martedì 7 luglio 2015

I LUOGHI DELL'ANIMA


I LUOGHI DELL'ANIMA                    di  Gianfranco Vecchiato


San Leo (Rimini) La Rocca al tramonto




Tra le pieghe antiche dei paesaggi del Montefeltro, nella Romagna che scende verso l'Adriatico, si intrecciano gli ingredienti di una diffusa poesia con le tracce della Storia. Tra il Tempio Malatestiano di Rimini, splendida architettura incompleta, su cui intervennero Leon Battista Alberti e Piero della Francesca, e l'"Orto di Agostino" a Pennabilli, agli estremi della  provincia, corrono più analogie che contrasti. Nei Paesaggi che hanno ispirato gli artisti del Medioevo e del Rinascimento e nelle valli aspramente contese e costellate da rocche e castelli, i racconti popolari si animano di fiabe, di cantilene, di  fantasie che lasciano impresse sulle case dei borghi,  dei potenti antidoti che andrebbero colti e seminati per evitare l'omologazione urbana dei territori e l'anonimato delle periferie. La conferma che dalla poesia e dall'arte di strada e  popolare, si possono estrarre rimedi  da utilizzare, caso per caso, quando si affronta il tema del recupero di zone emarginate e degradate, viene  visitando i "luoghi dell'anima". Così sono stati definiti  dallo sceneggiatore e poeta Tonino Guerra che qui ha vissuto, seminato, raccontato, ispirato gran parte della sua lunga vita. Ancora oggi a tre anni dalla sua morte, la visita alla sua casa, lascia una profonda impressione della sua filosofia : tra le tante farfalle nel suo giardino, immerso nei colori e nelle varietà dei fiori, nei profumi della campagna, nei muri "parlanti", nei ricordi dei  paesani, la Sua presenza è palpabile. Un altro grande poeta di Romagna, Giovanni Pascoli, che ebbe la  vita segnata dall'assassinio impunito del padre e da altre  tragedie familiari, raccontò con infantile sensibilità, lo stupore per la Natura, l'amore per gli animali, il mistero delle Stelle, lo sgomento per il destino dell'Uomo: " E la Terra sentii nell'Universo... e mi vidi quaggiù piccolo e sperso, errare tra le stelle, in una stella." Pascoli cercò pace nella vita semplice e familiare nella casa di Castelvecchio tra i boschi della media Valle del Serchio. 
Pennabilli: Portico e copia dell'affresco di
Piero della Francesca: La Madonna del parto
Un sentimento che si ritrova anche nelle Odi alla vita semplice del Petrarca, nell'Arquà dei Colli Euganei e che è una costante fra persone "contemplative".


 



