lunedì 28 aprile 2014

L'IDEALISTA E LO ZERO


      L'IDEALISTA  E LO ZERO                      di Gianfranco Vecchiato

« Sai ched'è la statistica? È 'na cosa che serve pe fà un conto in generale de la 
Carlo Alberto Salustri
(Trilussa)
Roma 1871/1950
Perno centrale di
Villa Girasole
gente che nasce, che sta male, che more, che va in carcere e che spósa. Ma pè me la statistica curiosa è dove c'entra la percentuale, pè via che, lì, la media è sempre eguale puro co' la persona bisognosa. Me spiego: da li conti che se fanno seconno le statistiche d'adesso risurta che te tocca un pollo all'anno : bè, se nun entra nelle spese tue, t'entra ne la statistica lo stesso perch'è c'è un antro che ne magna due.» Questo è uno tra i più noti  sonetti che il poeta romano Carlo Alberto Salustri, in arte "Trilussa" componeva in versi popolari, parlando ironicamente di questioni complesse.  Egli coglieva così le parti della vita con una diversa angolatura e ne metteva in risalto le tante contraddizioni. Anche "Trilussa" fu un idealista, a modo suo. In ogni società ed in ogni tempo ci sono uomini che seguono forme di arte e di letteratura con percorsi diversi. Quando si spezzano l'uniformità e il conformismo, si aprono spesso stagioni nuove ed interessanti. E' accaduto in epoche lontane ed in tempi recenti anche in architettura, che utilizzando la scienza e la tecnica, idealisti e sognatori dessero corpo ai loro progetti.
Thomas Hobbes 
E' il caso della "Villa Girasole", un edificio "girevole" costruito fra il 1929 ed il 1935 sulle colline di Mezzavilla di Marcellise in provincia di Verona. L'autore fu l'ingegnere Angelo Invernizzi, coadiuvato dall'architetto Ettore Fagiuoli e dall'ingegnere Caracciolo per le parti meccaniche. La casa gira per 360° su binari ruotando di 4mm al secondo e compiendo quindi la sua rotazione in direzione del sole in 9 ore e 20 minuti. Da questo deriva il suo nome. E' un'opera formidabile ed unica nel suo genere, fissata attorno ad un perno centrale alto all'esterno ben 23 metri che scende sottoterra per altri  20 metri. Gli esterni sono ricoperti in lamina di alluminio e gli arredi interni e le meccaniche si ispirano a quelle di una nave. Recentemente, dopo anni di abbandono, è stata rilevata da una società svizzera che l'ha rimessa in moto.
Villa Girasole 1929/1935 Marcellise (VR)(*)
Ing. Angelo Invernizzi - Arch.E.Fagiuoli
Binari su cui scorre la Villa (*)
Uomini di pensiero si sono spesso avvicendati a studiare i comportamenti sociali ed individuali, per capire quali meccanismi presiedano alla natura umana. Il filosofo e scrittore Thomas Hobbes (Westport 1588/Hardwich Hall 1679) pensò che una morale naturalistica e  meccanicistica dell'etica stesse alla  base dei processi istintivi che l'uomo poneva in atto liberamente. Molto prima della nascita della sociologia e della psicologia moderne, Hobbes cercò di spiegare come i comportamenti fossero  influenzati dalla "pressione" di corpi esterni: l'amore e l'odio provenivano da corpi presenti  mentre il desiderio e l'avversione riguardavano "cose future". Quindi Hobbes riteneva che il bene e il male o la sensazione del dispiacere, fossero il risultato del desiderio e dell'avversione o dell'apparizione del male mentre la gioia o il piacere fossero dati dall'apparire del bene ..."  Confutando la concezione aristotelica dell'uomo come "animale sociale", aggregato con altri, prevaleva secondo Hobbes, una sorta di guerra di tutti contro tutti, sintetizzata nel concetto dell'homo homini
Villa Girasole (*)
lupus. (Ogni uomo diviene lupo per ogni altro uomo). 
Per Lui quindi solo l'intervento di una forza politica poteva modificare queste condizioni umane. Trilussa, ci spiega invece in "versi" una grande filosofia e lo fa parlando dei numeri e in particolare dello zero: " -Conterò poco, è vero: - diceva l'Uno ar Zero. Ma tu che vali? Gnente: proprio gnente. Sia nell'azione come ner pensiero rimani un caso vòto e inconcludente. Io, invece se metto a capofila da cinque zeri tale e quale a te, lo sai quanto divento? Centomila. E' questione de numeri. A un dipresso è quello che succede ar dittatore che cresce
Trilussa
de potenza e de valore più so li zeri che se mette appresso.
ER MARTIRE DE L'IDEA:
Guarda la testa mia ch'è diventata! so tutte cicatrice. Vedi questa? Fu quando scrissi, in segno de protesta, "Viva Oberdan!", 
davanti  l'Ambasciata. Qua su... fu un clericale, in una festa; più giù, 'na guardia, in una barricata; e 'sta ficozza in mezzo, una sassata d'un communista, che me prese in testa. Qui, fu a un comizzio ; questa, in un corteo... E tu, doppi ' ste buggere, me chiedi come la penso adesso?  Marameo! Co' la testa che ciò nun è possibile qualunque sia pensiero...  Nu' lo vedi?  Mancherebbe lo spazzio  disponibbile !
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 (*) Le foto di Villa Girasole sono di Enrico Cano tratte dal Volume : Villa Girasole - la casa rotante .  A cura dell'Accademia Architetture, di Mendrisio (Canton Ticino)

