza cristiana. Anche nel nome di tante località che portano il prefisso "Saint". E' questo un retaggio del profondo senso religioso un tempo presente nella società francese che oggi appare sempre più laica e indifferente al Sacro. Effetti della Rivoluzione del 1789. Altra città Lilla, con le sue architetture nel centro storico tipiche della "Fiandra francese". Luogo natale di Charles De Gaulle. E quindi Bruges, magnifica città del Belgio fiammingo, già da me visitata in passato. Un borgo attraversato da canali, caratterizzato da case in mattoni, da piccoli orti, da una composta convivenza. Il ritorno attraverso la Lorena, ha fatto dimenticare la stanchezza del viaggio. Il paesaggio sconfinato domina su ogni altro pensiero, punteggiato da boschi a da numerose pale eoliche. Non ho visitato musei, nè ho visto
Aosta: Nuova Sede Universitaria. Contrasti Urbani |
architetture contemporanee degne di particolare nota. Mi è stato sufficiente risentire le note di Charles Trenet, "Douce France", per non accorgermi dei numerosi centri commerciali che rovinano alcune periferie e per fare infine il passaggio di ritorno attraverso la Svizzera e il Gran San Bernardo. La tappa italiana è stata ad Aosta, dove mi ha colpito, non favorevolmente, un edificio realizzato di recente, il nuovo polo universitario, nei pressi del centro della città e di fianco ad una storica ex caserma alpina, la Testafochi. Si tratta di una dissonanza contrastante, un landmark come lo definiscono i progettisti, ma che secondo me, non dialoga con il contesto pur se urbanisticamente si apre al centro storico coinvolgendolo in nuove funzioni.Il soggetto si ispira ad un ghiacciaio che, specie nella stagione invernale, può trovare una mimesi con il paesaggio. Tuttavia sulla forma si può discutere proprio per il contesto in cui si inserisce e per le finalità degli autori: dialogare con il passato. La dimensione dell'architettura sovrasta ogni altra cosa all'intorno, divenendo una specie di forma aliena più evidente perchè situata ai bordi di una ampia area libera. Tuttavia il giudizio su ogni architettura è affidato al tempo ed alle generatrici che essa saprà o meno indurre al proprio intorno.
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