lunedì 26 novembre 2018

ALBERGHI

ALBERGHI                   di Gianfranco Vecchiato

John Ruskin (1819/1900)


Quando si manifestano interessi e bisogni contrapposti, le leggi dovrebbero servire a dirimere controversie ed a rispondere alle domande di giustizia. Ma qualche esempio può dimostrare quanto le visioni politiche e sociali possano essere piegate dall'economia.  Masse di persone  si muovono per fame e milioni di viaggiatori  si muovono per turismo o  affari.  I contrasti nella nostra epoca non potrebbero essere più evidenti e sono davanti  ai nostri occhi. Le idee socialiste e popolari da cui nacquero le grandi riforme dello Stato nel Novecento sono ricordi lontani. Ora è l'epoca che fu preannunciata da qualche visionario idealista già negli anni '60,  quella che ha "geneticamente" modificato i cittadini in "consumatori". Invece che essere alla testa di un pensiero alternativo e critico sugli sviluppi sempre più contrastanti del nostro tempo, molti intellettuali e tra questi metto anche gli architetti, si pongono in una condizione neutra e anzi adatta a dare soluzioni tecniche al perseguimento del massimo profitto economico. L'estetica a volte serve a coprire il più profondo e primario interesse dell'investimento. Ma occorre chiedersi se debba essere  così che si trasformano i territori e le città. I meccanismi sono semplici nella loro evoluzione: occorre attirare le Società di capitali, i Fondi di investimento e  di grandi gruppi finanziari privati, coinvolgere interi strati sociali.
J.Ruskin : Venezia-Il ponte dei pugni
In tal modo l'urbanistica si trasforma da mezzo di pianificazione e cultura politica a  strumento per attrarre risorse alle quali occorre garantire strade privilegiate. Le Amministrazioni Locali ricavano soldi dagli oneri edilizi, le imprese di costruzioni lavorano e con esse operai e aziende complementari, e tutta la filiera di progettisti e di mediatori, di agenzie immobiliari e sempre più spesso anche di settori opachi che con tali investimenti "ripuliscono" i proventi illeciti. Sotto inchiesta ogni tanto cadono nella rete le gare per appalti pubblici e i meccanismi per gli smaltimenti dei rifiuti urbani e tossici. C'è un settore che è da qualche anno in piena espansione, in particolare a Venezia e nel suo hinterland : quello
Venezia: Hotel Bauer
turistico ricettivo. Qualche tempo fa un quotidiano locale titolava: "I figli vendono le case di famiglia: più sfratti per far posto ai turisti". Il settore alberghiero ha piegato da tempo le politiche amministrative: l'albergo turistico e le sue derivate è divenuto l'obiettivo di grandi investimenti anche internazionali e dove proliferano  gli abusi tra le offerte di alloggi in locazione fiscalmente non registrate. L'uso turistico della città ha saturato in maniera impressionante tutta la Venezia storica, travolto ogni resistenza, superato ogni regolamento ed investito negli ultimi anni anche la vicina Mestre, dove l'offerta di nuovi posti letto ha avuto incrementi poderosi mai raggiunti nel corso degli ultimi trent'anni. Gli hotel acquistano condomini e case in prossimità delle loro sedi per trasformarli in strutture ricettive collegate e supplementari.

