venerdì 6 aprile 2018

RON

RON                                 di Gianfranco Vecchiato


Erasmo da Rodderdam (1466/1536)
Paesaggio Veneto a Valdobbiadene (TV)
"Quanto più un uomo invecchia, tanto più si riavvicina alla fanciullezza, finché lascia questo mondo in tutto come un bambino, al di là del tedio della vita e al di là del senso della morte". Sono parole del teologo Erasmo da Rotterdam (1466/1536) che  trovano conferma dagli studi di psicologia e di quella infantile in particolare. I bambini guardano lo spazio ed il paesaggio con la percezione sensoriale, imparando dagli odori, dai suoni, dai colori a distinguere gli elementi naturali. La nostra cultura è quindi influenzata dalla stratificazione dei sensi che dall'inconscio ciascuno poi sviluppa nella sua vita. Lo psicologo James Hillman lo ha descritto in maniera convincente nei suoi libri.
Carnevale di Ron
La prima scuola dell'infanzia  proviene dalle qualità e dalla potenza dell'ambiente che ci circonda. Se vi fu un equilibrio questo è stato compromesso dai modelli di sviluppo che hanno travolto le infanzie delle società, mettendone in crisi alcuni valori. Nella cultura indoeuropea, troviamo descritta una antica "età dell'oro" dove gli uomini vissero in armonia tra loro e con la Natura. Da Esiodo a Platone, da Erodoto a Cicerone da Lucrezio a Virgilio, si racconta il mito di un passato dove gli uomini sostituirono alla serenità 
Panorama attorno  a Valdobbiadene
derivante dalla sobrietà rustica, l'avidità per i beni e la ricchezza.  Il richiamo ai luoghi impressi nella propria coscienza si fa spesso sentire in ciascuno di noi.  A me è accaduto di voler rivedere un piccolo borgo sulle colline tra il Piave e il Monte Grappa, dove vissi un'estate negli anni della mia infanzia. Qui la mano dell'uomo ha modellato la Natura. Non ero più tornato a percorrere a piedi la strada che porta da Valdobbiadene al borgo di Ron, alle pendici del Monte Cesen. Tra terreni fertili coltivati a vigneti, seminati da  poche case, dove i panorami si allungano sulla pianura, le atmosfere serene e agresti furono qui infrante nel Novecento dall'emigrazione, dall'occupazione austriaca del 1917/18, da scontri e lotte partigiane nel 1944/45. Lo ricordano lapidi e croci. Le leggende antiche si mescolarono così con tragedie contemporanee. Per arrivare alle colline di Ron  si attraversa una estesa "villettopoli" dentro  un tessuto urbano mescolato, definito "agropolitano", che unisce le campagne  e  i
Ron Il campanile (TV)

S.Pietro di Feletto (TV)
paesi , da cui si coglie qualche squarcio che riporta ai ricordi del passato. Il poeta Andrea Zanzotto che nacque tra queste terre riassunse con la parola "paesaggire"  la necessità di capire ciò che ci circonda. Rivedendo il piccolo campanile, qualche vecchia casa e i vigneti che salgono sulla montagna, mi sono tornate alla mente le filastrocche che mi raccontava una vecchia signora del paese. Buone famiglie dedite ad una vita semplice ed operosa. L'architettura rurale si presenta con murature di pietra, regolari e solide. Il clima si stacca dalla vicina pianura e la vegetazione si arricchisce di alberi da
Vigneti
frutto e da foreste di faggi ed aceri. L'acqua scorre limpida nel ruscello e le cime fanno corona con tracce bianche di neve. Si tratta di un paesaggio suggestivo ricco di tradizioni. Da tutto questo si possono trarre alcuni insegnamenti. Il primo è che in ogni cambiamento si dovrebbe salvare qualcosa del passato da trasmettere al futuro. Il secondo è che la vera tradizione rurale non può che essere in sintonia con la Natura, rispettarla e proteggerla. Il terzo è che gli uomini che passano tra le generazioni, è utile che tramandino i sogni della loro infanzia a quelli che a loro succederanno.
Case di Ron
L'Urbanistica e l'Architettura troverebbero anche da ciò un più  forte significato. Già lo diceva  lo scrittore latino Tito Lucrezio Caro, vissuto nel I secolo prima di Cristo: " Se invece si

Tito Lucrezio Caro
guidasse la vita con giusto criterio, la grande ricchezza dell'uomo sarebbe vivere sobriamente e con animo quieto; infatti non v'è mai scarsezza del poco". Considerando che il territorio è uno spazio finito, possiamo convenire che ogni spreco inutile è una causa di danno per tutti.  Lasciando questa borgata ho considerato che nel tempo trascorso, la piccola comunità di Ron ha saputo difendere la sua identità mentre nella vicina pianura la si perdeva diventando una confusa metropoli, senza storia. E' stata  la montagna e  l'agricoltura con i vigneti, fonte di rinnovata economia locale, a salvarla. Ma è stata anche la consapevolezza, voglio sperare, che  ogni volta che si conserva la memoria si lascia acceso un lume nel tempo dove si possono ritrovare bagliori di infanzia,  anche tra le pietre e i sassi.
Colline di Valdobbiadene
Valdobbiadene (TV)