mercoledì 14 febbraio 2018

IL FATTORE Q

IL FATTORE Q           di Gianfranco Vecchiato



Ingvar Kamprad (1926/2018) è stato il fondatore della Ikea, il colosso svedese dell'arredamento componibile e del design a basso costo. Scomparso all'età di 91 anni, è stato un imprenditore che ebbe l'intuito di rielaborare le  tradizioni nordiche nell'uso del legno e nell'oggettistica con l'humus culturale delle teorie diffuse dal Movimento Moderno. Esse  fin dagli anni'20 fecero perno nella scuola  del Bauhaus dove si idearono con un nuovo design, oggetti pensati per un pubblico giovane e in crescita tra le nuove classi medie e popolari.  L'evoluzione del concetto di "modernità" portò a  molti risultati, attraverso  lo studio dell'ergonomia e lo sviluppo di forme e funzioni  che fossero in equilibrio con la Natura, si pervenne ad un concetto di architettura in simbiosi con lo spazio aperto . Si liberò così un'autonomia compositiva e si favorì  l'ingresso della luce nei singoli ambienti.  Nacque un supermercato di mobili e di complementi d'arredo, che si diffuse favorito da una cultura urbana diversa, dove l'urbanistica  pensava alle città-giardino e a pianificazioni controllate da strutture pubbliche efficienti e dinamiche. Di tutto questo abbiamo ancora testimonianze e qualche nostalgia. "Ho le stesse abitudini dei miei clienti", sosteneva Kamprad e con questo  esprimeva  una interessante filosofia di mercato e culturale. E' come dire "sono uno di Voi" e progetto ciò che serve alla vita quotidiana, a costi ridotti, con un buon design e per una società democratica nelle abitudini e plurale nelle scelte. Aspetti che ci indicano come le proposte e le idee siano in  rapporto con il Fattore "Q" : Quantità, Qualità e Quattrini. L'espansione industriale e l'urbanesimo introdussero il tema della "Quantità" : tanti nuovi alloggi da costruire nell'emergenza. Il secondo fattore, la "Qualità", fu appannaggio di pochi e fu assente con l'imporsi dei profitti sulle leggi e sull'ambiente. La contrapposizione fra Quantità e Qualità ha  generato molti conflitti e lasciato molto degrado.
E siamo al terzo fattore: i "Quattrini" e cioè i soldi che sono necessari a spingere i meccanismi economici individuali e collettivi. Ma secondo come li si usa essi spingono in direzioni socialmente utili o per vantaggio di pochi. La speculazione fondiaria ha sepolto tanti principi e destini generazionali, svilendo L'Urbanistica che ha senso se la pianificazione è partecipata, sostenibile  e democratica. Discutevamo all'università sulla crisi della città contemporanea e come esempi ci venivano mostrate anche le immagini  di villaggi costruiti esclusivamente per pensionati benestanti.  Negli Stati Uniti oggi ammontano ad oltre 700. In questi luoghi la quantità, la qualità e i quattrini trovano una loro risposta ma essa non convince e soprattutto deforma il senso della Comunità che per essere tale, deve integrare generazioni, culture, classi sociali.
Nel mondo  tra le periferie di enormi città-regione, dalla Cina all'India, dal Cairo a Città del Messico, si affrontano i quotidiani problemi giganteschi di consumo, di trasporti, di sicurezza sociale , coinvolgendo centinaia di milioni di persone. In questi ambienti, la "Modernità" pensata nel Bauhaus è un concetto astratto e non esportabile. Occorre chiedere aiuto alla tecnologia e alla scienza , studiare la psicanalisi, la sociologia e le strutture politiche, entrare nelle questioni di fede,  separare le cose materiali dal campo morale ed etico, rifiutare modelli di sviluppo deformanti che intaccano i fondamentali della dignità umana. Vale allora richiamare il principio che l'etica di una professione debba ispirarsi alla coscienza del dovere.  Nel testo di Max Weber "Etica protestante e spirito del capitalismo", si pone a fondamento il Beruf,  una chiamata dall'alto, a compiere attraverso il lavoro, un servizio di miglioramento della situazione del prossimo.
Questa visione etica della vita e del lavoro, inteso come un impegno vocazionale, si è sviluppato nell'ultimo secolo, tra contrasti crescenti e qualche risultato non sufficiente però a generare cambiamenti. Per equilibrare i tre fattori, le tre "Q", dato che nella storia  al primo posto pare che comandino sempre i quattrini, può servire riflettere su questi dati pubblicati sulla stampa internazionale:  i primi 8 uomini più ricchi al mondo possiedono  quanto hanno insieme tre miliardi e mezzo di persone... Un fatto insostenibile. Nella idea dell'architettura vi è un alito di giustizia sempre presente perché  se è autentica proviene dallo spirito. Lo sosteneva già oltre due secoli fa Nicolas Le Camus de Mézières (1721/1789) che nel 1785 pubblicò 
un libro dal titolo "Lo spirito dell'Architettura". In esso si sostiene che , secondo le teorie illuministe di Condillac, i rapporti tra ricezione sensoriale e il loro effetto spirituale sono presenti e si rigenerano nell'architettura. Vi è quindi qualcosa nella modernità che va ristudiata, riaggiornata e riproposta come un contributo alla "Qualità" della vita.  Una moneta "virtuale" un "bitcoin" culturale  che dia alle tre "Q"  forme e contenuti, attraverso uomini e donne disposti ad usarli a  Bene Comune. 






Ingvar Kamprad (1926/2018)