lunedì 2 marzo 2015

ARTE DI STRADA

ARTE DI STRADA         di Gianfranco Vecchiato

I "Madonnari" ovvero gli artisti di strada, sono
stati così denominati per la prevalenza nei loro soggetti dell'immagine di Maria, Madre di Gesù Cristo, icona cristiana fin dai primi secoli della predicazione evangelica e cresciuta nel tempo come "Ausiliatrice" fra gli uomini e Dio. L'argomento si presta a numerose riflessioni non tanto di carattere religioso o mistico, che pure hanno la loro importanza sul piano storico e dottrinale, specialmente in un'epoca divenuta sorda, scettica e indifferente a questi temi, quanto sul piano del rapporto fra Cultura popolare, spazi pubblici e privati, ruolo dell'Arte e simbologie nelle città contemporanee attraversate da localismi e globalizzazioni. La tradizione medioevale e rinascimentale ha fortemente segnato la cultura italiana e quella europea, con migliaia di borghi e paesi in cui la rappresentazione del Sacro era costante. Edicole e cappelle votive ai lati delle case, lungo le strade e accanto ai campi agricoli coltivati a baite di montagna, sono  là a testimoniare qualcosa di più di una fede o di un contatto fra quotidianità e spiritualità.
Segnano il bisogno di attingere dall'Arte, dai colori, dai sentimenti, dalle profondità della memoria, il senso di quanto vediamo attorno a noi e di ciò che potrà accadere domani. Il Madonnaro ha una origine prevalentemente italiana. E' un artista ambulante che si sposta di luogo in luogo, seguendo sagre e feste popolari. I suoi disegni hanno vita breve perché fatti con il gesso o altro materiale povero, su selciati all'aperto, vivendo delle offerte della gente con oboli o elemosine. Ma le origini di questa arte "evanescente" che sbiadisce e scompare con la prima  pioggia, nascono nel XVI° secolo. In anni recenti con il progressivo pericolo della loro scomparsa, nel riconoscerne la radice culturale-popolare  diversi Comuni come Genova, Torino, Milano e Roma, hanno inserito dei luoghi specifici nei quali esercitarla. L'effimero come durata si fonde con l'Arte che per sua natura è indelebile ed eterna. Il Comune di Curtatone, presso Mantova, organizza fin dal 1972 il giorno 15 agosto, festa dell'Assunta, un incontro Nazionale dei Madonnari che attualmente raccoglie  una trentina di aderenti. E' la Fiera delle Grazie  che richiama ogni anno centinaia di migliaia di visitatori durante la settimana, alla fine della quale una giuria premia il vincitore.  Tale pratica si sta 
Madonnaro
diffondendo anche fuori d'Italia, considerando che molti di questi artisti creano delle vere opere d'arte, imitando soggetti tratti da celebri quadri dipinti nel passato.
E' sorto il CIM (Centro Italiano Madonnari) che si prefigge la conservazione del materiale cartografico e fotografico dei vari Artisti. Accanto a questo particolare settore, c'è quello delle forme d'Arte che si manifestano in diversi modi ( stencil, spray, proiezioni video, sculture, etc...) su edifici, su spazi aperti e visibili, con tecniche e risultati molto diversi. Spesso si tratta di disegni senza nessuna qualità e pretesa, simili a vandalismi gratuiti, che creano un forte senso di disagio. Si vedono sulle fiancate di treni, di autobus, su saracinesche  abbassate di negozi, su muri di case che vengono così deturpate. A Venezia si è assistito in questo modo allo sfregio del Ponte di Rialto e di edifici storici, rintracciando e condannando gli autori. Esistono anche realtà opposte in cui tali interventi riqualificano, migliorano spazi degradati o anonimi, facendo nascere in molte città una sorta di positiva emulazione. Recentemente 20 facciate di  palazzi nel quartiere di Tor  Marancia, a Roma, sono state arricchite da opere gigantesche di questo tipo, con risultati positivi e sorprendenti.
L'Arte di Strada o "Street Art" ha visto crescere i soggetti impegnati in questo settore che vede molti "creativi" capaci e altri fasulli, proporre tematiche di contestazione sociale. In questi casi la derivazione è quella della Pop Art e del Graffitismo con alcuni  protagonisti che sono divenuti nomi di fama internazionale.
Tra questi ci sono il pop artist Bros,  Ivan Tresoldi, Pao,  ed il video-market Eicailcane che dipinge soggetti ibridi fra uomini e animali. Un altro soggetto è Eron che è stato attivo fra Rimini e Bologna e che ha visto esposte le sue opere in diversi musei e gallerie mondiali. Tutto questo porta a riflettere sulla validità di connettere gli spazi urbani fra diverse discipline artistiche e tecniche. Arricchire i linguaggi, stimolare emozioni con i colori e le  visioni fantasiose di trasformazioni della realtà, sono indice non solo di libertà espressiva ma di una vocazione della pittura a tornare soggetto protagonista degli spazi sociali, dopo che per alcuni secoli è stata relegata nei musei. Se a tutte queste estemporanee iniziative, si unisse lo studio di recupero delle periferie urbane, di spazi emarginati, di rottura con l'uniforme grigiore del cemento o
di volumi tetri o riflettenti, si animerebbe un inconscio collettivo che ispirerebbe la nostra storia presente. Ciò consente di sperare che la visione dell'Arte e del Colore, riprendano negli anni quel posto rilevante che un tempo possedevano e che una parte delle teorie del Movimento Moderno avevano contribuito, a mio parere sbagliando, ad eliminare. Si tratterà di concepirne le  coerenze, altrimenti il risultato potrebbe essere quello di una somma  di deformi individualità esasperate. Ma al contrario, può essere uno tra i pochi modi in cui pensare di rigenerare una edilizia speculativa e anonima, altrimenti ingestibile se non con operazioni, lente e difficili, di demolizione e ricostruzione. Se questo nel tempo avverrà meglio. Per allora potrebbe essere utile, fare parlare muri ciechi, pareti storpie, visioni spaziali ammalate. Sarebbe una maniera per fare "miracoli" attraverso la pittura...



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