lunedì 9 dicembre 2013

VENETO: URBANISTICA E PIANO CASA


   VENETO: URBANISTICA E PIANO CASA             
                        di Gianfranco Vecchiato

Nei pressi di Conegliano Veneto (TV)

E’ inutile girarci attorno. In questa stagione l’Urbanistica appare morta. Se in qualche caso sopravvive per cultura politica o per  didattica, trova sempre più difficoltà a trasferire le sue regole sul piano concreto. Questo è un male grave per qualsiasi società ed ancor più per quella veneta, erede di un grande passato e di un conflittuale presente.
Capannoni nella campagna veneta
In un dibattito il professor Paolo Feltrin ha ironicamente osservato che se si sommassero gli abitanti previsti da ciascun PRG dei 581 Comuni del Veneto, si arriverebbe al numero di 15 milioni ! Ma se questa è ancora la fotografia  della realtà, del “modello Veneto”,  i PAT non dovevano essere lo strumento efficace per superarla?  Non è solo il “ terzo piano casa” ad alimentare questo pessimismo su una disciplina che ha conosciuto nel primo novecento grandi idealità e maestri di pensiero, quanto la quotidiana visione del Territorio, di luoghi sempre più alterati, di residui paesaggi trepidi fra insensibilità crescenti.
Paesaggio : Castello di Collalto a Susegana (TV)
Abbiamo modelli urbani superati dalla attualità di una crisi globale avvitatasi con moto inerziale che attraversa tante aree angosciate dal futuro.
L’Urbanistica nata nell’Ottocento si trovò a rispondere ad un processo rivoluzionario: quello industriale in luoghi dove in suburbi malsani vivevano e lavoravano in condizioni igieniche spaventose, masse crescenti di popolazione. Essa ha germinato dottrine politiche e sociali, utilizzato e forgiato pensieri culturali, innestando nell’economia, nei costumi, nella scienza e nella tecnica , visioni del mondo e delle società . E’ stata, con esiti diversi, al servizio di regimi totalitari e delle più avanzate democrazie.
Per sua natura è una Disciplina in continua evoluzione.
Ora abbiamo sotto agli occhi quotidiane incongruenze: investimenti sovradimensionati o carenti, equilibri che si spezzano, legislazioni prolifiche e norme  inefficaci o dannose.
Amministrare il coacervo di situazioni compromesse, rende interdipendenti altri fattori.
E si cercano allora scorciatoie che non risolvono i problemi di fondo.
La Regione Veneto ha accolto nel suo disegno urbanistico sotto il titolo il “Terzo Veneto” anche gli impegni della cosiddetta  “Carta di Asiago” , nella quale  il compianto Mario Rigoni Stern auspicava il ritorno all’essenziale.
Negative non sono le necessità di sconfiggere la burocrazia, la stanza per un figlio, favorire la rigenerazione ed il risparmio energetico  ma lo spezzare le questioni senza affrontarle organicamente per migliorare la Normalità. Questo allarga il solco fra gli obiettivi scritti ma non praticati, rendendo esiziale l’esercizio della  “Politica”. Il critico d’arte Philippe Daverio annotava che mentre in Francia la rivoluzione tagliò molte teste ai nobili, nel Veneto ai Patrizi ed ai loro epigoni che abitavano le Ville è stata, con i capannoni, tagliata …la vista.
Bisogna ridare occhi alla nostra mente, al nostro futuro, alla nostra storia. Anche per coloro che verranno. E bisogna coltivare con piena dignità e consapevolezza la nostra Cultura.



venerdì 15 novembre 2013

PROLOGO

LETTERA13              
                                   PROLOGO           di Gianfranco Vecchiato

Arch. Alvar Aalto
1898/1976
Olivetti
Lettera22
Il logo del Blog si ispira ad una icona del design italiano: la macchina da scrivere Lettera 22  che fu disegnata da Marcello Nizzoli negli  anni di Adriano Olivetti. Esposta nella collezione permanente di design al Museum of Modern Art di New York, essa rappresenta il prodotto di una azienda e di  un imprenditore illuminato italiano  che trainò la tecnica dentro alla cultura e pensò il design  come un elemento di un  pensiero sociale ed industriale. Adriano Olivetti rovesciando i termini, fece dei mezzi di cui si servì:  l’Arte, l'Urbanistica, la scrittura, il Design, la ricerca , lo strumento per giustificare il sistema produttivo e premiarne i suoi fini .
Renè Descartes 
Thomas Hobbes


Amsterdam : 
Statua a Spinoza
Questo è importante ricordarlo anche oggi, in un tempo che ha perduto molte passioni civili e che nella lunga crisi  economica e sociale, forse la più grave dal dopoguerra,  incontra molte incertezze e sconforti.
Questo Blog vuole essere uno strumento per analizzare i diversi aspetti che definiscono il campo dell'urbanistica, dell'architettura e dei fenomeni sociali ad essi collegati. Se l’Architettura, il Design, l’Urbanistica, l’Ambiente, la Cultura, sono necessari in ogni Società ed utili come mestieri, allora si spiega perché nei suoi progetti Adriano Olivetti tradusse questo facendo l'esempio di un albero, la cui linfa, partendo dalle radici, progressivamente si estende coi rami su tutta la pianta.
Anche mettere in rete analisi, idee,  proposte e  visioni del mondo e della società, spesso interconnesse, può contribuire ad alimentare quella linfa che si diffonde attraverso la storia dei Territori  e delle Società.
Partendo dalle mie esperienze di professionista, di cittadino, di viaggiatore, di libero analista della mia città e del mio tempo so che dobbiamo molto al pensiero di chi ci ha preceduto, spesso lottando duramente per aprire il mondo alla conoscenza.
La lettera 13 è nell’alfabeto rappresentata dalla O.
Un aneddoto storico riferito al pittore Giotto, racconta che da fanciullo disegnò a mano su una pietra un cerchio perfetto. Innovò la pittura con la prospettiva architettonica e con l'espressione dei corpi. Il cerchio è base della geometria ed è la forma da  cui si evolve la materia complessa. 
Galileo Galilei
Giotto 1267/1337
Con Lettera 13  vorrei aprire una finestra, e come è nei compiti della Cultura anche quotidiana e dell’Architettura, percorrere un tratto di strada seminando pensieri e parole.
Un grande architetto del Novecento come Alvar Aalto sosteneva che si deve sempre ricercare una sintesi degli opposti e che l'armonia non può essere raggiunta con strumenti diversi da quelli dell'Arte. Questa è una buona traccia per viaggiare ed a me pare anche  la più sicura per trovare altre persone in cammino.