martedì 28 novembre 2017

GEOMETRIE

GEOMETRIE                      di Gianfranco Vecchiato


Architettura?
Forma: Casa Privata  - Arch.Herzog -de Meuron 

Da qualche tempo osservo un cantiere edile dove si sta costruendo uno strano edificio.  L'area mi è nota perché si trova sul lato di una strada, accanto al parco di una villa storica, nelle vicinanze di giardini pubblici e scolastici e dentro uno spazio verde e alberato, dove questo edificio si è fatto largo tagliando alcuni pioppi e faggi.  E' la conseguenza di uno scambio fra un terreno pubblico e privato. Invece che autorizzare a costruire su un'area verde di fronte ad una Chiesa, rivendicata come privata, il Comune ha proposto uno scambio di zona, per una superficie equivalente su area pubblica, a duecento metri dalla prima. Ora si attendeva che l'esito di tale operazione immobiliare, dopo più di trent'anni di dispute legali, generasse qualità architettonica. Stamani ho visto sulla staccionata di cantiere i disegni di ciò che sorgerà e sono rimasto perplesso. E'  una soggettiva opinione che stimola ad alcune riflessioni.  
New York: Finestre. Foto A.Gaut
Anche tra architetti la pensiamo diversamente.  Ludovico Quaroni sosteneva nelle sue lezioni all'università che la " riconoscibilità delle forme è una condizione irrinunciabile perché il messaggio architettonico venga recepito". Si vedono sempre più di frequente edifici i cui prospetti sono caratterizzati   da grandi quadri di cemento bianchi o colorati che sporgono dalle facciate, delimitando le finestre e creando un effetto  discutibile. Si tratta di uno stile geometrico, che cerca ispirazione  nel razionalismo degli anni'20 e '30 del Novecento. I colori dominanti sono in genere il bianco e il grigio ma a
Finestre: Trade Center's. Foto A. Gaut
volte con innesti di colore diversi. A quale riferimento locale si riconduce tale disegno? A nessuno. Non considera le adiacenze, la villa storica, i contesti. Anche in questo caso, come tante altre volte, gli architetti tendono a celebrare se stessi, con un progetto  indifferente ai luoghi.  Tradizione ed Innovazione non sono parole adatte a commentare quanto sta avvenendo negli studi di architettura medio piccoli, alle prese con i problemi di sopravvivenza quotidiana.   Sono termini troppo impegnativi e culturalmente rilevanti ai quali tali progetti, non ambiscono. Ma fanno tendenza sul mercato, in contesti immobiliari dal  valore commerciale crescente. Scriveva il Metastasio: "E' dell'artista il fin  la meraviglia, chi non sa far stupir vada alla striglia!". Per certi aspetti mi annovero tra
Villa PM-Ragusa Studio Architrend
coloro che si stupiscono e che vanno volentieri a visitare le vecchie case coloniche,  le "arche sacre" della campagna veneta di un tempo, come le descriveva lo scrittore Nino Savarese nel suo viaggio in Italia negli anni'30. 
Rarità sopravvissute alla tempesta dell'urbanizzazione. "Ogni minuto consumati nove metri quadrati di suolo!" Questo è il dato tragico nella sua evidenza,  emerso dalla ricerca della Confcommercio del Veneto, analizzando nel triennio 2012-2015 l'andamento  del consumo di suolo nella regione. E' un tema ambientale ed economico rilevante perché come è stato segnalato, 1 ettaro non urbanizzato trattiene fino a 3,75 milioni di litri d'acqua mentre quello reso impermeabile da costruzioni e strade  ha bisogno di circa 6.500 euro l'anno per la gestione delle reti di
Vienna A.Loos 1911 Looshaus
raccolta delle acque. E fa  sparire terreno fertile che non è sostituibile con altro. L'obiettivo sarebbe quello, più volte annunciato nelle tante assemblee di categoria,  architetti compresi, di fermare il consumo dei territori e rigenerare le città, rivedendo le politiche di insediamenti commerciali e di lottizzazioni  esterne ai centri urbani che hanno spento i centri storici e reso caotico il traffico locale. E in questa rigenerazione gli attori non possono essere solo i progettisti, ciascuno portatore di una singola proposta, né le grandi cooperative, le grandi imprese e nemmeno le Università. E' una nuova e diversa Società fondata su modelli di sviluppo alternativi quella che si imporrebbe.  Ciò non significa essere più poveri ma più autentici. In tale contesto 

