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| Amatrice prima del terremoto |
La notte del 24 agosto 2016 una scossa di terremoto di forte intensità ha colpito in Italia un'area dell'Appennino centrale, causando quasi 300 morti e centinaia di feriti. L'epicentro ha investito una zona non molto abitata ma ricca di antichi borghi di grande bellezza e con valori artistici e ambientali. Qui si incontrano quattro regioni: l'Umbria, le Marche, il Lazio e l'Abruzzo, e il fulcro ruota sul Parco Nazionale dei Monti Sibillini. Gli affascinanti caratteri ambientali del vasto altopiano dove sorge il paese di Castelluccio di Norcia, fanno convergere ogni anno nei mesi della fioritura, tra giugno e luglio, migliaia di turisti. Ma il terremoto, come fenomeno fisico, è sempre presente sulla dorsale appenninica dove passa il margine tra la placca africana e quella asiatica che spinge le faglie su due fronti opposti che muovendosi provocano lesioni su molti edifici costruiti secoli fa in modo semplice, a volte povero e non antisismico. In queste zone la storia si ripete.
Nel settembre del 1702 si scatenò un terremoto che con alterne scosse, giunse fino al febbraio dell'anno successivo quando fu rasa al suolo l'Aquila, un po' più lontana ma contigua, spopolando per molto tempo paesi e montagne. I geologi ed i tecnici sanno cosa occorrerebbe fare per prevenire le conseguenze tragiche dei crolli. Ci sono leggi antisismiche ed esperienze di grande livello in Italia, che si sono rafforzate con la ricostruzione del Friuli dopo il 1976.
Si può quindi fornire e dare soluzioni a questi problemi. Forse non risolvendoli del tutto perché il 64% del nostro patrimonio edilizio è stato costruito prima degli anni '70 e solo nel 2009 le Norme Antisismiche, aggiornate, sono state raccolte in un testo unico. Ma il ripetersi ciclico di tali vicende non è più compatibile con una società moderna, tecnologicamente avanzata e che conserva un patrimonio artistico mondiale. Tra gli antichi che avevano affrontato questi problemi si ricorda oltre a Leonardo da Vinci, il trattato del 1571 di Pirro Ligorio sui terremoti, nel quale Egli prescrisse e realizzò, a Ferrara, quella che è definita la prima casa antisismica, fatta con criteri che vengono ancora oggi considerati di grande efficacia. L'architetto Ligorio che fu successore per un breve periodo di Michelangelo nella Fabbrica di San Pietro a Roma, affrontò il tema della staticità delle case con ![]() |
| Arch.Pirro Ligorio: disegni per la prima casa antisismica progettata a Ferrara nel 1571 |
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| Altopiano di Castelluccio di Norcia |
all'attenzione già nel 2000 dall'Ordine degli Architetti di Venezia, che io presiedevo e che portai all'attenzione della mia categoria e dell'Amministrazione di Venezia. Ebbe all'inizio tanti consensi, ma incontrò una rigida opposizione degli amministratori di Condominio e di altre categorie di proprietari per il timore dei costi insostenibili che questo fascicolo avrebbe comportato e specialmente della messa in discussione dei valori artificiali di mercato degli immobili, affidati alla speculazione fondiaria. E non se ne fece praticamente nulla. Dopo 16 anni siamo ancora punto a capo. Il dolore per la perdita di tante persone è stato affrontato nelle prime ore con l'invio imponente di mezzi della Protezione Civile che hanno affrontato bene l'emergenza. Ma i costi in vite umane e materiali sono diventati anche una occasione per una ennesima riflessione generale. La politica parla e promette. Si sono inseriti nei dibattiti i professionisti ed i rappresentanti di categorie, le Imprese, molti soggetti animati in parte da buone intenzioni ed in parte desiderosi di entrare a far parte del vorticoso sistema degli appalti
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| Periodo della fioritura sull'altopiano |
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| Castelluccio (Umbria) |
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| Castelluccio: Area colpita dal Terremoto del 24/08/2016 |








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