martedì 28 agosto 2018

IL PONTE

IL PONTE            di Gianfranco Vecchiato


Una vignetta  di pessimo gusto è apparsa sul noto giornale satirico francese Charlie Hebdo dopo il crollo del ponte di Genova.  In essa si condensano opposti sentimenti. Si può sorridere cinicamente sulle disgrazie altrui? Però i due temi che il giornale espone ruvidamente puntano al cuore del nostro dibattito nazionale : la qualità del controllo e della sicurezza dei trasporti e la immigrazione. Che nesso c'è tra questi due fatti? C'è quello di un "sistema" complessivo che definisce i concetti di "modernità" e di "democrazia".  Questioni non scindibili senza traumi.  Gli italiani hanno una antica tradizione costruttiva 
in materia di strade e ponti, avendola ereditata non solo dall'antichità romana ma dalla orografia del Paese, allungato e stretto fra mari, vallate e monti. Per secoli gli antichi Stati italiani comunicarono fra loro con molta fatica, attraverso ciò che restava di millenarie vie consolari o per mare. La rete ferroviaria iniziò dopo l'Unità nazionale ad avvicinare mondi arcaici ma fu lo sviluppo della motorizzazione privata, ad aprire l'Italia alla modernità. Un emblema del Novecento resta la costruzione dell'autostrada del Sole che realizzata in breve tempo, collegò Milano prima con Roma e poi con Napoli. Solo da poco questa arteria è stata completata fino a Reggio Calabria.
1967: inaugurazione Ponte Morandi
Esempio di Viadotto Veglia-Pistolesa (Biella) (1968)
In questo sistema di infrastrutture si inserì anche il "ponte Morandi" di Genova denominato anche il ponte "Brooklyn" al quale si ispirava, inaugurato nel 1967. Un'opera fondamentale per la città, il suo porto e per i collegamenti internazionali verso Francia e Spagna. A quale prezzo avvenne quello sforzo? A danno dei temi ambientali perché privilegiando il trasporto su gomma più che su ferrovia, si perse  la possibilità di costruire una idea diversa   di modernità e di sviluppo. Anche l'incidente avvenuto sulla tangenziale di Bologna dove lo scontro di una autocisterna ha provocato una esplosione che ha causato il crollo di una parte di viadotto ha animato un dibattito sul sistema di trasporto delle merci. Molte infrastrutture passano tangenti o sopra le città, come a Genova dove il ponte Morandi transita a ridosso e sopra a diverse case e corsi d'acqua che dalle montagne scendono al mare,  su letti ristretti, tombati e violentati. Il risultato è che ad ogni forte precipitazione, tratti di questi fiumi o torrenti esondano, entrano su strade riempiendole di melma e detriti, creando devastazioni e vittime. L'incapacità di prevenire chiama in causa non solo una lenta burocrazia ma anche le diverse articolazioni tecniche, amministrative e civili. Più in
Ponte Millau (Normandia)
generale la Cultura di una Società. Se lo stesso progettista Ingegner Riccardo Morandi, a vent'anni dalla inaugurazione di quel ponte sul fiume Polcevera, lanciò l'allarme per gli effetti che la salsedine e lo smog avrebbero potuto  avere sulla resistenza delle strutture, gli interrogativi su quanto accaduto aumentano. Opere alternative e meno impattanti sotto il profilo urbanistico sono possibili per tecnica e funzioni. Una disciplina che l'architettura e l'ingegneria paesaggistica studia e conosce è da tempo applicata sui territori in molti Paesi avanzati che curano la funzionalità e l'estetica.
1967: Inaugurazione del ponte a Genova
Oltre al celebre ponte che collega New York, che è stato a lungo il primo ponte in acciaio sospeso al mondo, un'opera strabiliante sta per essere inaugurata in Cina dove una infrastruttura lunga 55 km collegherà Hong Kong - Zhuhai e Macao nel fiume delle Perle. Molti altri esempi si trovano vicini a noi in Svizzera, Austria, Francia e Danimarca. La strada del Sempione e del Gottardo, il Ponte Europa, il Viadotto di Millau in Normandia e il ponte a Storstrom vicino a Copenaghen che sarà costruito da imprese italiane e che conterrà insieme strade, ferrovia e piste ciclabili.  Attraversando il Ponte Morandi di Genova  impressionava la vista del paesaggio che dal mare si infilava tra case arrampicate sulle colline. Genova ha una posizione che l'ha destinata ad un ruolo industriale e portuale importante ma la spinta edilizia ha compromesso la sua natura orografica tra appennino e mare scardinando equilibri naturali e ambientali. Non si dovrebbe mai trascurare questo aspetto. 
Danimarca: Progetto ponte Storstrom
La visione di quei monconi di ponte sopra i tetti delle case, gli oltre 650 sfollati, il perdurante pericolo di crolli, ha aperto un dibattito sul che fare. Consolidare e ricostruire od abbattere la infrastruttura? Aggiungere poi una strada chiamata di gronda, in modo da superare gli ostacoli urbani, è un progetto che è rimasto da anni chiuso nel cassetto.  Morandi è stato uno tra i più noti e validi ingegneri italiani del dopoguerra, specialista nelle grandi strutture in cemento armato e nel precompresso
. Ma se negli anni '60 circolavano sulle strade Tir dal peso massimo fino a 28 
Harbour Bridge (Sydney) (1923)
tonnellate, cinquanta anni dopo si sarebbero spostati autotreni con carichi superiori alle 50 tonnellate. Dovevano quindi provvedere i suoi posteri.  L'esame dello stato delle nostre strade, della quantità sopportabile del trasportosu gomma rispetto alla
ferrovia, fotografa la natura degli investimenti e la privatizzazione di molte opere che hanno trasferito sui "profitti" e su decisioni di Consigli di Amministrazioni privati, la gestione di sistemi complessi di prevalente interesse pubblico, sono temi che portano con sé anche la necessità di profondi e convinti ripensamenti su quale idea culturale abbiamo di  modernità che non ha senso se non sostenuta da una efficiente struttura burocratica e da una etica comune.