Casa rurale in Veneto: Studio PRR architetti
dovremmo aver capito che pur se la progettazione cerca linguaggi diversi,  è con l'armonia del paesaggio e con un insieme di forme unite con la Natura e con le sue regole, che si ritrova la strada per un vivibile futuro.  Se si arriva a Bruges, nelle Fiandre,  una splendida città d'arte, che alterna scenografie naturali e urbane in continua evoluzione, dove da secoli sono le stagioni, i materiali, le forme armoniche, ad esprimere questi concetti, si trovano esempi e lezioni a cielo aperto.  C'è quindi spazio per le geometrie se esse esprimono uno stato dell'animo,
Bruges: rapporti armonici 
una pulsione d'arte come la vedeva Terragni nella sua Casa del Fascio a Como, piuttosto che Mario Botta nelle sue architetture ticinesi o Piacentini a Roma nel Palazzo dell'EUR, o Frank Gery o Boris Podrecca, e via via fino a tanti sconosciuti che si battono per testimoniare che l'architettura è ancora uno strumento sociale oltre che economico.   Accrescere il nostro senso estetico nelle proposte di nuove architetture partendo dai materiali innovativi, dalla ricerca per nuovi abitanti, pone domande anche sul futuro di un pianeta che demograficamente ha Continenti in crescita vertiginosa ed altri, come in Europa, in lenta stasi o decrescita. Tradizione ed Innovazione, sono complementari nei processi altalenanti con cui le società e gli individui si confrontano.

Charlotte(USA) Bechtler Museum of Modern Art
Arch. Mario Botta 
Quando Adolf Loos a Vienna inquietò nel 1911 l'Imperatore d'Austria Francesco Giuseppe, completando il suo progetto senza fronzoli barocchi e decorazioni nella Michaelerplatz accanto alla Residenza imperiale, scrisse una piccola pagina di storia. Abbiamo un debito per quell'esperienza. Loos sulla rivista Der Architekt scrisse: "Ne abbiamo abbastanza del genio originale! Ripetiamoci all'infinito! Che un edificio sia simile all'altro!"  Egli pensava ad un linguaggio ampiamente condiviso e ripeteva che "solo chi non inventa arbitrariamente è un architetto-gentlemen"
   

