giovedì 28 aprile 2022

DIPLOMAZIA


 DIPLOMAZIA
                 di  Gianfranco Vecchiato

Cavalli bronzei a S.Marco
"Dulce bellum inexpertis" la guerra piace a chi non la conosce.E' una antica locuzione latina citata da Erasmo da Rotterdam, e tornata di attualità nei dibattiti sulla guerra che si sta consumando tragicamente in Ucraina.  Ma se i problemi si intrecciano con la natura dei conflitti un ruolo fondamentale lo ha la Diplomazia. Honoré de Balzac (1799/1850),  ne aveva una scarsa opinione ritenendola un mezzo per allungare  i tempi tra le parti in conflitto in modo inconcludente. La psicologia dei personaggi nei suoi romanzi coinvolge i difetti presenti in ogni società.  Uno tra gli episodi degli anni tumultuosi in cui Balzac visse, segnò dei cambiamenti e anche lo scrittore se ne accorse. Nel giugno del 1844 l'ignoto villaggio di Peterswaldau nella Bassa Slesia balzò alla cronaca per una rivolta dei tessitori,  che protestavano per la miseria dei loro salari. La nascente espansione industriale stava
Heinrich Heine 
1797/1856
travolgendo il vecchio mondo del lavoro a svantaggio delle classi sociali più povere, prive di sostegni e garanzie. Avvennero scontri e repressioni dell'esercito contro gli operai. Pur domate nel sangue, le ribellioni si estesero in tutta la regione e coinvolsero la Boemia, Praga e Berlino. Si udirono in quelle circostanze parole di fierezza, e irruppe un nuovo lessico sociale e culturale.  Il poeta Heinrich Heine dedicò in seguito all'episodio una poesia vietata in Germania ma tradotta in altre lingue tra cui in italiano da Giosuè Carducci: "...Maledetta la patria ove alta solo cresce l'infamia e l'abominazione!
Cernaia(Crimea)1856: Bersaglieri
Ove ogni gentil fiore è pesto al suolo e i vermi ingrassa la corruzione...Vola la spola ed il telaio scricchiola, noi tessiamo affannosi e notte e dì : Tessiam  vecchia Germania, il lenzuol funebre Tuo che di tre maledizion s'ordì..."  Per Karl Marx,  Friedrich Engels e Wilhelm Weitling, quegli episodi furono prove della "inutilità dello Stato in quanto espressione di una "società civile alienata, dominata dal principio della proprietà privata. La Comunità di riferimento per la filosofia marxista è la vita fisica, spirituale, la moralità e l'attività umana. L'Uomo è più importante del cittadino e la vita umana e sociale è più importante della vita politica. Secondo questo pensiero il rovesciamento del potere esistente e la dissoluzione dei vecchi rapporti è un atto politico che si può attuare solo con la rivoluzione..." Era l'inizio di una dottrina sociale che avrebbe avuto in seguito molta influenza sulla natura anche della diplomazia, chiamata a confrontarsi sui bisogni dentro e non solo fra gli Stati.  In quello stesso anno nel Regno delle due Sicilie, i due fratelli veneziani Attilio ed Emilio Bandiera, vennero con altri sette prigionieri condannati a morte. Prima  della fucilazione nel Vallone di Rovito presso Cosenza, intonarono i versi dell'opera "Caritea regina di Spagna" di Saverio Mercadante che era stata rappresentata per la prima volta nel 1826 al Teatro La Fenice di Venezia, e che recita:  "chi per la Patria muor vissuto è assai, la fronda dell'allor non langue mai..." Anche in
1204: Assedio Costantinopoli
questo caso la diplomazia non ebbe successo.  Al contrario nel  1856 Cavour inviando in appoggio ai franco-britannici in Crimea, un corpo di spedizione di cinquemila bersaglieri contro i russi ottenne i sostegni alle ragioni italiane. Il Novecento è stato poi un secolo in cui la diplomazia ha macinato molti fallimenti e non è riuscita ad impedire due guerre mondiali. 
