venerdì 25 settembre 2020

ETICA ED ESTETICA

ETICA ED ESTETICA   di  Gianfranco Vecchiato

Una facciata liberty: tra Etica ed Estetica
La vita secondo il filosofo Lucio Anneo Seneca si divide in tre tempi: il presente, il passato ed il futuro. Di questi il presente è brevissimo, il futuro è dubbioso, il passato è certo. Questo fatto biologico determina altri aspetti. Tra questi vi è una visione etica della vita le cui conseguenze ricadono sugli atti che compiono i singoli e le Comunità. Possiamo osservare ad esempio come una buona etica risulti utile non solo per ragioni morali ma anche per finalità sociali ed economiche dato che nel regolare i comportamenti, aiuta a trovare un equilibrio tra i profitti personali e i bisogni collettivi.
Lucio Seneca
L'Etica si rafforza con la conoscenza. Ventiquattro secoli fa Socrate riteneva che la natura umana fosse votata al Bene e che il male compiuto si generasse per ignoranza. Consigliava perciò ai suoi allievi di esaminare prima di tutto se stessi perchè molte azioni sbagliate provengono dal nostro comportamento. Perciò quando anch'Egli confessò  la propria ignoranza dimostrò che la prima forma di sapienza parte da noi stessi. Ma per finalità di potere e "Ragioni di Stato" il toscano Niccolò Macchiavelli agli inizi del XVI° secolo consigliò visioni diverse.  Nel suo trattato "Il Principe" raccolse le sue esperienze fatte in diplomazia. Egli cancellò una certa idea dell'Etica piegandola senza problemi a diverse abiezioni:  espedienti, inganni, trame e tradimenti, pur di raggiungere e consolidare il potere. 
Socrate e l'Etica
Una visione dai caratteri danteschi presente nelle Corti italiane ed europee dell'epoca. "...Dal momento che l'amore e la paura possono difficilmente coesistere, se dobbiamo scegliere fra uno dei due, è molto più sicuro essere temuti che amati".  Macchiavelli rifletteva poi che "se invero talvolta mi accade di dire la verità, la nascondo tra tante menzogne che è difficile scoprirla". Il tema etico è tuttavia rilevante e coinvolge la storia quotidiana.  Le leggi sono finalizzate al Bene Comune? Tra le letture che ne danno gli storici, quella di Franco Cardini, studioso dei rapporti tra l'Occidente cristiano e l'Islam riflette come l'attualità manifesti un forte affievolirsi del ruolo pubblico e un sempre più debole controllo della politica.   Si emargina e indebolisce  il ruolo di popoli e di nazioni, che vengono sostituiti da un "primato del profitto gestito da alcune élite chiuse che monopolizzano decisioni e guadagni". Cardini si riferisce al ruolo predominante assunto dalla globalizzazione commerciale e finanziaria nello scardinare molte identità, ridisegnare rapporti sociali, economici ed estetici, pur se ciò ha coinvolto e sfamato miliardi di persone che un tempo  erano al di fuori dal ciclo produttivo mondiale.
L'estetica del passato perdura nel presente
Tra i settori in cui vi è un rapporto tra estetica ed etica c'è l'Architettura che ha avuto nella storia anche un ruolo morale e sociale oltre che economico, oggi incrinatosi per le condizioni sopracitate. La qualità in ogni architettura è anche un tema etico perchè, come osservava l'urbanista Bernardo Secchi,  un progetto ha in sè le caratteristiche di poter incrementare o ridurre le diseguaglianze sociali. La politica e l'etica, descritte nel libro "Architettura e Democrazia" da Salvatore Settis,  dovrebbero poi nutrire il lavoro del professionista perchè con il proprio lavoro si interviene sugli assetti di una città, di un territorio e di un paesaggio. Non in senso puramente estetico ma come luogo "in cui vive una comunità e nello spazio sociale in cui si esprimono valori e diritti". Secondo l'architetta Lina Bo Bardi, che fu attiva in Brasile nel dopoguerra, "l'architetto deve essere un combattente attivo nel campo della giustizia sociale  e deve alimentare in sè il dubbio morale, la coscienza dell'ingiustizia umana, un sentimento acuto di responsabilità collettiva".
Trento: Equilibrio urbano
Osserva poi Settis che un progetto di architettura si muove in spazi di contrattazione e di negoziato tra l'autorità pubblica e i proprietari di aree, investitori e immobiliaristi. In tali situazioni raramente il pubblico assume posizioni di forza. Ne consegue che "i risultati sono il frutto di calcoli economici e finanziari prima che intraprese di architettura." Settis punta il dito
René Magritte: Les amantes 1928
sulle "Archistar" che offrono brillanti coperture professionali ad operazioni che mirano soprattutto al profitto privato a cui andrebbe fatto notare che la qualità dell'estetica e una efficiente resa energetica e ambientale non possono essere il "decorativo belletto di una sfacciata speculazione". Come se la funzione di un architetto non riguardi anche il dove, il perchè e il per chi si costruisce e sia indifferente il fatto che anche un singolo edificio debba essere il frutto di una corretta pianificazione urbanistica. Walter Gropius sosteneva che il compito dell'architetto era di realizzare l'equilibrio tra la conoscenza e l'esperienza e in questo vi doveva essere anche la consapevolezza delle proprie scelte morali ed etiche. I due volti coperti nel quadro di René Magritte, gli amanti, simboleggia un aspetto profondo e insondabile della nostra natura. I sentimenti superano il mistero dei volti e indicano le due volontà ma tra etica ed estetica l'attrazione ed il distacco segnano un incerto destino.