
E’ un nuovo dopoguerra quello che ci attende e il ricordo del passato torna per misurarsi con il presente.
Nel nostro territorio vi è sempre stato uno stretto legame tra economia urbana e struttura sociale e questo risulta dai numeri che periodicamente venivano censiti dal Coses. Se da un lato la crescita esponenziale del turismo ha trasformato l’uso residenziale di migliaia di abitazioni dall’altro la popolazione è in calo demografico frenata solo da un parziale saldo migratorio. L’età media è di circa 48 anni, al 2229° posto (su 7914 comuni).

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Villaggio S.Marco Mestre1958 Arch.Samonà-Piccinato |
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Schema urbano del Villaggio S.Marco |

Nel nostro Comune la presenza di
migliaia di studenti universitari, un tempo diffusi nel tessuto economico di Venezia ed espulsi dal mercato degli affitti per far posto al turismo, potrebbe trasformare la crisi prodottasi nel sistema urbano nella opportunità di invertire la tendenza riordinando una lunga lista di settori in crisi: il commercio di vicinato, negozi e botteghe artigiane, recupero di mestieri abbandonati, rinascita di un tessuto connettivo necessario alla residenza e che sospinga la qualità della vita di relazioni.
La storia delle città
dovrebbe condizionare le scelte di sviluppo, e tendere all'equilibrio tra i
contrasti che solo un virus improvviso ha interrotto nelle sue esasperazioni quasi ad
ammonire i contemporanei sul come guardare al futuro. La mobilità,
la qualità e la quantità di luoghi collettivi, sono strumenti di
crescita perché la solidarietà partecipativa, consente le
condivisioni nelle difficoltà. Questi ed altri elementi utili e
necessari per affrontare i cambiamenti possono ricordare l’antico
motto latino di Seneca, “Festina lente” (affrettati lentamente).
Esso è stato evocato in queste settimane di dolorosi isolamenti,
come una utile necessità di ripensare alle priorità e alle nostre
visioni di vita, come un valore che era stato dimenticato nel
passaggio tra generazioni.

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