Ostello a Mestre
Cercando ( o fingendo) di contenere gli eccessi l'Amministrazione comunale ha varato un regolamento che blocca ulteriori progetti di trasformazione residenziale in uso turistico, a Venezia pur con diverse eccezioni. L'effetto è stato quello di incrementare nuove attività alberghiere in Terraferma, causando disservizi nelle linee di autobus dirette a Venezia con i turisti che salgono a frotte e che rendono il viaggio quasi impossibile ai residenti. Il sistema dei trasporti non è stato ancora adeguato.  Si affaccia per Mestre, un tempo definita "dormitorio" per gli operai che lavoravano nelle fabbriche di Marghera, un destino di nuova funzione sussidiaria. Zone che  stanno diventando dormitorio turistico con graduale espulsione di abitanti  sostituiti da persone per loro natura in transito, che quando non sono
Mestre: Albergo commerciale sopra la stazione
indifferenti sono inadatti a fornire risposte al dibattito democratico in una città. Se a Mestre e Terraferma nel 1977 c'era la disponibilità di 4.100 posti letto, nel 2016 tale offerta era cresciuta a 8.700 e solo attorno alla stazione ferroviaria saranno disponibili entro un paio d'anni altri 6.500 posti letto. Un progetto di albergo con struttura commerciale è addirittura proposto sopra ai binari della stazione di Mestre, e viene indicato come elemento di saldatura tra due parti urbane, transitabile pedonalmente, in un contesto in cui sono previste torri alberghiere alte 100 metri e poste a ridosso dei binari della stazione di Mestre. Queste operazioni urbanistiche sono fonte di contrasti. A chi sostiene che questi investimenti sono una risorsa economica collettiva si contrappongono  coloro che ne vedono gli effetti speculativi senza un reale
 interesse pubblico. A Venezia centro storico  si è passati da 12.578 posti letto nel 1977 a 34.106 nel 2016.   Si è quindi da tempo creata una  presenza irreversibile di turisti che superano ogni
Nuovi alberghi a Mestre
Proposta di funicolare in laguna
giorno il numero dei residenti stabili.  Essi visitano in maniera spesso ignorante e distruttiva questa fragile città, dimostrando i limiti di un accesso indistinto.   La parte di Opinione Pubblica che non ha perso lo spirito di proposta e di confronto necessario per impedire condizioni urbane artificiali che hanno già svuotato Venezia da diversi anni, combatte una battaglia disperata. Sono ormai lontani gli anni '50 e '60 quando si dibatteva sul progetto dell'hotel Bauer e sul Danieletto in riva degli Schiavoni.  Occorre per Venezia una nuova Legge Speciale ma servirebbe anche la moralizzazione di un tessuto umano drogato dagli eccessi: Grandi Navi, Grandi Opere, Grandi finanziamenti, Grandi numeri.   Per questa esponenziale crescita turistica, che consuma la città e a volte la vilipende,
Il discusso Hotel S.Chiara a Venezia
hanno concorso le normative della Variante urbanistica comunale del1999 che hanno liberalizzato le trasformazioni d'uso da residenziale a ricettivo. Si poteva immaginare che la crescita mondiale del turismo che catapulta su Venezia oltre 32 milioni di turisti all'anno, alcuni in visita per poche ore, avrebbe consumato le pietre, le Chiese, i ponti, gli angoli ancora coperti dall'antico suono della risacca dell'acqua che batte sui ponti. Questo fermento se porta anche ricchezza economica, togliendo dal degrado strade periferiche, innesca fenomeni 
che spostano continuamente le analisi sul futuro. Così se la società aeroportuale Save, propone il progetto di funicolari  sopra la laguna per i viaggiatori da Tessera verso Venezia, il Porto progetta altri alberghi nelle aree demaniali di sua competenza.  La mente corre al ricordo di John Ruskin (1819/1900), le cui visioni impregnate di cristianesimo sociale, lo videro schierarsi nel XIX° secolo contro il capitalismo selvaggio dell'epoca vittoriana. 
Lo storico hotel Monaco
Egli intuì e comprese che la fine della manualità artigiana a favore delle macchine, avrebbe potuto travolgere l'etica del lavoro e la stessa idea sociale della struttura urbana, frutto di secoli di artigianato ed arte. Venezia per Ruskin fu una sorta di "teatro del tempo perduto". Sostenendo che "se sai dipingere una foglia sai dipingere il mondo" perché non c'è niente di più perfetto anche sotto il profilo architettonico di una foglia, suggeriva di cambiare i valori e le gerarchie al pensiero dominante. Pur temendolo Egli non avrebbe immaginato che oggi noi posteri poco ci interessiamo del tempo, e poco cogliamo della poesia di una foglia o delle vecchie pietre. Ne intuiamo forse il fascino ma non ne sentiamo più lo spirito essendo noi stessi divenuti comparse in un gigantesco luna park  che attira folle di visitatori senza più mèta . Chissà se si è capito che la mostra che lo ha ricordato quest'anno a Palazzo Ducale, è diventata un monito e un atto d'accusa.

Cantieri per alberghi lungo i binari (2017)
Venezia: Albergo a piazzale Roma

Hotel Danieli e Danieletto