lunedì 29 settembre 2014

POVERTA'

POVERTA'                                di Gianfranco Vecchiato



Charles Dickens  è stato tra gli autori inglesi più importanti dell'800. Con il suo nuovo genere letterario descrisse  le emarginate condizioni di vita di molta gente del suo tempo, denunciandone lo sfruttamento economico, i soprusi ed i pregiudizi. Attingendo dalla sua esperienza giornalistica e dalle prove attraversate nella sua stessa vita, tratteggiò in maniera efficace quanto coglieva nei suoi viaggi e provava nei suoi sentimenti. Fra i suoi libri figura un ritratto dell'Italia (Pictures from Italy), che Egli attraversò nel 1844/45 partendo da Genova e visitando poi Mantova, Venezia, Bologna, Firenze, Roma e Napoli. Da cronista, descrisse una Nazione di grandi contrasti. Edifici grandiosi, simbolo e  retaggio di un glorioso passato sorgevano accanto ad una diffusa desolazione urbana. Tra questi antichi monumenti scorreva una vita quotidiana decadente se pur attiva e vivace. Dickens nel tratteggiare i costumi popolari, le feste, le tradizioni e l'esuberanza di uno " spettacolo caotico simile ad una lanterna magica", ne rimase affascinato ed incuriosito. Dobbiamo ai suoi romanzi  come "Il circolo Pickwick" del 1836,  "David Copperfield" del 1850, "Tempi difficili" del 1854,  "Racconto di due città" del 1859 ed altri, le  penetranti descrizioni di 
Città Industriale nell'800
Falansterio inizi '800
Charles Fourier
società che precorrevano l'arrivo della "modernità". L'urbanesimo fece da sfondo per  Dickens come  terreno di istanze sociali e politiche dei primi movimenti socialisti. Le norme  e le tecniche di costruzione e di igiene pubblica rispecchiarono la crisi fisica e morale di tanti emarginati.  I programmi di architettura sociale muovevano i loro passi con le prime cooperative e con i villaggi operai. Descrivendo la "Povertà" senza veli, aprì gli sguardi sull'inferno che ospitava, in quella metà dell'800, milioni di uomini e di schiavi. Come li vide attraversando la Virginia nel suo viaggio in America. La povertà ancora oggi  stride nel contrasto tra le bellezze monumentali e i bisogni degli ultimi. I poveri sono un problema sociale, morale, politico e culturale. Ma sono l'esito anche di sistemi economici fondati sulla finanza e sullo sfruttamento. 
 Villaggio operaio Crespi d'Adda-1927
Gran Bretagna
Quartieri Dormitorio
Povertà nel mondo 
L'architettura dovrà sempre più occuparsi di queste istanze. Uscire dalle Riviste, dai Convegni, dalle aree urbane borghesi e trasferirsi nelle "favelas", nei suburbi delle megalopoli in Asia e in Africa, parlare ai "vinti" con la speranza della sua essenza. E l'Urbanistica dovrebbe riprendere la sua originaria missione di mediazione fra Natura, Sviluppo e Società. Dopo il suo viaggio in Italia Dickens, rispondendo a Stendhal, osservò : "Pensate se voi ed io fossimo italiani e fossimo cresciuti dall'infanzia ad oggi, continuamente minacciati da confessionali, prigioni e sgherri infernali. Potremmo voi ed io essere migliori di loro? Saremmo noi così buoni? Io, se ben mi conosco, no". La popolazione mondiale è cresciuta esponenzialmente nel corso di un secolo. Oggi tra i 7 miliardi di abitanti un rapporto dell'ONU ha quantificato in oltre 2,2 miliardi di persone, i poveri nel mondo che vivono in aree geografiche disagiate.  Cambiamenti climatici, instabilità economiche, e marcata vulnerabilità alle malattie e alla mortalità, caratterizzano queste popolazioni.
Milano e i Navigli
ai primi dell'800
Orizzonte XXI° sec.