Per l'ex Segretario dell'ONU Kofi Annan "con la diplomazia si può fare molto,  con la diplomazia sostenuta dalla forza  si può fare molto di più".  Il ruolo di mediatore  nell'antica Roma, in periodo monarchico, era svolto dalla corporazione di sacerdoti e di saggi, i Feziali. Essi fungevano da garanti del Diritto e dei Patti diplomatici  con gli altri popoli e regni. I Feziali conferivano sacralità alle relazioni internazionali e il loro concorso era richiesto sia quando fosse necessario dichiarare la guerra o concludere una alleanza o un accordo.  Nelle crisi diplomatiche essi dovevano accertare eventuali torti o provocazioni da parte di cittadini di Roma, indicare la consegna dei colpevoli al nemico o precedere la solenne dichiarazione di guerra.  unendo politica e  religione
Carl Wilhelm Hubner: I Tessitori della Slesia
.  Nella Repubblica di Venezia la diplomazia divenne un'arte che consentì a volte di perseguire vantaggi economici e territoriali senza ricorrere alle armi. Le relazioni e i rapporti mercantili con le popolazioni delle coste mediterranee e fino al Mar Nero,  erano evidenziate a  Venezia dai fondaci dei tedeschi, dei greci, dei turchi, degli armeni, dalla presenza di  ambascerie con servizi di corrispondenza che trattavano con capacità e segretezza gli affari di Stato. Un fatto cruento gettò un'ombra sulla storia della città.  Nell'aprile del 1204 gli eserciti crociati
Sacerdoti Feziali in Roma antica
cristiani, guidati dalla flotta veneziana, che sostava davanti a Costantinopoli nella spedizione per la "quarta crociata", era guidata dal Doge Enrico Dandolo. Tensioni economiche e scontri politici portarono ad assediare ed a saccheggiare per la prima volta nella sua storia la capitale bizantina, erede dell'antico Impero romano di Oriente. I veneziani, che furono scomunicati da Papa Innocenzo III° per ciò che avvenne, scatenarono i crociati al seguito, lasciando che entrati dentro alle mura,  devastassero ed uccidessero per tre giorni e notti la popolazione cristiana. La separazione prodotta nel 1054 tra la chiesa orientale ortodossa e quella di occidente, divenne insanabile e trovò riconciliazione formale solo nel 2001, quasi mille anni dopo, quando Papa Giovanni Paolo II giunto nell'Aeropago di Atene insieme all'Arcivescovo Ortodosso, chiese perdono per quelle violenze.  
I fratelli Attilio ed Emilio Bandiera
Emil Orlik 1897: I Tessitori
Dai saccheggi  furono portati in laguna  i 4 cavalli bronzei che risalivano al II° secolo a.C. scolpiti dal  greco Lisippo e che pare  ornassero il Mausoleo di Adriano,  la immagine della Madonna Nicopeia e altri preziosi che sono nel tesoro di S.Marco.  Nel 1452/1453 la comunità veneziana di Costantinopoli si riscattò, battendosi strenuamente per
Palazzo Venezia ad Istanbul sede
oggi dell'Ambasciata d'Italia
difendere la città dall'assedio dei turchi fino alla sua caduta. Nel  1497 i veneziani, nella Istanbul musulmana,  aprirono  una ambasciata permanente, la prima della storia. 
 La diplomazia ha attraversato i secoli ed ora appare nuovamente inerte mentre è in corso la guerra in Ucraina.  Mancano i "feziali" moderni in grado di fermarla. Manca soprattutto il richiamo della storia che dopo tante difficoltà sembra tornata indietro. 
Michail Gorbacev
E' in questi giorni tornata a confronto con l'attualità, la figura di Michail 
Gorbacev, ex Segretario del PCUS, che nel 1989 fu insignito della Medaglia Otto Hann per la pace e nel 1990 del Nobel per la pace. Egli riteneva che la pace si rafforzasse riunendo nel dialogo "la diversità, il confronto e la conciliazione delle differenze." Questi obiettivi sono i compiti della Diplomazia. Sarà allora un giorno possibile tornare a parlarsi.