VENEZIA TOUR di Gianfranco Vecchiato
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Venezia: Rio delle Romite |
Venezia dimostra ad ogni passo come il passato svolga un ruolo fondamentale nella storia sociale ed individuale e nei processi urbani e ambientali che modificano l'esistente. Nell'Arsenale di Venezia, fucìna di secoli di storia e di virtù artigiane e militari, dove da anni avvengono Esposizioni collegate alla Biennale, negli spazi delle Arti visive, diversi Paesi propongono con luci, quadri, voci, i frammenti di caleidoscopici idee sul mondo. Nel Padiglione italiano, che secondo il mio giudizio, è tra i migliori della Rassegna, c'è un settore dedicato al valore della "Memoria" che viene raccontato con i filmati di una intervista allo scrittore Umberto Eco. In una parete si trova esposta questa frase: "Nella misura in cui possiamo dire "io", siamo la nostra memoria. Cioè la memoria è l'anima. Se uno perde totalmente la memoria diventa un vegetale e non ha più un'anima". In questo senso Venezia è un
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Venezia: Liceo Artistico |
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La gondola:
Arte e storia |
concentrato di memorie fisiche a cui vengono meno, gradualmente con la diminuzione degli abitanti, la somma di tanti "io" e quindi di tante "anime". Questo è ciò che molti turisti non vedono e cercano tra case e calli. Alcuni veneziani invece tentano di leggere attraverso l'anima delle pietre il senso più profondo della loro storia personale. Una giornata di cammino in questa città, attraverso i racconti di tanti piccoli angoli e mura, porta ad immaginare l'antico spirito di migliaia di uomini e donne che l'hanno attraversata. Altri spazi urbani più indifferenti e quasi incapaci di testimoniare qualcosa si trovano invece nei fragili tentativi della "modernità" di parlare accanto a questi simboli. In alcuni casi è accaduto,
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Venezia: Davanti alla Basilica della Salute |
come ho già scritto in precedenza sul Negozio Olivetti a San Marco o per qualche altro intervento più recente, ma è arrivando a Piazzale Roma, porta di accesso e terminal automobilistico del Centro Storico, che la pensilina del Tram, appena inaugurata, è divenuta un caso ed un simbolo negativo. Quell'oggetto ha sollevato una ondata di proteste. Sia perché appare quasi inutile per la protezione alle intemperie, e sia perché è pesante e goffa. Una provocazione inutile. Ma quest'opera è stata approvata dalla locale Soprintendenza. I veneziani l'hanno definita una "cassa da morto". Ma il termine pur spregiativo, interessa meno rispetto alla sostanza. Attorno al Piazzale, che resta uno sfregio degli anni '30, alla struttura urbana di Venezia, si sono negli anni affastellate le più diverse costruzioni: il ponte di Calatrava, che ha pure destato molte discussioni, si confronta con il garage progettato dall'ing. Miozzi negli anni '30, con il garage S.Marco, con il nuovo edificio del Tribunale, altra costruzione che ha destato polemiche, con l'ampliamento dell'Hotel Santa Chiara, finito sulla stampa nazionale, etc. Si è quindi perduta l'occasione di portare il confronto con la Storia e con la Modernità su un altro più elevato livello, in un confronto virtuoso che ragionando sulle capacità dell'architettura contemporanea di esprimersi sul piano dell'Arte, rendesse utile questo percorso. Tentativo che io stesso avevo cercato con una proposta progettuale urbanistica che
prevedeva un intervento a tema della Biennale d'Arte, sul Piazzale Roma. Un concorso che sviluppasse l'idea di coperture da realizzare in tasselli di vetro colorato, protetti e sospesi come nuvole sul piazzale e che di sera illuminandosi avrebbero dato forma ad una atmosfera che si ispirava ai vetri antichi dei palazzi e delle chiese veneziane, alla grande arte vetraria, ai multicolori dei fuochi d'artificio il giorno del Redentore. E a terra un selciato pedonale che marcasse e descrivesse, su ogni pietra, gli avvenimenti della sua storia millenaria. Si sarebbe entrati a Venezia con stupore e coniugando il presente, con la memoria del suo passato. Questo d'altra parte è ciò che avviene percorrendo le tante calli, e così perdersi per ritrovare qualcosa di se stessi. Da qualsiasi città o luogo del mondo si provenga. Solo dopo averla visitata ed averla ascoltata in silenzio, al di fuori dal clamore turistico, si potrà cercare di capirla. Anche in questo modo il passato ci fornisce occasioni per spiegarci il futuro. Non è la tecnologia. Non sono i cambiamenti dei costumi e nemmeno i progressi della scienza che sanno raccontare tutto questo. E' la Memoria che stratificata nel Tempo mette radici
e legge la Storia nella sua continua evoluzione. E' il rapporto con la
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Venezia 2015: Pensilina del Tram a Piazzale Roma |
morte, con il limite, con la fine di ogni storia umana che si trasferisce sulle pietre e sui monumenti che ne tramandano voci, pensieri, speranze. Tutto questo non si vede solo a Venezia ma qui il Passato trionfa sul presente e impegna il Futuro fintanto che sapremo interrogarci sulle nostre visioni del mondo. L'Architettura a Venezia si confonde e si esalta
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Venezia: Piazzale Roma. Pensilina del Tram |
nell'insieme. Ogni parte è un tutto. Tra i tanti pensieri scritti su Venezia ho trovato questo di Hermann Hesse : "In nessun'altra città come a Venezia, ho trovato una tale unità della vita odierna con la vita che ci parla dalle opere d'arte della sua età aurea e nella quale sole e mare sono più essenziali di tutta la storia". La Storia continua il suo compito ma è sulla qualità della cultura degli uomini che occorre sempre confrontarsi. In ogni generazione c'è qualcosa che tende a prevalere ed a volte distruggere, il lascito di quelle che l'hanno preceduta.
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Venezia: Isola di S.Giorgio
Mostra sui vetri finlandesi |
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Venezia: Isola di S.Giorgio
Mostra sui vetri finlandesi. |
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