Oltre 1,2 miliardi di persone sopravvivono con $ 1,25 al giorno o anche meno. Questo enorme tema che coinvolge una parte rilevante del pianeta, produce instabilità e forti tensioni sociali aggravate in questi anni dalla crisi economica di molti Paesi industriali. E si sviluppa nel degrado urbano ed ambientale che a sua volta  segna territori metropolitani ingestibili per le loro estensioni. Quando la cronaca aiutata dai mezzi di comunicazione, fa giungere in ogni casa, le immagini che provengono da questa parte di umanità,  sembra che i processi che hanno accompagnato le riforme fin dai tempi di Dickens, siano giunti ad un punto di svolta. L'odierna società investe più nella finanza che nello sviluppo di risorse sociali. Questo non è sufficiente per affermare che il progresso non abbia influito anche nelle legislazioni dei vari Stati. Ma basta a constatare che in quella "lanterna magica" dove si muoveva lo "spettacolo caotico" descritto da Dickens, fino a che non si comporrà una visione più equilibrata del mondo, ci saranno dentro anche l'architettura e i bisogni ad essa collegati. 
Zone suburbane
Dal "falansterio" di Charles Fourier fino alla Carta d'Atene nel 1933, si affermò in molti architetti, l'opinione che la densità insediativa con masse di persone nelle città producessero  una alta quantità di relazioni sociali. Tali idee sono anche state alla base di interventi costruttivi giganteschi che nella realtà si sono poi trasformati in "ghetti urbani". Dagli oltre 18mila alloggi in Francia a Aulnay-Sevran, ai 975 alloggi a Nantes per un edificio che ha un solo (!) ascensore, al quartiere Corviale di Roma, al quartiere Zen a Palermo, alle "Vele" a Napoli, alle "Dighe" a Genova. Se per alcuni abitanti le condizioni di vita sono all'inizio migliorate, i traumi derivanti da questi progetti urbani hanno  poi reso ingestibili le convivenze sociali. 
Roma /Il Corviale
Edificio lungo 1 miglio
1200 alloggi /IACP 1972
Arch.Mario Fiorentino e altri ...
L'assenza di costanti manutenzioni per edifici economici soggetti ad un rapido degrado hanno accelerato i processi di sfaldamento, evidenziando i caratteri speculativi e le scelte politiche sbagliate. Si è assistito ad un abbandono progressivo di questi quartieri ed a segregazioni in cui la povertà si è trasferita sul piano sociale e culturale. Il "terzo" mondo si è diffuso oggi anche nei Paesi Occidentali più sviluppati, costituendo un grande tema di riflessione per questo secolo. Di questi urgenti e numerosi problemi potrebbero interessarsi i Convegni di centinaia di migliaia di professionisti e di una moltitudine di architetti che a volte sembra abbiano perso di vista il loro ruolo sociale, culturale ed intellettuale, per inseguire quotidianamente ed in crescente affanno, il committente, il creditore, il mediatore. Gli "affari" non bastano più a salvare il senso di un ruolo professionale (in crisi) se si è perso di vista il bisogno del prossimo. Il Mondo è ancora una frontiera. Come ai tempi di Dickens.
Uno sguardo sull'Italia
1844/45
Schiavi in America nell'800
Villaggio Operaio a Crespi d'Adda
Città operaia Lanerossi a Schio
Case popolari
Stazione di fine '800 in Italia 
Periferia Urbana
Contaminazioni: Povertà architettonica
Degrado Urbano
Roma /Il Corviale
Immagine del degrado
Palermo /Quartiere ZEN
16.000 abitanti
Iacp 1969- Arch. Vittorio Gregotti
Palermo
Case del Quartiere Zen 
Genova/Begato
Quartiere "Le Dighe"
2500 abitanti di cui 1753 seguiti
dai servizi sociali
Napoli/Scampia
"le Vele"  1962/75
Arch.Franz Di Salvo
Aulnay Sevran /(Francia)
Quartieri Dormitorio
Il Cairo
Degrado Urbano e sociale
Il Degrado
visto con arte fotografica
Bologna nell'800
Visitata da C.Dickens
(Pictures from Italy)
Valdagno / Case per lavoratori
Casa operaia tipo a Crespi d'Adda 1875
Case operaie a Crespi d'Adda (BG)
Ing. Ernesto Pirovano

martedì 23 settembre 2014

LA RIVOLUZIONE

LA RIVOLUZIONE                  di Gianfranco Vecchiato 

La Storia è sempre in movimento. I radicali mutamenti avvenuti nella Francia del 1789, ebbero a supporto ideologico e culturale le idee dell'Illuminismo.
1789:Presa della Bastiglia