venerdì 24 novembre 2017

BELLEZZA

BELLEZZA                   di Gianfranco Vecchiato


Le sfide dell'uomo hanno quasi sempre come riferimento i propri limiti temporali. Si nasce e si muore. Nell'intervallo fra questi estremi, molte domande restano senza risposta.
Laguna di Venezia (Foto Marco Contessa)
Fin dall'antichità le generazioni in transito hanno cercato e voluto testimoniare la loro esistenza affidando alla memoria incorruttibile, i sentimenti dell'amore e l'estetica della bellezza. Nei Monumenti si prolungano i ricordi oltre la vita umana e con le opere d'arte si gettano nel mare del tempo, dei messaggi per il futuro. Forse qualcuno li raccoglierà.La Bellezza inquieta, intenerisce, esalta, sfugge tra le mani, ritorna come religione nel simbolo di Grazia oltre che come elemento materiale e quindi corruttibile.I rapporti armonici che furono studiati nel campo dell'Arte coinvolsero infine anche oggetti e moblii di uso quotidiano, fino alle scenografie dei giardini e parchi. I territori ostili e impenetrabili vissero poi molti secoli in cui vi fu un legame con gli uomini.
Riflessi sulla laguna di Venezia
Le ultime generazioni hanno perso questo rapporto con la Natura, stravolgendone l'equilibrio ed intaccandone la bellezza. E' entrata in crisi la Cultura  come insegnamento civico e scolastico di massa che è  l'antidoto in grado di formare cittadini consapevoli per una Società che preservi e curi i propri Valori.  Tutto questo ha un costo sociale elevato e lo percepisce chi opera sui territori, architetto o urbanista che sia, ma anche amministrando la vita pubblica. La sostituzione della quantità sulla qualità ha intaccato la bellezza.Essa non è solo un fatto estetico ma il risultato di un equilibrio tra forme e contenuti. Valorizza più l'essere che l'apparire. La caduta del senso estetico porta alla mente una scena di un film italiano degli anni'50: "Un americano a Roma". L'attore Alberto Sordi, interpreta un giovane  perditempo e spaccone, che infine torna a mangiare spaghetti dopo aver tentato di prepararsi una colazione "all'americana" fatta di yogurt, marmellata, salsicce... Quella contaminazione culturale non si è più arrestata, ma la scena del film dà già una risposta. La cucina rappresenta culture e territori in maniera 
A.Sordi: Un americano a Roma
molto forte. Quella italiana ha saputo imporsi nel mondo. Perché non è avvenuto in altri campi? Venezia possiede una variegata bellezza che richiama ogni anno milioni di persone. E' un richiamo irresistibile che vive nel profondo di tutti noi. Così la città è divenuta una vetrina di se stessa corrodendosi nella sua autenticità quotidiana. La cronaca locale ha registrato un episodio che di minore ha solo il nome della località nel quale è avvenuto: Gazzera. E' una frazione piccola del Comune di Venezia,  che un tempo ospitava numerose ville di patrizi veneziani dove in quelle campagne avevano terreni e proprietà che diventavano in estate luoghi di villeggiatura. Tra le antiche Ville rimaste, da 60 anni un condominio costruito a ridosso di una barchessa del settecento, grida vendetta al cospetto dell'intera
Venezia e le dolomiti (foto M.Contessa)
comunità. Occorre quindi demolire il condominio e riportare ad integrità l'intero complesso settecentesco, formato da oratorio, Villa principale, barchessa. La delibera di indirizzo che avevo
Venezia basilica della Salute e il teleobiettivo
sulle dolomiti. (Foto M.Contessa)
predisposto 8 anni fa, quando fui assessore all'urbanistica è stata negli scorsi giorni cancellata dal Consiglio Comunale per motivi economici. Il rischio è che il condominio di 12 alloggi resti in piedi per ancora chissà quanto tempo, se non per sempre. L'Opinione Pubblica si è divisa pur cogliendo il fatto grave di un risarcimento collettivo fin qui mancato. Non mi stancherò di battermi senza timori, perché l'obiettivo della demolizione venga infine realizzato. Ci sono esempi in tutti i Paesi di recuperi e di ricomposizioni urbane e architettoniche  ma in Italia questo dovrebbe valere ancor più per l'eredità culturale e le radici che segnano le nostre strade, i nostri ricordi, la nostra etica. Non è quindi solo una questione politica ma di rispetto per la Storia. Si tratta anche in questo caso di un fatto morale che lo scrittore Fedor Dostoevskij aveva così descritto: " l'umanità può vivere senza la scienza, senza pane ma non senza la bellezza perché non ci sarebbe più niente da fare al mondo". Un messaggio di due secoli fa che ci appare oggi quanto mai profetico.

Rendering del recupero barchessa di Gazzera
Metafora culturale tra passato e presente