venerdì 18 aprile 2014

LA PATRIA


LA PATRIA                                    di Gianfranco Vecchiato     


Dante Alighieri
1265/1321
Tomba di Dante a Ravenna
"Dante, esule dalla patria terra, cui
generò Firenze, madre di poco amore"
(Bernardo da Canoccio 1366)
"Sì come ad Arli ove Rodano stagna, sì come Pola presso del Quarnaro, che l'Italia chiude e i suoi termini bagna..." (Dante Alighieri, Inferno 3, 113-4) La Patria fu per Dante la sua Firenze da cui patì l'esilio e morì  lontano a Ravenna, dove ancora oggi riposa il "sommo" poeta, che si descrisse nel canto XVII del "Paradiso" : " Tu lascerai ogni cosa diletta più caramente; e questo è quello strale che l'arco de lo esilio pria saetta. Tu proverai sì come sa di sale lo pane altrui e come è duro calle lo scendere e 'l salir per l'altrui scale". I sentimenti che muovono i singoli ed i popoli attorno ai concetti di Patria sono complessi e culturalmente in evoluzione. Spesso una cattiva retorica ed un esasperato nazionalismo hanno creato l'insofferenza di molte giovani generazioni verso la nozione di Patria le cui radici trovano molte ragioni storiche e sociali. Nell'Odissea, il ritorno da Troia dell'eroe greco Ulisse verso Itaca, viene descritto da Omero come il 
Mosaico su Ulisse in
viaggio verso Itaca
ricongiungimento alla propria terra, famiglia e popolo. E' il ritorno alle proprie radici. Tra la fine del '700 e per tutto il XIX° secolo, molte nuove Patrie nascono in Europa. In anni recenti, ancor più nazioni sono sorte dalla caduta del "muro di Berlino"
nel 1989. E' un tema ancora delicato nella storia politica delle nazioni e la Unione Europea, strutturatasi specialmente per ragioni economiche, sta incontrando difficoltà crescenti non avendo saputo o potuto, fino ad oggi, superare le antiche strutture nazionali e definirsi in una organica associazione politica fra Stati. La Patria contiene quindi ancora dei valori.
Positivi se non assumono caratteri di sopraffazione nei confronti di altri popoli. Cosa che
   Ugo Foscolo
    1778/1827
ha caratterizzato e tormentato gran parte del secolo scorso. Nella storia d'Italia troviamo diversi poeti e letterati che aspirarono all'unità dopo secoli di divisioni. Tra questi emerge la figura di Ugo Foscolo, poeta e scrittore, uomo tormentato e infelice, grande patriota. Nacque a Zante nell'Ionio, quando l'isola faceva parte della Repubblica di Venezia e morì a Londra nel 1827. Così scriveva il 29 settembre del 1808 al letterato prussiano J.S. Bartholdy:  « Quantunque Italiano d'educazione e di origine, e deliberato di lasciare in qualunque tempo le ceneri sotto le rovine d'Italia, anziché all'ombra delle palme d'ogni altra terra più gloriosa e più lieta, io, finché sarò memore di me stesso, non oblierò mai che nacqui da madre 

