sabato 1 febbraio 2014

CIVITAS

  CIVITAS                                            di Gianfranco Vecchiato


Roma: S.Ivo alla Sapienza-1642/62
la lanterna Arch. Francesco Borromini 
"... Fa sì che le piccole differenze tra i vestiti che coprono i nostri deboli corpi, fra tutte le nostre lingue inadeguate, fra tutte le nostre usanze ridicole, fra tutte le nostre leggi imperfette, fra tutte le nostre opinioni insensate... insomma che tutte queste piccole sfumature che distinguono gli atomi chiamati "uomini", non siano altrettanti segnali di odio e di persecuzione. Fa in modo che coloro che accendono ceri  in pieno giorno per celebrarTi sopportino coloro che si accontentano della luce del Tuo sole; che coloro che coprono i loro abiti di una tela bianca per dire che bisogna amarti, non detestino coloro che dicono la stessa cosa sotto un mantello di tela nera; che sia uguale adorarTi in un gergo nato da lingua morta o in uno più nuovo..." (Voltaire - Trattato sulla tolleranza. 1763).
Quanto l'Architettura e l'Urbanistica debbano all'evoluzione dei principi di diritto delle persone , forse prima che alla tecnica,  lo dimostrano le idee che  maturarono  dal periodo dei "Lumi" e che non senza regressioni e paure, accompagnarono lo sviluppo delle città  e la struttura sociale che un tempo le costituiva, con regole, leggi, pensieri nuovi. Come se idee a lungo nascoste, venendo alla luce sprigionassero tutta l'energia positiva che le conteneva, una visione profetica sembrò esprimersi nel Novecento con il progetto della "Ville Radieuse", dove  Uomo e Natura convivevano nel progresso e nella libertà. Sono le volontà a fare le leggi  e a condizionare gli eventi. Nelle città alle antiche mura, ai paesaggi di castelli e torri, alle chiese gotiche, buie e solenni, si sono aggiunti i centri commerciali, le piazze nuove, i quartieri popolari, strade e periferie sempre più estese, in una complessità di rapporti che deve far convivere masse sempre più vaste di persone, di ogni cultura, ceto e religione.
Nettuno- Cimitero Militare Americano 1956 (dettaglio)
Bisogna quindi  rafforzare l' educazione alla tolleranza evitando il ritorno a forme arcaiche  di scontro, nei rapporti umani.
La forma urbana e le varie condizioni in cui si sviluppano l'arte e l'architettura, hanno bisogno di  questo.  Si calcola che nell'Unione Europea mancheranno all'appello entro una generazione, circa 80 milioni di persone che, per un trend di denatalità, dovranno essere assunte da fuori dei suoi confini. Si tratta di un dato macroscopico che sta già portando  a cambiamenti sul piano sociale e culturale, sugli investimenti e sulle prospettive di sviluppo che la crisi economica ha messo in discussione. La  maggioranza dell'immigrazione va generalmente a stabilirsi attorno alle città  che saranno i luoghi più impegnati nelle esperienze di innovazioni, di convivenza e di sviluppo compatibili. Le città, tornano ad essere  protagoniste del futuro, trascinando gli architetti e gli urbanisti, a progettare, soluzioni sia del modo di vivere che in quello di costruire.
Puglia: Architettura e influssi culturali
S.Arcangelo di Romagna (RI) Tonino Guerra:
Fontana dei fiori
Anche il "Trattato sulla tolleranza" di Voltaire interpretava il passaggio del suo tempo. Non è tutto avvenuto nel corso della nostra vita, come a volte ci si trova a pensare.  Si tratta di un lungo e faticoso percorso dove anche l'architettura è caduta spesso in contraddizione con  un debole pensiero sociale e culturale. Per accompagnare questo cammino serve la conoscenza reciproca e una guida da cui partire. Torna alla mente un piccolo villaggio francese, in Normandia: Becherel. Era stato quasi abbandonato dagli abitanti, ed è risorto a nuova vita dopo che l'intuizione
Becherel (Francia) il villaggio
dei libri. (particolare)
e l'iniziativa di alcuni  ha riconvertito molti edifici vuoti in negozi di libri. Il libro si è quindi inserito come un mezzo di attrazione e di simbiosi con le case e la identità del luogo .
A volte l'arte è stata davanti ai processi sociali, prevenendoli ed evocandoli.
La "Fontana dei Fiori", a S.Arcangelo di Romagna, vicino a Rimini,  è, ad esempio,  un piccolo gesto carico di simboli. L'autore, Tonino Guerra, che a lungo fu  ispiratore del regista Federico Fellini,  nella sua città natale ha voluto lasciare un segno di poesia. Da steli di metallo, in cerchio, ciascuno rappresentante un fiore, sgorga l'acqua, scende senza rumore, e richiama alla contemplazione serena e solidale. Così come nel cimitero americano di Nettuno, dove accanto a migliaia di tombe,  sorge in un anfiteatro la statua di due giovani che camminano assieme, senza più armi e senza più tempo. Simboli che si ritrovano in tanti momenti della storia. Nel mosaico della Cattedrale di Otranto, in Puglia, che è intitolato: l'Albero della Vita. Una composizione straordinaria e per certi versi surreale. Racconta
Particolare del mosaico : l'Albero della vita -
Cattedrale di Otranto (LE) 1163/1165
la genesi e altre storie antiche. Animali che paiono marciare, accanto a leggende medioevali.
In quella chiesa, sottomessa Otranto dai saraceni, furono massacrate centinaia di persone.
Ridotta a moschea, fu poi ripresa e riconsacrata. La storia ha dato e la storia ha tolto. Oggi è meta di continue visite e nelle vicinanze antiche ville richiamano mescolanze culturali del vicino oriente.
Non ci sorprende quindi  che  la  "Civitas" fra cose e persone vada continuamente affermata prima con la mente, poi con le leggi e la parola. E infine anche con l'Arte .






Nessun commento:

Posta un commento