martedì 7 novembre 2017

NEOM

NEOM                   di Gianfranco Vecchiato



NEOM: città-territorio futura in Arabia Saudita
Il Futuro spaventa o fa sognare. Un utopista come l'architetto Antonio Sant'Elia, non lo temeva, forse presagendo che lo avrebbe presto incontrato dove morì in combattimento nella prima guerra mondiale. Progettava città del futuro Sant'Elia che ora potrebbero diventare realtà. Nella concezione spazio temporale dove si avvicendano e si trasformano in ogni istante le condizioni della materia,  la filosofia è entrata per prima come un cuneo tra le diverse dimensioni , per capire i confini tra i saperi e l'ignoto. Dominare il futuro non è possibile ma si può condizionarlo in parte attraverso il presente. Se questo è vero in particolare per la politica e  per l'economia,  la tecnologia ha innescato una espansione di effetti che appaiono sempre più senza un
Antonio Sant'Elia
forte controllo etico.  Tra le organizzazioni più complesse costruite dall'uomo, vi sono le città che oggi competono fra loro avendo dinanzi i problemi giganteschi dell'aumento della popolazione, del consumo e dell'uso di risorse ambientali, delle dinamiche tra geopolitiche senza confini.  Ha fatto scalpore in queste settimane la notizia  del progetto di una nuova città-territorio  in Arabia Saudita dove, ai margini del Mar Rosso, verrà costruita Neom,  fissando nell'anno  2030 un  primo traguardo operativo. Essa dovrà essere una città altamente tecnologica, alimentata da impianti solari ed eolici, dotata dei più sofisticati ed avanzati contributi nel campo della ingegneria e della architettura, concepita nella gigantesca dimensione territoriale di 26mila kmq, (30 volte il territorio di Roma), dove i trasporti, le

comunicazioni, gli spazi di relazione, la qualità della vita, dovrebbero essere i più avanzati al mondo. Lo Stato Arabo ha garantito  investimenti per circa 500 miliardi di dollari al fine di trasferire le enormi riserve economiche derivanti dalla vendita del petrolio ad un nuovo sistema economico articolato che dovrebbe modificare anche la vita sociale e politica del Paese. Questa è una enorme scommessa. Oggi questa Monarchia ereditaria è ancorata nel rigido connubio fra Religione e Leggi,  lontana dalla parità di genere e da standard di democrazia così come concepiti in occidente. Quale città sarà quindi Neom, attorno alla quale già si sono precipitati imprenditori da tutto il mondo per entrare in un gigantesco affare economico, senza confronti nel panorama internazionale? In Cina dove si erano già fatte le esperienze di investimenti per decine di nuove realtà urbane, i risultati sono oggetto di una riflessione e di una analisi critica. In Europa abbiamo avuto  esperienze fin dal XVIII°/XIX* secolo di nuove città. Su tali presupposti sono nate teorie politiche e sociali, con la storia dei territori e delle città, mescolate fra stratificazioni impresse dalla cultura dei luoghi e dall'impronta del tempo. Le sfide urbanistiche  portano con sé, travolte o dimenticate, le analisi del Novecento. Tutte le varianti del Socialismo apparse nell'ultimo secolo e che avevano l'obiettivo di  conseguire libertà ed eguaglianza per tutti, si sono gradualmente spostate sul piano diretto e controllato della finanza dove la tecnologia è utilizzata per allargare la uniformità di pensiero e quindi spingere spesso verso una certa falsificazione della storia.
Herbert Marcuse, scomparso nel 1979, scrisse nel 1964 un saggio che ebbe grande popolarità, intitolato "L'Uomo a una dimensione" dove si analizzavano le distorsioni nelle società industriali, tra potere e democrazia. Queste appaiono ancora attuali e ci spiegano che senza analisi non si sorregge alcun impianto culturale e politico, perché la tecnologia è uno strumento non sufficiente per governare la qualità dei comportamenti collettivi. Georg Simmel (Berlino 1858/ Strasburgo 1918), che fu uno storico e pioniere nella sociologia , scrisse nel 1900 "La Filosofia del denaro e nel 1918 "Il conflitto della cultura moderna". Ad un secolo di distanza l'attualità di tali concetti è sorprendente. E ci
confermano come teoria e prassi, anche in architettura ed urbanistica, sorreggano un articolato e profondo sistema di rapporti individuali e collettivi.  Secondo Simmel la vita è un fluire incessante che produce forme in continua tensione. La vita " è la lava del vulcani che, emergendo dalle profondità, si raffredda e si rapprende con forme sempre diverse generatrici di nuove emozioni. La tensione continua tra contenuto e forme produce il cambiamento culturale". Sui territori dove più sono presenti le generatrici dei rapporti sociali ed economici, la tecnologia si è sviluppata grandemente ma le idee e le emozioni sono spesso chiuse nel recinto perché fanno paura. Progettare città significa ospitare uomini liberi e l'architettura quando è vera, è un inno alla libertà.