sabato 23 gennaio 2021

OPINIONI

 OPINIONI             di  Gianfranco Vecchiato

Bassorilievo VI° sec. Giustiniano
Le Opinioni hanno un peso rilevante nei rapporti sociali. A volte sono corrosive e rovinano reputazioni o elogiative e lanciano carriere. Scrisse J.W.Goethe : " si dice che tra due opinioni opposte la verità stia nel mezzo. Niente affatto! In mezzo sta il problema, l'inscrutabile". E che tale riflessione abbia dei fondamenti lo capiamo quando nel campo dell'Arte discutiamo di estetica,  un terreno fertile di polemiche e generatore di contrasti. Se in  economia e in politica le opinioni hanno un peso importante per orientare obiettivi e modificare scelte, nell'Arte si sono consumati inganni, ambizioni, creatività, virtuosismi e  idealità.   Fu durante la grande depressione seguita al crollo della borsa americana nel 1929,  che negli Stati Uniti presero a circolare i sondaggi di opinione, e da allora questo strumento è stato usato in maniera sistematica. Questo tema è quindi rilevante e si manifesta sovente negli scontri fra opposte fazioni, fra "guelfi" e "ghibellini", un antico modello italiano che Dante Alighieri nel VI° Canto del Paradiso, così descrisse mentre incontra l'antico imperatore romano Giustiniano:
Opinioni controverse: Chiesa a Bergamo
"...l'uno al pubblico segno i gigli gialli oppone, e l'altro appropria quello a parte, sì ch'è forte a veder chi più si falli..."
 Le controversie percorsero i primi razionalisti del XVIII° secolo ma una strada fu comunque tracciata.
Il Magistrato Charles-Louis barone di Montesquieu che fu uno dei padri dell'illuminismo francese, nel 1748 pubblicò la sua opera più famosa: "Lo Spirito delle Leggi", che anticipava quei  fondamenti sulla politica, la forma di governo e lo Stato che sono i caposaldi del liberalismo moderno. Da ciò derivano azioni conseguenti. Un esempio nel settore immobiliare  può spiegare alcuni meccanismi psicologici. Quando si scontrano interessi pubblici e interessi privati le norme  amministrative e le regole di mercato spesso confondono i rispettivi ruoli. 
Alpe di Siusi (Bz) Hotel su palafitte : quale opinione?
Vi sono dei princìpi generali che sono stati fissati nelle deontologie delle professioni e in quelle degli architetti italiani è scritto nel preambolo che l'interesse pubblico prevale su quello privato e che ogni singolo edificio porta in sè un pubblico interesse poichè permanendo, modifica un territorio e contribuisce al grado di qualità del suo insieme. Dai tempi di Montesquieu l'importanza della razionalità, tipica delle Scienze, ha reso possibile lo sviluppo della società nel mondo contemporaneo. Quando le dittature  hanno capovolto o ignorato il diritto di libere opinioni, hanno gettato il mondo nel caos. 
Opinioni
Tra i filosofi greci, i "Sofisti" come
Platone
(Raffaello Sanzio: la scuola di Atene)
Protagora, ritenevano che la opinione prevalente fosse un criterio di prima verità, e consideravano che a questa si giungesse sommando le opinioni individuali. Socrate privilegiava il confronto tra opinioni diverse ritenendo che dalla mediazione e dall'accordo fra esse si giungesse ad una "homologhia", ad una intesa che dava più certezza e stabilità alla valutazione individuale. Platone infine pur convenendo, distingueva tra l'amore, la inclinazione o la sensazione per le cose belle, tipiche della opinione e la superiore idea di Bellezza, e cioè per la Verità,  che non conoscendo dubbi, è stabile. Nella professione di architetto occorre discernere tra l'amore per il bello e quella per la Bellezza.  
Contrasti in architettura: il Corviale di Roma
Se si condivide la seconda, quella di Platone, allora si può convenire che nessuna opera di Architettura risieda nella Verità mentre è possibile che nella Opinione, sia considerata "bella", un aspetto per sua natura labile. L'origine di ogni progetto è il prodotto di una idea personale, di una creatività che può portare a risultati apprezzati dalla maggioranza e mai dalla totalità. Non esistendo una fine nemmeno nel progetto d'autore, è normale che rivedendo ad anni di distanza, un progetto realizzato, si trovino difetti, si tenda a ripensarlo in alcune parti,  a ricomporlo, mai
Prato: architetture controverse

