Louis Daguerre. Boulevard du Temple 1839 |
Pima Fotografia J.Niépce 1826 |
Architettura di Aldo Rossi fotografata da Luigi Ghirri |
Le immagini riprese nel secolo XIX° mostrano costumi, carrozze, luoghi, paesaggi, che sono l'espressione di società agli arbori dei grandi cambiamenti sociali e tecnici. Le città e i paesaggi senza l'automobile
sembrano statiche e pure affascinanti, come cartoline tratte da quadri antichi dove i monumenti, non gli uomini, sfidano il tempo. Le fotografie però non mentivano più documentando la miseria di vasti strati della popolazione, le condizioni dei suburbi, l'inquinamento delle industrie nascenti, le distruzioni nei conflitti come durante la guerra di Secessione Americana, l'ultima epopea del West, il periodo della Belle Epoque, le Tribù primitive in zone inesplorate in Africa, in Sud America, in Asia. Il racconto per immagini dei fatti, cambiò il modo di fare giornalismo; la fotografia diventò un formidabile strumento di propaganda, di studio, di confronto ideologico, di analisi anche politica e sociale perché poteva essere spietata. Anche l'architettura se ne servì come mezzo di lavoro, come strumento di conoscenza e di progettazione. I Movimenti artistici e le Avanguardie trassero forza per annunciare una nuova èra; dalla tecnica fotografica i pittori assunsero le profondità che proveniva da questo strumento.
Il "Futurismo" lo contrappose alla fissità della pittura antica che dava movimento e spinta agli avvenimenti. Dalla fotografia si pervenne al cinematografo. Alle tre dimensioni classiche di altezza, larghezza e profondità, si aggiunse quella del "tempo". La pittura stessa evolse e nacquero il cubismo, i dadaismo, l'astrattismo..La fotografia entrò nelle pareti domestiche, da fatto pubblico divenne una esperienza privata. Milioni di persone fissarono un'istante, imprigionando il tempo in una immagine "immortale". Si videro i volti
di persone sconosciute, si documentarono nei giornali i fatti di cronaca e di storia. Usata nei Regimi e nelle Democrazie la fotografia documentò tutto il Novecento. Dopo le pellicole a colori e le cineprese meccaniche, si pervenne qualche tempo fa ad una nuova straordinaria evoluzione tecnica con l'avvento dell'elettronica. Non fu più la pellicola con il suo lento e complicato sviluppo o i rullini con poche decine di fotografie o la "Polaroid", mito di una generazione, ma la macchina fotografica "digitale" che fissò su microscopiche schede migliaia di fotografie di grande precisione e qualità. E' il XXI° secolo. Oggi la fotografia è uno strumento usuale, tra
miliardi di persone. Si scatta con i telefoni cellulari, i tablet e gli smartphone e anche da piccoli "droni", con capacità fotografiche aeree. Le fotografie sono uno strumento di analisi anche nella archeologia e nel restauro dei monumenti e sono anche un mezzo di rappresentazione artistica. Ma un rapporto speciale, un marchio di origine, dopo tanti progressi, la fotografia continua a riservarlo all'architettura. Fissando una macchina fotografica su un cavalletto, inquadrando una piazza, e scattando periodicamente durante le varie ore del giorno, un fotogramma, si possono analizzare poi in sequenza i percorsi, gli ostacoli, le vocazioni di uno spazio urbano. E' ciò che a volte la psicologia e la psichiatria fanno con le persone, osservandone i comportamenti, le devianze, i sintomi. Tra i fotografi contemporanei Gabriele Basilico è un Artista che privilegia nelle sue fotografie, città senza abitanti con il loro potere
Paesaggio |
Firenze:Foto Alinari |
Venezia:Foto Alinari |
Architetto Le Corbusier |
La Sindone Negativo |
Londra a fine '800 |
documentare l'evoluzione dello spazio fisico, urbano o del paesaggio,
strumento di apprendimento culturale sul nostro passato, uno stimolo per il nostro futuro perché anche la nostra contemporaneità lascerà presto il posto ad altri. Dentro alle città e non solo nelle Mostre chiuse, andrebbero portate le testimonianze in continuo e periodico divenire. Come nei Musei più recenti ci si confronta "sfogliando" la storia con immagini virtuali in movimento. La fotografia entrò nel "mistero" in occasione della esposizione della Sacra Sindone a Torino nel 1898. L'avvocato e fotografo Secondo Pia, autorizzato a scattare alcune fotografie della reliquia, si accorse con stupore che dalla elaborazione del negativo, era apparsa l'immagine nitida del corpo martoriato dell'Uomo avvolto nel telo secondo le tradizioni di sepoltura antica. Era l'immagine di Gesù Cristo? L'Uomo della Sindone, venerato da secoli, nasconde ancora misteri non risolti dalle contraddittorie indagini recenti. Ma quella immagine potente fissa un contatto fra la tecnica fotografica, il passato remoto e il tempo a venire. Potrà aiutare la scienza mentre sostiene alcune ragioni di fede. Noi contemporanei siamo d'altra parte spesso scettici anche sul nostro presente come nel caso dello sbarco sulla Luna del 21 luglio 1969. Io c'ero tra gli spettatori che fissarono in televisione quello storico fatto. Nonostante molte fotografie e riprese, alcuni sostennero che si trattasse di una finzione cinematografica. Ma il Modulo lunare e la bandiera ci sono e una sonda recentemente li ha anche rilevati. Non occorreva dubitarne. Neil Armtrong il primo uomo che giunse sul nostro satellite quel giorno, fissando con la sua scarpa un'orma sulla Luna la affiancò con le parole: "Questo è un piccolo passo per un Uomo ma un grande passo per l'Umanità". "That's one small step for (a) man, but (a) giant leap for mankind". Quella immagine resterà un documento fondamentale nella nostra evoluzione.
Gianni Pezzanti: Milano Notte |
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