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George Grosz 1893/1959 I pilastri della società 1926
Neue Nationalgalerie Berlino |
Nell'opera "Schlageter" di Hanns Johst rappresentata a Berlino nel 1933 e che fu un testo sacro del teatro nazista, divenne famosa la battuta, ripresa dai gerarchi Goring e Goebbels: "Wenn ich Kultur hore, entsichere ich meinen Browning". (Quando sento la parola cultura tolgo la sicura al mio revolver). In quegli anni attraversati da ideologie totalitarie, alcuni artisti, come George Grosz, colsero i pericoli incombenti sulla società dipingendone le devianze culturali imputate alla borghesia ed al militarismo. Dal buio della Storia, quando la Cultura sembrò inghiottita, la letteratura, la musica, l'arte, tennero invece accesa una luce che illuminò le migliori volontà e le intelligenze, permettendo di credere ancora nel futuro. Si avverò ciò che Aristotele sosteneva quando scriveva che la cultura è un ornamento nella buona sorte e un rifugio nell'avversa. Nel suo Diario Anne Frank, quattordicenne, deportata a Bergen -Belsen dove morì nel 1945, scriveva: " ...E' meraviglioso che io non abbia lasciato perdere tutti i miei ideali perchè sembrano assurdi e
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Joseph Goebbels
1897/1945 |
impossibili da realizzare...Ma non posso fondare le mie speranze sulla confusione, sulla miseria e sulla morte. Vedo il mondo che si trasforma gradualmente in una terra inospitale; sento avvicinarsi il tuono che distruggerà anche noi; posso percepire le sofferenze di milioni di persone; ma, se guardo il cielo lassù, penso che tutto tornerà al suo posto, che anche questa crudeltà avrà fine e che ritorneranno la pace e la tranquillità." Così lo scrittore italiano Primo Levi testimone dei campi di sterminio, nel libro "Se questo è un uomo" espresse il suo sgomento: "...Voi che vivete sicuri nelle vostre tiepide case, voi che trovate, tornando a sera, il cibo caldo e visi amici: considerate se questo è un uomo, che lavora nel fango, che non conosce pace, che lotta per mezzo pane, che muore per un sì o per un no..." In questo dramma storico furono scosse le
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Aquiloni |
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Manifesto: Stalin
"grande timoniere" |
fondamenta della "Cultura", come le definì nel 1871 l'antropologo inglese Edward Tylor: " l'insieme di saperi, fatti di arte, di morale, di diritto, di costumi". Tutte le società consapevoli del loro transito, hanno custodito "i saperi" e le loro memorie dentro a luoghi simbolo della loro "cultura": le biblioteche. Il "rogo" dei libri ha una storia antica. Dall'incendio dell'antica Biblioteca di Alessandria, al periodo della Inquisizione, fino ai roghi pubblici nelle piazze dei regimi dittatoriali od alle "censure" che nelle sue distorsioni il "Potere" ha applicato a volte anche in Paesi "democratici". Le parole quindi fanno ancora paura perchè dischiudono i recinti, aprono ai dialoghi e volano nel mondo. Come descrive nella poesia "l'Aquilone" il poeta Giovanni Pascoli (1885/1912): "C'è qualcosa di nuovo
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Jacob Hashimoto (1973 Colorado U.S.A.)
Aquiloni
Mostra : Querini Stampalia Venezia 2013 |
oggi nel sole, anzi d'antico: io vivo altrove, e sento che sono intorno nate le viole... Si respira una dolce aria ...un'aria celestina che regge molte bianche ali sospese...sì, gli aquiloni! ...Ed ecco ondeggia, pencola, urta, sbalza, risale, prende il vento; ecco pian piano tra un lungo dei fanciulli urlo s'inalza... S'inalza; e i piedi trepidi e l'anelo petto del bimbo e l'avida pupilla e il viso e il cuore, porta tutto in cielo. Più su, più su: già come un punto brilla lassù lassù..." In diversi quadri come quello di Eugene Delacroix del 1830, intitolato: "La Libertà guida il Popolo", in "Guernica" di Pablo Picasso del 1937, dipinto
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Pablo Picasso
Guernica 1937
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Eugene Delacroix
La Libertà guida il Popolo. 1830 |
durante la guerra civile spagnola, ne "I Nottambuli" di Edward Hopper del 1942 che coglie la solitudine in una città americana, mentre il mondo bruciava nella violenza, l'Arte parla.
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Edward Hopper (1882/1967)
Nighthawks .1942 |
Nelle biblioteche antiche e moderne si agita a volte uno spettro. La loro vulnerabilità è la sfida che la "cultura" pone continuamente all'evoluzione dell'uomo. Oggi, scriveva nel 1961 Hannah Arendt "la società di massa non vuole cultura ma svago." Le spese sostenute per la cultura, in un Paese come l'Italia, che ha un patrimonio storico e artistico enorme, sono troppo modeste. Ma è il tema generale del rapporto con la "Cultura" che è posto dalla "globalizzazione" dei mercati a richiedere di sostenere i processi di cambiamento anche con nuove tecnologie perchè "il sonno della ragione genera mostri". Le Architetture più interessanti che stanno trasformando diverse città nel mondo, oltre ai Musei sono le Biblioteche. Le sfide che il nuovo secolo pone a tutti i Paesi, riguardano quindi l'economia ma anche le loro Culture. Il modo di rappresentarle, di condividerle, di farle correre, nella libertà e nel rispetto reciproco. L'economia ha creato la cosiddetta "Cultura dei mercati" che ha influito e interviene
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Alessandria d'Egitto 2002
Biblioteca
Gruppo Studio Snøhetta |
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Cottbus (Brandeburgo)2004
Biblioteca
Arch.J.Herzog & de Meuron |
massicciamente sui costumi e sulle
identità sociali, travolgendo e omologandone abitudini e usi. Questi aspetti stanno avendo implicazioni di enormi dimensioni in tutto il mondo. Basti pensare alla Cina ed ai suoi processi di trasformazione. E' una nuova frontiera, diversa per quantità e qualità da quanto avvenuto nello scorso secolo ma assai più potente perchè caratterizzerà sempre più le società nel profondo. La crescita e le conoscenze culturali restano perciò essenziali per l'equilibrio tra l'evoluzione economica e i profondi cambiamenti antropologici tra il nostro passato e il nostro futuro.
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Biblioteca Apostolica Vaticana
Papa Sisto IV 1475
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Parigi.
Biblioteque Nationale de France
Raccoglie 30 milioni di volumi |
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Washington
Biblioteca Nazionale del Congresso
Raccoglie oltre 128 milioni di volumi
Maggiore biblioteca per testi storici del mondo |
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New York Public Library |
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Praga
Biblioteca del Monastero di Strahov |
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Stoccolma 1918/1928
Biblioteca Civica
Arch. Gunnar Asplund |
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Biblioteca
Stoccolma |
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