soddisfatti pienamente dall'opera conclusa. La nostra opinione cambia con il tempo, con la esperienza, con le circostanze. La storia è ricca di aneddoti. L'architetto Giuseppe Terragni  si vide bocciare un progetto dalla Commissione Ornato della sua città per sei volte, prima di ottenerne la approvazione. Lui cercò di insistere ma i componenti della Commissione espressero opinioni diverse e dovette piegarsi. Carlo Scarpa era noto perchè rielaborava con gli artigiani i suoi progetti, anche in cantiere, correggendoli, insoddisfatto, nella tensione di raggiungere la perfezione estetica che aveva in mente. La pandemia ha divelto molte certezze e questo tempo appare molto incerto sul futuro.  
Nello Stato le
Opinioni: Architettura controverse
Soprintendenze sono rappresentate dai funzionari, che esprimono pareri,  a volte chiudendosi  nelle loro opinioni, tra idee di conservazione, che non permettono contaminazioni tra testimonianze di epoche diverse. E' il loro compito e quella opinione ha un peso a volte definitivo. Accade anche il contrario e cioè che le Istituzioni cambino parere a seconda del colore politico e che  molte persone senza una libera opinione, rinuncino alla loro libertà di scelta. La sensazione peggiore la descrisse  nel libro "De Profundis", lo scrittore Oscar Wilde : "La maggior parte della gente è altra gente. Le loro idee sono opinioni altrui, la loro vita un'imitazione, le loro passioni una citazione". 

venerdì 8 gennaio 2021

IL MITO


IL MITO   
                di   Gianfranco Vecchiato

Il mito di Prometeo
Espressionismo: Max Beckmann (1884/1950)
Il Mito è il terreno della fantasia e dei poeti mentre
la Logica  è il luogo della razionalità con cui, secondo Hegel, la filosofia cerca di penetrare tra le oscure pieghe della Natura. 
 
