" I monti sono Maestri muti e fanno discepoli silenziosi" (Johann Wolfgang von Goethe). Così fu per lungo tempo fino a quando sul finire dell'800 il valore turistico ed economico di tante vallate alpine aprì progressivamente ai processi di urbanizzazione che avrebbero condotto negli ultimi 50 anni a conoscerne ma anche a comprometterne i caratteri. Il turismo di massa ha prodotto centinaia di nuovi progetti edilizi, comprensori sciistici, allargato quelli esistenti, nuove funivie, seggiovie e rifugi alpini in alta quota.
Se la Natura è stata un elemento centrale e distintivo delle Alpi, la loro progressiva antropizzazione ha un costo ecologico altissimo che si aggiunge ai fenomeni del riscaldamento del pianeta.
L'uso dell'acqua dei torrenti con la captazione dei loro percorsi per scopi idroelettrici, la manomissione di zone umide, di nuove cabinovie come quella sul Monte Bianco, le sovrapposizioni di competenze amministrative com'è nel caso delle Dolomiti, aumenta lo sfruttamento economico di un Habitat che andrebbe tutelato integralmente. Nel 1991 fra otto Stati alpini si pervenne alla firma di una Convenzione, sottoscritta anche dalla Unione Europea, finalizzata a coordinare le politiche culturali ed ambientali su questo territorio dove vivono 14 milioni di abitanti e per preservarne caratteri ed identità.
Dal 1997 si è poi costituita una "Associazione" fra le città presenti nell'arco alpino che annualmente sceglie una Capitale, tra chi presenta le proposte più interessanti nella rigenerazione ambientale. Per l'anno 2015 la prescelta è stata Chamonix Mont-Blanc, città di 10mila abitanti nella Alta Savoia, per le sue iniziative di sviluppo sostenibile. Le città alpine italiane prescelte in passato sono state Belluno, Trento, Bolzano, Sondrio e Lecco. Tutte queste iniziative si confrontano con alcune realtà territoriali pesanti che contraddicono spesso i buoni propositi, aiutati da una generale cultura che vorrebbe arrivare, potendo, con l'auto in vetta! L'ambiente alpino ha una storia straordinaria perché rappresenta geologicamente e ambientalmente il lontano passato e un possibile avvenire. Le Alpi con le loro diversità culturali, ambientali, linguistiche e storiche si sviluppano su un arco di circa 1300 km dalla Liguria all'Austria, con molte cime che superano i tremila metri. E' oltre a questa quota che le nevi ed i ghiacciai restavano perenni finché l'effetto "serra" non ha iniziato a sciogliere progressivamente anche questi.
Se la Natura è stata un elemento centrale e distintivo delle Alpi, la loro progressiva antropizzazione ha un costo ecologico altissimo che si aggiunge ai fenomeni del riscaldamento del pianeta.
Alpi Svizzere: a 3000 m. ponte tra 2 vette Peak Walk /Scex Rouge |
Piste da sci ... |
Dal 1997 si è poi costituita una "Associazione" fra le città presenti nell'arco alpino che annualmente sceglie una Capitale, tra chi presenta le proposte più interessanti nella rigenerazione ambientale. Per l'anno 2015 la prescelta è stata Chamonix Mont-Blanc, città di 10mila abitanti nella Alta Savoia, per le sue iniziative di sviluppo sostenibile. Le città alpine italiane prescelte in passato sono state Belluno, Trento, Bolzano, Sondrio e Lecco. Tutte queste iniziative si confrontano con alcune realtà territoriali pesanti che contraddicono spesso i buoni propositi, aiutati da una generale cultura che vorrebbe arrivare, potendo, con l'auto in vetta! L'ambiente alpino ha una storia straordinaria perché rappresenta geologicamente e ambientalmente il lontano passato e un possibile avvenire. Le Alpi con le loro diversità culturali, ambientali, linguistiche e storiche si sviluppano su un arco di circa 1300 km dalla Liguria all'Austria, con molte cime che superano i tremila metri. E' oltre a questa quota che le nevi ed i ghiacciai restavano perenni finché l'effetto "serra" non ha iniziato a sciogliere progressivamente anche questi.
SOIUSA
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Monte Rite: Museo delle Nuvole |
Belluno Capitale 1999 |
Marburgo Capitale 2000 |
Chamonix Capitale 20015 |
Modulo italiano :Arch. Luca Gentilcore
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Fondovalle Alpino invaso da case |
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