Ponte Brooklyn (1883) Ing.J.A.Roeblig
Il crollo, forse per il cedimento di un tirante o per la usura derivante dai transiti e dalle sollecitazioni a cui la campata era sottoposta, deve far emergere  non solo le responsabilità per la non efficienza dei privati e degli uffici pubblici delegati a tale compito ma anche l'assurda condizione in cui questa infrastruttura fu collocata, sopra a 15 edifici che ora andranno abbattuti per poter demolire e ricostruire tale struttura. Il dissesto urbanistico presente  in una parte di Genova,  si aggiunge  al ritardo nell'adeguamento di opere fondamentali  per una tra le città industriali e un porto tra i più grandi del Mediterraneo, dove transitano all'anno autoveicoli di ogni genere. L'Urbanistica o meglio la Pianificazione tornano quindi a segnalare la loro attualità e la loro importanza, che è culturale, sociale, politica ed economica. Molti ponti romani antichi sono ancora integri e in funzione, a testimoniare  una millenaria sapienza racchiusa nella formula vitruviana che è stata per secoli un codice 
Nuovo ponte a Genova: proposta Arch. Renzo Piano
etico per ogni architettura: Firmitas, Venustas, Utilitas. Solidità, Bellezza e Utilità sono e restano testimonianze  per ogni civiltà nel passaggio del tempo. L'architetto Renzo Piano che è genovese ed autore di molti interventi nella sua città, fin dall'Expo per le Colombiadi del 1992, ha proposto una idea di nuovo ponte da attuarsi con interventi di riqualificazione urbana per le zone circostanti alla infrastruttura. Da quanto pubblicato si vede una struttura che attraversa il fiume in modo lineare e senza strallature, sorretta da piloni che Egli ha spiegato si ispirano alla prua di una nave e con 43 lampioni a formare vele di luce in ricordo delle vittime del crollo del ponte "Morandi".
Vietnam: il Golden Bridge
Si sono subito animate fazioni contrapposte: chi le riteneva proposte utili e da realizzare e chi ha giudicato modesta l'idea e consigliato a Piano di lasciar fare i ponti ad ingegneri strutturisti, dimenticando l'esperienza dell'Architetto in tante costruzioni ardite e innovative, a livello internazionale.  
Roma: Ponte Fabricio 62 A.C.
Sopra al mare di parole e di discussioni occorre ricordare che nella storia dell'architettura e dell'ingegneria sovente i ponti sono diventati dei simboli del territorio e di una epoca. Un esempio ci arriva dall'Asia con la inaugurazione nel giugno 2018 di un ponte pedonale di 150 metri che attraversa a 1400 metri di altezza uno scenario magnifico di foreste e paesaggi. Le due mani che sorgendo dalla terra, paiono  quasi sostenere un nastro di seta, sono state "invecchiate" per simulare una antichità che  pone la Natura a contatto con gli Dei e parte del Creato. Immagine simbolica fortissima che unisce Tecnologia, Arte e Spiritualità. In Italia sono centinaia gli esempi da proporre. A Roma il più antico ponte tutt'ora utilizzato, è il ponte Fabricio, costruito nel 62 a.C. che unisce l'isola Tiberina con l'area del Circo Massimo. Lungo 57 metri e largo 5, era ornato da statue e rivestito in travertino. Dopo duemila anni testimonia che queste opere, così come i Templi e gli Anfiteatri, erano fatte per sfidare i secoli. E che questa sfida è spesso stata vinta.
Milano: ponte delle Sirenette
Arch. F.Tettamanzi 1862
Venezia: Ponte di Rialto (1588)
Arch.Antonio da Ponte e A.Contin
Firenze:Ponte Vecchio (1345)
Arch.Taddeo Gaddi e Neri di Fioravante
Verona: Ponte di Castelvecchio (1354)
Londra: Tower Bridge (1894)
Oporto: Ponte Dom Luis I
Arch.T.Seyring e L.Valentin
Lucerna: Kapellbrucke (1333)
S.Francisco: Golden Gate Bridge (1933)
Ponte di Hangzhou (Shanghai) Anno 2007
Il ponte oceanico più lungo al mondo: m 35.673

Ponte Akashi kaikyo (1998) Giappone
Il ponte sospeso più lungo del mondo:
campata di 1991 m e lungo m 2737
Ponte pedonale U Bein Bridge in Myanmar
Birmania (1849)