Per secoli il mito ha prevalso sulla logica creando tradizioni che mescolano le consuetudini, i costumi e le immaginazioni più arcaiche .     
Il Barocco e il Mito
Tra le Arti contemporanee la pittura, già ispiratasi ai classici, si è divisa tra correnti figurative e con l'espressionismo ha sondato tra le lacerazioni interiori viste dalla
 psicanalisi e i traumi sociali del Novecento.  L'architettura ha attinto dai miti e dal logos fino a quando, dopo essersi liberata dalle  superfici è entrata nei  valori dati dai vuoti. La scultura ha disseminato di  figure mitologiche le tombe, i monumenti, le facciate degli edifici. Nel medioevo da un elenco di animali fantastici, un "bestiario", uscivano rappresentazioni di draghi, unicorni, grifoni, leoni alati,
Il Doge e il leone alato simbolo di Venezia e
di San Marco
serpenti, e  altre figure, da incubo o da sogno,  frutto di leggende pagane mescolate a miti cristiani. "La notte della ragione genera mostri" e gli incubi usciti dalla psiche definiti stregonerie furono perseguitati e  usati per  combattere eresie e colpire gli avversari politici.  Si distinse in quell'epoca la figura del santo Francesco d'Assisi che gettò un ponte tra le diverse anime e culture. Egli parlava agli uccelli, ammansiva il lupo, lodava la Natura e chiamava "sorelle" l'acqua, il fuoco e la morte corporale. Il Dio cristiano amava gli uomini e ne seguiva le sorti.
Bestiario: Capitello decorato
S:Francesco predica agli uccelli
La semplicità e la complessità della visione cristiana si confrontò con la razionalità dell'epoca dei "Lumi"  temendo che la Fede ne venisse travolta. 
Invece come sosteneva Sallustio, noi vediamo nel mondo le cose che appaiono, mentre "gli spiriti e le anime si nascondono ".
Valhalla: Il paradiso dei guerrieri nella mitologia nordica
 Il razionalismo ha aperto le menti, ha influito sulla cultura e sulle attività umane:  nelle scienze e in medicina,  nell'istruzione, nelle attività economiche, e anche nella religione. I miti non sono scomparsi, sono rimasti sullo sfondo, pronti a riemergere nella letteratura, nel cinema, nella pittura contemporanea, nel mondo dello spettacolo e a volte anche in politica. Secondo la leggenda, fu Prométeo a donare agli uomini, rubandoli agli Dei, la memoria, la intelligenza ed il fuoco.  Zeus si vendicò lasciando che dal vaso di Pandora uscissero 
 la fatica, le malattie, la fame, la guerra, la violenza, la paura, il dolore e la morte. 
L'uomo contrappose la sua volontà che, secondo Cartesio, non è una pulsione "indipendente" ma una caratteristica "autonoma". La volontà e la libertà sono elementi dei Diritti Fondamentali dell'Uomo. che vennero sanciti il 26 agosto 1789 : 
"Gli uomini nascono e rimangono liberi e uguali nei diritti. Le distinzioni sociali non possono essere fondate che sulla utilità comune. la Legge ha il diritto di vietare solo le azioni nocive alla società. Quanto non è vietato dalla Legge non può essere impedito e nessuno può
Arte e Mitologia
essere costretto a fare ciò che essa non ordina".  Per raggiungere la consapevolezza nei diritti serve lo sviluppo della cultura e questa fu frenata da varie resistenze. Si può citare ciò che avvenne nel 
 1807 in Tirolo quando l'obbligo della vaccinazione contro il vaiolo, provocò violenti tumulti nella popolazione, convinta che il vaccino fosse uno strumento diabolico per iniettare nelle persone il "germe" del protestantesimo. Si distinse per fanatismo religioso un sacerdote, padre Joachim Haspinger, che agitava gli animi alla rivolta ritenendo che non spettasse agli uomini immischiarsi in questo modo "con i piani di Dio" ("da es den Menschen nicht zustehe, sich auf diese Weise in Gottes Plan einzumischen"). Un altro capitolo è occupato dalle vicende seguite alle scoperte del Nuovo Mondo. Il XV° secolo fu carico di nuovi miti. 
Gli indigeni pensarono ai colonizzatori come a divinità. Ma qualche anno dopo i conquistadores spagnoli e portoghesi, usando in modo cinico e blasfemo il simbolo della croce, sterminarono i nativi alla stregua di animali, senza rimorsi per le popolazioni Incas e Azteche. Lo fecero in tutti i modi:  con le armi, con i lavori forzati e con le malattie seguite a virus su cui gli indigeni non avevano immunità. Si è scritto che dei 100 milioni di abitanti presenti nel XVI° secolo in America centro meridionale, in due secoli ne rimasero solo  qualche milione. 
Edward Jenner e il vaccino contro il vaiolo
Per
Nascita degli Stati Uniti d'America
compensare quelle perdite umane necessarie come forza-lavoro, si ampliò il genocidio, con la deportazione  di uomini dall'Africa. Gli schiavi furono 1 milione all'inizio del XVII° secolo, saliti a 7 milioni cinquant'anni dopo ed a  17 milioni nel 1750. 
I conquistadores e il genocidio degli Indios
Anche nel nord America corsero miti leggendari. Una epopea in cui si mescolarono pellegrini, avventurieri, indiani, faccendieri, esploratori, cambiò i destini di quelle terre. E questo avvenne all'inizio con pochi mezzi. Solo 120 abitanti furono sufficienti per fondare la colonia della Carolina, ancora meno, 80 persone per il Connecticut, il Delawaer fu fondato con 60 abitanti, il Mississipi  e la Luisiana furono francesi  con qualche centinaio di coloni, il Michigan  fu fondato da 105 coloni mentre bastarono 110 francesi a fondare l'Arkansas. La Pennsylvania fu creata anch'essa da alcune centinaia di persone.

Lucas Cranach il vecchio (1530) L'età dell'oro
Colbert prese l'enorme territorio del Canada, fondando nel 1663 il villaggio del Quebéc con 120 abitanti, mentre gli indiani considerati sempre alla stregua di animali vennero o scacciati o abbattuti. In Europa miti ariani furono alla base di un pangermanesimo carico di rovine e di crudeltà, così come la degenerazione del comunismo riempì anch'esso di miti strutture politiche autoritarie che negavano molti diritti fondamentali di espressione e di libertà.  La Volontà e  l'intelligenza non sorrette dalla morale oscurano le coscienze. Il mondo sta oggi lottando contro una pandemia causata da un virus. Nell'isolamento di questi mesi abbiamo perduto molte certezze.  Non conosciamo il futuro che è proprio degli Dèi, ma possiamo, usando la memoria "donataci" da Prométeo, giudicare ed imparare dal passato e dalla nostra evoluzione. Diceva Albert Camus che "I miti sono fatti perchè la immaginazione li animi" e che per questo non muoiono mai.

Vincent Van Gogh: Notte stellata