          Germania
greca, che fui allattato da greca nutrice, e che vidi il primo raggio di sole nella chiara e selvosa Zacinto, risonante ancora de' versi con che Omero e Teocrito la 
Britannia
celebrarono » Una icona del Risorgimento non solo italiano e del valore di "Patria" si è incarnata storicamente nella figura di  Giuseppe Garibaldi , personalità dirompente, condottiero, marinaio, avventuriero, politico, idealista, vicino alle posizioni di Giuseppe Mazzini, la mente dell'Italia "giovane e nuova" che nel suo libro "I doveri dell'Uomo" mentre tracciava le linee morali e il riscatto della Patria auspicava profeticamente una federazione tra i popoli d'Europa. Molti quadri allegorici dipingono la Patria come donna, a volte giovane, altre volte guerriera o madre. In architettura i simboli sono stati importanti nella nascita degli Stati nazionali. Spesso si tratta di monumenti classici, molto retorici, pesanti nello stile e fortemente caratterizzati dalle culture dell'epoca. Purtuttavia non si possono 
Firma della Costituzione 
 degli Stati Uniti 1787
Haward Chandler Christy
dimenticare per il posto che occupano nella storia nazionale. E' il caso del Monumento del Vittoriano di Roma, dal 4 novembre 1921 denominato "Altare della Patria" perché raccoglie le spoglie del "Milite Ignoto", quelle di un soldato  caduto al fronte nella prima guerra mondiale. 
Dopo l'unità italiana e il trasferimento a Roma della capitale del Regno, furono banditi nel 1880 due concorsi di idee per la costruzione di un grande Monumento  che celebrasse la Nazione e che fosse per imponenza e architettura, al pari delle grandi costruzioni degli antichi  Cesari e dei Papi. Dopo alcune proposte bizzarre e stravaganti si pervenne con il secondo concorso di idee concluso nel 1884, alla scelta del
progetto del Conte Giuseppe Sacconi (1854/1905) marchigiano. Iniziato nel 1885 e collocato sul colle del Campidoglio dov'era un quartiere medioevale, trovò nella sua realizzazione molti ostacoli per la natura del terreno e le varianti che fecero lievitare i costi dai 9 milioni iniziali ai 30 milioni finali. Inaugurato in occasione del 50° dell'Unità nel 1911, dalla famiglia reale, completato da Gaetano Koch, Manfredo Manfredi e Pio Piacentini, il Vittoriano è stato al centro di numerose polemiche fin dalle origini. Definito da alcuni una  "Torta Nuziale" e da altri "Una macchina per scrivere", entrò
Giuseppe Garibaldi
1807/1882
Giuseppe Mazzini
1805/1872
ancora nel dibattito negli anni '80 quando si pensava ad una sua trasformazione. Si tratta comunque di una costruzione imponente,tra le più grandi del suo genere, al mondo,  rivestita in marmo  "botticino" , alta fino a 70 metri e che con 
 l'apertura nel 1933 della strada dei "Fori Imperiali" è divenuto uno snodo di Roma, al centro di parate, manifestazioni, di  vari simbolismi.  Per la sua costruzione fu abbattuta non solo l'intera preesistente edilizia minore medioevale che occupava 
Altare della Patria    
Arch. G.Sacconi 1854/1905

quest'area ma anche i tre chiostri del convento dell'Ara Coeli, la torre di Papa Paolo III° , l'arco di S.Marco verso Palazzo Venezia. Emersero durante i tormentati lavori,  l'insula dell'Ara Coeli visibile a sinistra del Monumento, del secondo secolo dopo Cristo. Lo stile del Vittoriano è neoclassico ed è costruito come un arco di  colonne corinzie con foglie d'acanto, che richiamano il tempietto della Nike di Atene.  Al centro c'è l'imponente scultura del re Vittorio Emanuele II, il primo re dell'Italia unita. Due quadrighe bronzee sormontate da vittorie alate, ripropongono le caratteristiche degli archi di trionfo. Vi sono le fontane dei due mari (Adriatico e  Tirreno)  con la lupa di Roma e la sirena di Napoli. La scalinata 