Queste crebbero nel pensiero con lo sviluppo della scienza e della tecnica e si espressero anche nella redazione della prima Encyclopédie. Un fatto  che ne generò altri. Jean le Rond d'Alembert e Denis Diderot, nel  lanciarla come il Manifesto di una nuova visione del mondo, auspicarono che producesse effetti culturali rivoluzionari: " ...i Tiranni, gli Oppressori, i Fanatici e gli Intolleranti non abbiano a trarne vantaggio. Avremo così reso un servigio all'Umanità". Il secolo XIX° portò a forti cambiamenti sociali ed economici. Le città e le industrie nascenti divennero le protagoniste di nuove Dottrine politiche e sociali.  In Europa le teorie marxiste mobilitarono in pochi decenni milioni di persone. Crebbe una nuova "borghesia" che scavalcò rapidamente l'aristocrazia nell'utilizzo dei mezzi di produzione industriale e crebbe un "proletariato" che prese coscienza delle sue condizioni di lavoro e dei desolati sobborghi in cui viveva. Scrittori, giornalisti, prime fotografie, fissarono quel lontano periodo della storia. Le  divisioni tra "classi" portarono alla emanazione di leggi, allo studio di nuove proposte urbane, ad una complessa trasformazione della realtà. Non avvenne in modo indolore e spesso nemmeno democraticamente. 
Assalto al Palazzo d'Inverno
7 Novembre 1917
San Pietroburgo
Compromessi, idealismi, mortificazioni, epurazioni, tradimenti, si mescolarono ovunque  cogliendo le fragilità dell'animo umano più che le dottrine a cui ciascuno fu indotto ad aderire.  Alle parti sociali più sfruttate ed emarginate si rivolse la ideologia marxista, in questo aprendo strade che erano da secoli percorse anche dalle parole cristiane della solidarietà e della giustizia. Si giustifico' allora la leva della violenza rivoluzionaria e le parole divennero azioni che puntarono a rovesciare il "capitalismo borghese", ad assumere il controllo dello Stato e dell'Economia, a fondare una diversa Cultura ed un nuovo Ordine Sociale. A queste forze si contrapposero numerose altre dottrine. 
Crebbero i nazionalismi, esplosero guerre distruttive, la "classe operaia" ebbe le sue rivoluzioni, i suoi morti e le dittature. Dopo che il 7 novembre del 1917, con l'assalto al Palazzo d'Inverno a San Pietroburgo finiva l'Impero Zarista, lo spirito "rivoluzionario" divenne regime ed estese la rete nell'est d'Europa.I fanatismi e gli idealismi si contrapposero tra culture liberali e marxiste e queste al nazismo ed al fascismo.  Si combatterono nella guerra di Spagna e ancor più nella seconda guerra mondiale dopo che un accordo siglato fra l'URSS e la Germania nell'agosto del 1939 precedette l'attacco alla Polonia che venne divisa fra questi due Stati. Si giunse alla catarsi finale con l'aberrazione dei campi di sterminio e delle camere a gas. Le malandate "Democrazie" occidentali rischiarono la sconfitta. E con esse sarebbe stato travolto il principio di "libertà". Gli storici hanno spiegato che era accaduto l'impensabile. Quanto Diderot temeva: "......i Tiranni, gli Oppressori e gli Intolleranti non 
Herbert Marcuse
1898/1979
abbiano a trarne vantaggio..."
Nel dicembre del 1948 le Nazioni Unite  adottando la "Dichiarazione Universale dei Diritti Umani" come fondamento della loro costituzione, piantarono i semi di quella che avrebbe dovuto essere una vera rivoluzione morale e politica, affermando che ogni uomo nasce libero e con pari diritti individuali e di pensiero. Ma questa rimane ancora una velata verità. Dopo la morte di Stalin si entrò in un periodo chiamato del "disgelo". All'inizio degli anni '60 protagonisti, all'ombra della rivolta di Budapest del 1956 e della crisi di Cuba del 1962, tre uomini: John Kennedy, Presidente degli Stati Uniti che lanciò la sfida per una "Nuova Frontiera", Nikita Kruscev Presidente dell'URSS e Papa Giovanni XXIII° che nel 1962 indisse un "rivoluzionario" Concilio Ecumenico e fu autore dell'Enciclica "Pacem in Terris".
Quando nel 1968, sull'onda della "Primavera di Praga", si diffuse nel mondo occidentale, partendo dalle Università, un movimento che una giovane generazione nata nel dopoguerra, pensava divenisse una "rivoluzione" sociale e culturale, venne assunto a maestro il filosofo Herbert Marcuse, esponente della Scuola di Francoforte. Egli espresse il suo pensiero critico sia nei confronti del marxismo che del capitalismo. Praga venne repressa e quella esperienza finì. Marcuse morì nel 1979 ma fu precursore di quanto avvenne dieci anni dopo, nel 1989 con il tramonto dei sistemi comunisti.  Calava il sipario sul secolo tragico e "breve", con rivoluzioni che salvo nella ex Yugoslavia, ed oggi con gli strascichi in Ucraina, furono incruente e storicamente impressionanti.
Rivoluzione Informatica
Gran parte della carta geografica d'Europa mutò confini, sistemi politici, economici, sociali. Tutta la cultura contemporanea ne ha risentito e ne risente. Accade ora nella prima parte del XXI° secolo che una rivoluzione economica globale stia nuovamente ridisegnando strategicamente e socialmente l'intero pianeta. Questa globalità porta con sé una nuova Enciclopedia di linguaggi in rapido mutamento. Anche in questo caso l'Architettura di fronte a questi fenomeni appare fortemente inadeguata. Se il Movimento Moderno aveva cercato di fornire analisi ai cambiamenti delle società pensando agli enormi problemi di un Pianeta in crisi ambientale e culturale, 
Fortunato Depero 1892/1960
Manifesto futurista