"La  Luna  è l'unico Astro che nasce dietro le montagne e tramonta dietro di noi". E' un'altra  delle  "gocce" di poesia sparse sui sentieri del paese di Pennabilli da Tonino Guerra. Pensieri incisi su ceramiche e fissi sulle pareti di case a ricordare persone umili ma importanti nella vita sociale della Comunità. Così questi "muri parlanti" entrano nella storia urbana e civica. Non occorrono monumenti, architetture straordinarie. La loro funzione appare immediata ed efficace. Il viandante si ferma, legge, si interroga, comprende che sta attraversando uno spazio ricco di umanità e di ironie. E' come attraversando l'antico Borgo di Frontino dove pare di entrare nel "Mondo di Oz". Spaventapasseri impagliati sulle colline, nei vicoli, sulle porte. Un richiamo alla tradizione contadina.
Angolo delle "Madonne abbandonate"
L'Angelo coi baffi
Sono arrivato fin lassù, un po' fuori dagli itinerari battuti dal turismo di massa, accalcato sulle spiagge di Romagna. Un pellegrinaggio "laico" per il rispetto ad un grande sognatore che mitigava il Destino nella sensibilità dei suoi mondi paralleli, immaginari ed immaginati. Fu uno sceneggiatore di fantasie straordinarie ed amico di tanti celebri registi, non solo italiani, che terminò  con una visione discreta, gentile, ironica e sognante la sua avventura terrena, chiedendo che le sue ceneri venissero tumulate dentro alla nicchia di una roccia che si trova dietro al giardino della sua casa. Farà così parte della pietra che lo contiene anche quando il tempo avrà cancellato ogni cosa attorno.
Paesaggio del Montefeltro
Il Montefeltro e la Romagna, antica terra etrusca, raccoglie molto dell'identità italiana e quindi anche di una parte  d'Europa. La contemplazione del Paesaggio, i campi coltivati, le foreste, i piccoli borghi, gli aspri calanchi, i sentieri e i torrenti, estendono gli orizzonti sul mare Adriatico e lo sguardo fra le stagioni. Le architetture, a volte semplici altre volte complesse, dai borghi circondano i castelli e le rocche, disegnano una urbanistica che solo in alcuni centri in epoche recenti, si è scomposta e dilatata a sfregiare l'armonia antica. Ma ai confini degli abitati la Natura riprende il sopravvento e circonda colline e montagne, in onde che si susseguono all'infinito . Poi la lingua, un dialetto  parlato con dolcezza e senza asprezze, le tradizioni antiche, il cibo, la filosofia di vita, i rapporti fra persone, la passione politica, il rapporto
I Muri parlanti
Il Santuario dei pensieri
con il Mistero, mescolano le cose. Scrisse "Tonino" : "Non è vero che la somma di uno più uno fa sempre due. Due gocce d'acqua quando si uniscono fanno una goccia più grande".  Il ritmo delle giornate frenetiche corre sull'autostrada a valle e sulla costa. Sulle colline ritorna la pace del silenzio e della contemplazione. Il nostro transito incrocia migliaia di gocce che si spargono sulla terra. A volte sono fiumi in piena, altre volte fecondano la Natura.
Rocca nel  Montefeltro
In un perenne mutamento.  Qui è passato il Dalai Lama e
Museo di Tonino Guerra
si è commosso sentendo i rintocchi della campana di Lhasa, portati dal lontano Tibet. Su un edificio c'è questa scritta: : "15 Giugno 1994. Un Uomo che cammina sorridendo per portare a tutti la medicina dell'amore  e della compassione, Sua Santità Tenzin Ghiatso XIV Dalai Lama, ha baciato con gli occhi i muri del palazzo dove nacque Padre Orazio Olivieri della Penna, monaco cappuccino che nel '700 arrivò con la sua voce cristiana sugli altipiani del Tibet e per primo raccolse e tradusse trentaduemila parole di quel popolo per portarle alle orecchie occidentali." Altra scoperta di semplice grandezza. E Ironie dietro 
Casa di Tonino Guerra
ad ogni angolo di strada. Da una parte si trova una copia dell'affresco della "Madonna del Parto" di Piero della Francesca (sec. XV°), dall'altra una piccola cappella per "l'Angelo coi baffi". Si racconta la storia di un angelo minore, che sceso sulla terra, continuava a dare ogni giorno da mangiare ad uccelli impagliati. Tutti i Santi ridevano di lui. Un giorno però gli uccelli impagliati presero vita e salirono al cielo.
La gente lascia delle monetine sul pavimento dove sono radunati uccelli impagliati sotto il quadro dell'angelo. Un racconto scritto anche nel dialetto romagnolo. Pensieri infantili e semplici che richiamano molte nostre identità perdute. Poi una frase resta nel cuore. Un messaggio finale  accanto all'immagine del "nostro" poeta,  semplice e profondo lasciato ai posteri: " E' ora che quando incontriamo un albero, diciamo: Buongiorno Signor Albero!" 


La tomba di Tonino murata nella roccia 


Capanna  nel giardino
di Tonino
Lanterne di Tolstoj
Museo Tonino Guerra
Museo  di Tonino Guerra
Dettagli spontanei
di arte popolare
Dettagli di
arte spontanea
Nel giardino della casa di Tonino Guerra
Rimini: Tempio Malatestiano Arch. L.B.Alberti
Inizio X° secolo e poi 1447/1503
L'Orto di Agostino: un angolo di poesia
L'Orto di Agostino
Frontino (Rimini): Spaventapasseri
Frontino: Torre Medioevale
Frontino: Spaventapasseri
Sentiero attorno a Pennabilli
Particolare nell'Orto dei frutti dimenticati
Buongiorno Signor Albero!





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