racchiude all'interno il Museo centrale del Risorgimento. Altri 
elementi scultorei sono dati dalle virtù degli italiani: la palma (la vittoria), la quercia (la forza), l'alloro (La pace vittoriosa), il mirto (il sacrificio), l'ulivo (la concordia). Vi sono ancora le statue delle regioni italiane e delle città. Ospita anche il sacrario delle bandiere di guerra dei reparti italiani e delle unità disciolte, delle varie armi. Con l'apertura nel 2007 di due ascensori che portano in copertura  e il restauro, gli spazi interni sono spesso utilizzati
Quadriga 
all'Altare della Patria
anche per mostre itineranti. 
E' uno dei simboli di Roma visitato da milioni di persone. Sappiamo che comunque i valori civili, sociali, ideali della Patria, stanno fuori dai monumenti. Attraversano le strade, le città, i paesi, le coscienze di ciascuno. In anni in cui molti valori scompaiono e sono dimenticati, non è la Patria che muore dentro di noi ma noi che ci allontaniamo da essa. Il senso della storia conduce al ricordo ed al richiamo delle virtù universali. Quelle ricordate nel Monumento e altre che si sono aggiunte in un mondo in rapido cammino... Sarebbe interessante capire quale architettura oggi potrebbe riproporre il tema della Patria. Forse i moderni padiglioni nazionali che si collocano nelle varie edizioni delle esposizioni mondiali misurano le tendenze e le  simbologie che si riassumono nelle culture e nelle vocazioni di ciascun Paese. Se così fosse, quello del Palazzo Italia per l'Expo 2015 di Milano, denominato "Foresta Urbana" dello studio Nemesi e Partners srl, uscito da un concorso nel 2013, sarebbe assai evocativo del periodo storico  attraversato. 
Munumento Vittoriano
Palazzo Italia
Milano Expo 2015: Nutrire il Pianeta
"Foresta Urbana"
Progetto Nemesi e Partners srl
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Simboli della Patria : Alcune Bandiere Nazionali
Le Bandiere sono un simbolo storico, nate secoli or sono, in particolare  durante le crociate e che identificano generalmente uno Stato sovrano. Le forme, i colori, gli stemmi, fanno parte di complesse caratteristiche storiche e politiche e si richiamano spesso alle origini delle strutture  statali riconosciute in ambito internazionale. 
(Tratto da Wikipedia) : 
BandieraNome
bandiera
PaeseData di origine
(documentata e/o leggenda)
Data di adozione
(de facto e/ode jure)
SenyeraSenyeraCatalogna1150 (documentata)1150 (de facto),
1979 (de jure)
NationalflaggeNationalflaggeAustria1230 (documentata),
1191 (leggenda)
1230 (de facto),
1945 (de jure)
Latvijas karogsLatvijas karogsLettonia1280 (documentata),
1219 (leggenda)
1870 (de facto),
1918 (de jure)
TrinacriaTrinacriaSicilia1282 (documentata)1282 (de facto),
2000 (de jure)
Vlaamse LeeuwVlaamse LeeuwFiandre1294 (documentata)1298 (de facto),
1985 (de jure)
SchweizerfahneSchweizerfahneSvizzera1330 (documentata),
1289 (leggenda)
1815 (de facto),
1889 (de jure)
Bandiere dal FriûlBandiere dal FriûlFriuli1334 (documentata),
1077 (leggenda)
1334 (de facto),
2001 (de jure)
Bandiera dei quattro moriSos Battor Moros - Is Cuattru MorusSardegna1379 (documentata),
1017 (leggenda)
1370 (de facto),
1999 (de jure)
SaltireSaltireScozia1485 (documentata),
832 (leggenda)
1385 (de jure)
DannebrogDannebrogDanimarca1468 (documentata),
1219 (leggenda)
1478 (de facto),
1559 (de jure)
Y Ddraig GochY Ddraig GochGalles1405 (documentata)1485 (de facto),
1959 (de jure)
O.N.U.
dal 30/10/1947

Bandiera della U.E.
8/12/1955
29/8/1985

Italia
Francia
Stati Uniti 
Repubblica Cina
Germania
Gran Bretagna
Spagna 
Polonia 
India
Egitto
Austria
Giappone 
Brasile
Canada
Russia
Svezia 
Olanda 
Grecia
Danimarca 
Svizzera
Turchia
Ungheria
Australia
Sud Africa
Israele 
Iran
 Rep.Ceca
Messico
 Argentina
Arabia Saudita
Gonfalone della
Città di Venezia