il futuro pare ancora una volta nelle mani della scienza e della tecnica a cui bisogna fornire continue analisi e prospettive di sviluppi compatibili. In questa frontiera risiedono anche i migliori compiti dell'architettura e dell'urbanistica. Oggi che tutta la Storia del passato si riassume nel presente, dobbiamo chiederci se sia valido il detto latino: Historia magistra vitae. E rispondere a questa altra domanda: quale sarà la prossima Rivoluzione?
                                       
                                                 ARCHITETTURA: QUALE RIVOLUZIONE ?
1917/ Lenin arringa i Soviet
Mosca
Parata Comunista nella Piazza Rossa

Torre di Vladimir Tatlin (1920)


Chemnitz (ex Karl-Marx Stadt)
Statua di Marx 
1968:Parigi / Parole d'Ordine





Stati Uniti: Martin Luther King
La "Nuova Frontiera"
Kruscev : "Il Disgelo"
Papa Giovanni XXIII° 1963
La "Pacem in Terris"


Papa Giovanni XXIII° e il suo Segretario
oggi Cardinale Loris Capovilla

Praga 1968: La Primavera spezzata


Rivoluzione tecnica e scientifica:
lo sbarco sulla Luna:20/07/1969
Il Muro di Berlino
Berlino 1989: Caduta del Muro
Berlino 1989: Caduta del Muro




Arch. Massimiliano Fuksas
 "Le Bolle" ditta  Nardini 2004
 Bassano d.Grappa
Arch.Massimiliano Fuksas
Arch.Massimiliano Fuksas
Sky Line di Città Futura
Roma: Museo Maxxi
Arch.Zaha Hadid


Inquinamento Industriale
Inquinamento e Discariche
Giardini Vertricali
Parchi Urbani
Rigenerazione Urbana
Riforestazione


Ri-voluzione = E-voluzione Compatibile