Amarcord- pensieri e parole - 1998-2005. Maggio/Giugno 1999

VECCHI E NUOVI ITINERARI LUNGO L'ALTO ADRIATICO                                                                                                                                                                        di Gianfranco Vecchiato


Gli Atti  del convegno tenutosi a  Caorle nel 1997, sono stati raccolti e preparati come basi di riflessione per l'incontro avvenuto a Strassoldo (Udine) il 27 maggio scorso, dove gli architetti degliOrdini del Friuli Venezia Giulia e di Venezia, nella condivisione di obiettivi culturali e professionali, hanno organizzato un confronto multidisciplinare sui rapporti che la storia, l'ambiente e l'economia, determinano sui territori posti lungo la fascia costiera dell'Alto Adriatico, dalle foci del fiume Po fino a Trieste. Un tema complesso  che si è affrontato cercando di comprendere i rapporti  tra i fenomeni  creati dal turismo  lungo il litorale e  città d'arte come Venezia e le  aree industriali collocate sulla costa come  Porto Marghera,  Monfalcone e Trieste.  Anche se oltre i confini dello Stato Italiano anche i rapporti con Capodistria in Slovenia e con Pola e Fiume in Croazia, sono stati considerati  per la secolare storia dell'Istria con Venezia e  per  quanto avvenne nel novecento, passando dall'appartenenza all'Impero Austro-Ungarico,  all'Italia, quindi alla Yugoslavia e infine alle due Repubbliche di Slovenia e Croazia. Il ruolo delle infrastrutture e quello della disseminazione diattività produttive, il peso della storia passata, visibile fra Altino, Concordia Saggittaria ed Aquileia, i forti valori ambientali, delle lagune di Venezia, Marano, Grado, dei numerosi fiumi e infine lo stato della pianificazione territoriale fra le due Regioni vicine e dei Comuni posti su una fascia fino a 25 km all'interno della costa. Visioni multidisciplinari ed aperte.  Ecco parte del mio intervento:
Nella fascia costiera Alto Adriatica siamo in presenza di una "fragilità" naturale degli equilibri ambientalied anche dei rapporti fra la storia e l'economia durante molti secoli. La fragilità è un carattere di tutte le aree in cui terra ed acqua si incontrano o si separano. Su queste fragilitàgli itinerari, sia vecchi che nuovi, creano dei solchi labili, così com'è tipico dei segni che solcano terra ed acqua. Ma sono segniche non scompaiono, quanto piuttosto si stratificano. E col passare del tempo e della storia, riemergono sempre. Complessivamente però, questo lungo territorio ha ancora vaste zone di integrità, mescolate alle aree a più forte valenza turistica, da recuperare in un piano generale integrato con il territorio circostante.Nei decenni '50/'70, l'espansione di vaste zone balneari, ha ridotto le valenze ele potenzialità di carattere ambientale. In alcuni casi le ha addirittura eliminate, non valorizzando i rapporti con l'entroterra, non integrando le zone archeologiche, che potevano costituire un parco diffuso e protetto, non fornendo alternative attrezzate e desiderabili ad una cultura turistica  non indotta ad integrarsi con la presenza dell'ambiente autoctono. Vi sono stati degli ambiti in cui ciò è avvenuto, come per il parco sottomarino di Miramare, la foce del fiume Stella, la zona di Valle Vecchia a Caorle, tratti della laguna nord di Venezia...   
Portogruaro


Cercare degli itinerari in un percorso che dalla terra passa ai fiumi e da questi alle lagune,ai centri storici,  alle isole, al mare,  più che una guida deve essere intesa come una opportunità. Piste ciclabili, itinerari alternativi, seguendo pochi chilometri all'interno delle spiagge, l'utilizzo degli argini fluviali per entrare in sintonia con il paesaggio agricolo ed archeologico, nella sosta attrezzata di locali a basso impatto ambientale. Queste  ed altre iniziative potrebbero essere realizzate con poca spesa e grandi risultati. Anche il turismo andrebbe educato, orientato ed inserito, svolgendo un ruolo alternativo a quello attualmente praticato.   Lungo vecchi itinerari si può ritrovare il tracciato della antica strada consolare romana, la via Annia. Poi il  sovrapporsi di autostrade e ferrovie, di porti commerciali e turistici, dell'aereoporto di Tessera, è vicino ai siti archeologici, alle riserve naturali di Duino e Sistiana, alle lagune , alle due grandi città di Venezia e Trieste. I fiumi ed il mare hanno svolto un ruolo fondamentale nello sviluppo costiero. Sulla riva della "Zattere", a Venezia, arrivavano dalle foreste del Cadore, lungo il Piave, migliaia di tronchi per la costruzione delle case in laguna.  Gli sviluppi commerciali  verso l'est Europa, si sono incrociati con quello degli ipermercati, presenti in diverse zone e particolarmente attorno a Mestre. Come gli anelli di un tronco d'albero, si sviluppano quindi tre fasce a breve distanza fra loro, a indicare periodi storici, culturali ed economici diversi. L'anello più esterno è costituito dagli insediamenti archeologici che andrebbero unificati fra Veneto e Friuli. L'anello intermedio è costituito da aree coltivate, fin dall'epoca delle grandi bonifiche ottocentesche e degli inizi del secolo.Infine ci sono le conurbazioni, le infrastrutture, e le zone turistiche balneari. In apparenza  questo sistema ha creato ricchezza ma anche problemi che devono essere affrontati in modo integrato ed urbanisticamente unitario. Non perdere la propria storia e la propria identità, può avvenire  lasciando anche alle generazioni future occasioni, pensieri, progetti, diversi da quelli del nostro tempo.  Questi itinerari che sono stati percorsi da centinaia di anni, ci insegnano a fare il nostro tratto di vita, consapevoli che la storia è un continuo divenire.


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