AUTOMOBILI di Gianfranco Vecchiato
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Museo dell'Auto di Torino |
Il Museo dell'Automobile di Torino, intitolato a Giovanni Agnelli, è considerato tra i più importanti al mondo in questo settore. Raccoglie la storia e la evoluzione di questo mezzo di trasporto e racconta un pensiero creativo che ha inciso sulla società nella cultura e nell'economia contemporanea. Il Museo nacque nel 1932 da un'idea di Carlo Biscaretti. Nel 1960 fu ricostituito vicino alla storica sede della Fiat- Lingotto, in riva al fiume Po su progetto dell'architetto Amedeo Albertini e dello strutturista ingegnere Ivailo Ludogoroff. Caratterizzato da volumi collegati a formare una gigantesca "V" con parti sospese su pilastri in acciaio inossidabile e calcestruzzo e con una imponente facciata convessa rivestita di pietra, è composto da altre maniche su cui affaccia un cortile interno. Il Museo è stato sottoposto ad un integrale restauro su progetto dell'architetto Cino Zucchi e allestimento dello scenografo Francois Confino ed altri. Nel 2011 è stato riaperto e con una biblioteca e altri servizi collegati svolge una funzione urbana importante in quella parte di città. Negli Stati Uniti, a Tacoma, c'è un Museo dell'Auto che è probabilmente il
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Museo dell'Auto Torino Interni |
più grande del mondo. Frutto della raccolta di un privato, Harold Lemay, che dal 1940 iniziò a collezionare automobili fino a raggiungere il numero di 3500 nel 1990. Il Museo interattivo , ora gestito dagli eredi, porta il nome di "LeMay America's Car Museum". Qui una secolare storia automobilistica è raccontata anche da filmati, da biblioteche, con sezioni ad uso educativo-stradale. Nelle sale da congressi, si svolgono e si promuovono diverse iniziative. In Germania
a Sinsheim, è aperto dal 1981 un grande Museo dell'auto e della tecnica, che espone su spazi
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Museo dell'Auto di Torino |
aperti anche aerei, imbarcazioni,mezzi militari, oltre ad auto di ogni foggia ed epoca.
La forma delle automobili è una traslazione in chiave moderna della vocazione artistica dell'uomo. Le esposizioni mettono in evidenza la portata "rivoluzionaria" di questa invenzione, sia nella meccanica come nel design. L'automobile nata nel XIX° secolo ma perfezionata ed entrata in produzione dopo la prima guerra mondiale, ha
conosciuto il suo apice negli Stati Uniti, quindi in Europa ed ora in Asia.
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Museo a Sinsheim (Ger.) |
Alcune Nazioni hanno avuto un ruolo importante in questo campo, con vetture e marchi storici che sono divenuti icone di stile e tecnica. In Italia basta il nome "Ferrari" o "Maserati" per indicare dei miti. In Germania vale per Mercedes e Porsche, in Francia per Citroen e Peugeot, in Gran Bretagna per la Roll Royce o la Jaguar, in Giappone per Toyota o la Nissan, negli Stati Uniti per Ford e Chrysler...
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Museo Lemay Tacoma (USA) |
Nel 2010 nel mondo si sono superati il miliardo di veicoli e la Cina e l'India, tra le ultime arrivate in questo campo, stanno ora spingendone la diffusione. Considerando che in questi Paesi vive il 36 % della popolazione mondiale, capiamo quali cambiamenti siano in atto, anche sul piano economico ed ambientale. Il petrolio, come prodotto combustibile, è un elemento in progressivo esaurimento ed è utilizzato per far viaggiare singole persone su singole vetture. Spinge i consumi ma brucia risorse e "falsa" i mercati. E' del tutto evidente che questo non potrà essere ancora a lungo un modello per il XXI° secolo.
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Maserati |
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Fiat 16/20 HP 1903 |
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Mercedes Benz 500k 1936 |
Le ricerche su nuovi motori per consumi più ridotti, il minor peso con scocche e leghe di alluminio, l'uso di batterie per vetture ibride o elettriche, si affianca a norme anti inquinamento ed a limiti di
accesso nei centri storici. Fin dagli anni '20 e '30 gli urbanisti avevano studiato i rapporti fra qualità dell'abitare e la sicurezza nei trasporti ipotizzando diverse funzioni nelle relazioni di vita quotidiana.
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Le Corbusier / La Ville Radieuse |
Con le teorie della "Ville Radieuse", Le Corbusier affrontava le innovazioni nella città moderna, scrivendo un "manifesto" in parte di utopie ma anche di grandi visioni del futuro. Nel 1951 Egli ebbe occasione di poterle sperimentare nella costruzione della città indiana di Chandigarh che resta comunque un esempio isolato. Oggi nelle città i rapporti fra trasporti collettivi ed individuali, sono una componente essenziale nella politica urbanistica. Le domeniche a piedi sono però francamente dei "palliativi". Questi settori muovono interessi enormi e la Scienza e la Tecnica sono frenate dall'introdurre soluzioni troppo drastiche perché si rischierebbe di far "saltare" intere tradizionali filiere economiche. Ora che la crisi economica sta avendo conseguenze pesanti anche in questo settore, bisogna riflettere sull'intero sistema di trasporti. Negli ultimi anni sono fallite diverse storiche case automobilistiche, altre si sono fuse e interi cicli industriali si sono dislocati in aree ritenute economicamente più vantaggiose. Ciò ha cambiato le economie di città produttive, come è stato qualche anno fa per Detroit,od in Italia con la Fiat a Torino.
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Alfa Romeo Giulietta
1300 Spider |
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Fiat "Topolino" |
La dismissione di fabbriche ha svuotato vaste zone urbane. Sono scomparsi marchi storici, come la Saab, si sono fuse tecnologie e spostati in Asia investimenti e risorse. Questo è un settore industriale che sviluppa design, meccanica, ricerca e si proietta nel futuro con l'uso di nuove ceramiche, di nuovi combustibili, di materie plastiche e metalliche, raccogliendo un indotto strategico nella competizione economica globale. L'industria automobilistica è apparsa congeniale alle capacità inventive ed imprenditoriali che sono nel nostro DNA, contribuendo al Made in Italy .
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Fiat 600 1959 |
La bellezza delle auto storiche, deve anche ricordarci le capacità industriali di uomini tenaci ed ottimisti. Oggi a quelle indispensabili qualità di impresa si deve aggiungere un sistema economico in grado di funzionare. Solo così possono ripartire nuove idee, nuove energie, nuovi stili e attirare investimenti e rigenerare aree urbane degradate .
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Fiat 130 HP 1907 |
L'architettura e l'urbanistica non si limitino quindi ad analisi ma propongano soluzioni puntando sulla "bellezza" e sulla "qualità" innovativa che va assunta come modello di impresa. Nei vecchi processi lavorativi si formava una "fliera" di operatori. Anche adesso, con il computer serve questo approccio. Si tratta di una nuova catena di montaggio non solo industriale che comprende la qualità dei territori che non vanno "riempiti" di cose. E quindi la scuola e le Comunità, con i loro valori e le loro identità. E' difficile? L'Industriale americano Henry Ford ha detto che ogni fallimento è una opportunità per diventare più intelligenti. Poi ha aggiunto che "pensare è il lavoro più arduo che ci sia. Probabilmente è questo il motivo per cui così pochi ci si dedicano".
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Ford Jeep 1941 |
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Museo dell'Auto di Torino |
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Le Corbusier
Il Modulor |
Lista dei primi Stati del mondo nel rapporto fra numero di autoveicoli per ogni 1000 abitanti.
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