martedì 23 settembre 2014

LA RIVOLUZIONE

LA RIVOLUZIONE                  di Gianfranco Vecchiato 

La Storia è sempre in movimento. I radicali mutamenti avvenuti nella Francia del 1789, ebbero a supporto ideologico e culturale le idee dell'Illuminismo.
1789:Presa della Bastiglia



Queste crebbero nel pensiero con lo sviluppo della scienza e della tecnica e si espressero anche nella redazione della prima Encyclopédie. Un fatto  che ne generò altri. Jean le Rond d'Alembert e Denis Diderot, nel  lanciarla come il Manifesto di una nuova visione del mondo, auspicarono che producesse effetti culturali rivoluzionari: " ...i Tiranni, gli Oppressori, i Fanatici e gli Intolleranti non abbiano a trarne vantaggio. Avremo così reso un servigio all'Umanità". Il secolo XIX° portò a forti cambiamenti sociali ed economici. Le città e le industrie nascenti divennero le protagoniste di nuove Dottrine politiche e sociali.  In Europa le teorie marxiste mobilitarono in pochi decenni milioni di persone. Crebbe una nuova "borghesia" che scavalcò rapidamente l'aristocrazia nell'utilizzo dei mezzi di produzione industriale e crebbe un "proletariato" che prese coscienza delle sue condizioni di lavoro e dei desolati sobborghi in cui viveva. Scrittori, giornalisti, prime fotografie, fissarono quel lontano periodo della storia. Le  divisioni tra "classi" portarono alla emanazione di leggi, allo studio di nuove proposte urbane, ad una complessa trasformazione della realtà. Non avvenne in modo indolore e spesso nemmeno democraticamente. 
Assalto al Palazzo d'Inverno
7 Novembre 1917
San Pietroburgo
Compromessi, idealismi, mortificazioni, epurazioni, tradimenti, si mescolarono ovunque  cogliendo le fragilità dell'animo umano più che le dottrine a cui ciascuno fu indotto ad aderire.  Alle parti sociali più sfruttate ed emarginate si rivolse la ideologia marxista, in questo aprendo strade che erano da secoli percorse anche dalle parole cristiane della solidarietà e della giustizia. Si giustifico' allora la leva della violenza rivoluzionaria e le parole divennero azioni che puntarono a rovesciare il "capitalismo borghese", ad assumere il controllo dello Stato e dell'Economia, a fondare una diversa Cultura ed un nuovo Ordine Sociale. A queste forze si contrapposero numerose altre dottrine. 
Crebbero i nazionalismi, esplosero guerre distruttive, la "classe operaia" ebbe le sue rivoluzioni, i suoi morti e le dittature. Dopo che il 7 novembre del 1917, con l'assalto al Palazzo d'Inverno a San Pietroburgo finiva l'Impero Zarista, lo spirito "rivoluzionario" divenne regime ed estese la rete nell'est d'Europa.I fanatismi e gli idealismi si contrapposero tra culture liberali e marxiste e queste al nazismo ed al fascismo.  Si combatterono nella guerra di Spagna e ancor più nella seconda guerra mondiale dopo che un accordo siglato fra l'URSS e la Germania nell'agosto del 1939 precedette l'attacco alla Polonia che venne divisa fra questi due Stati. Si giunse alla catarsi finale con l'aberrazione dei campi di sterminio e delle camere a gas. Le malandate "Democrazie" occidentali rischiarono la sconfitta. E con esse sarebbe stato travolto il principio di "libertà". Gli storici hanno spiegato che era accaduto l'impensabile. Quanto Diderot temeva: "......i Tiranni, gli Oppressori e gli Intolleranti non 
Herbert Marcuse
1898/1979
abbiano a trarne vantaggio..."
Nel dicembre del 1948 le Nazioni Unite  adottando la "Dichiarazione Universale dei Diritti Umani" come fondamento della loro costituzione, piantarono i semi di quella che avrebbe dovuto essere una vera rivoluzione morale e politica, affermando che ogni uomo nasce libero e con pari diritti individuali e di pensiero. Ma questa rimane ancora una velata verità. Dopo la morte di Stalin si entrò in un periodo chiamato del "disgelo". All'inizio degli anni '60 protagonisti, all'ombra della rivolta di Budapest del 1956 e della crisi di Cuba del 1962, tre uomini: John Kennedy, Presidente degli Stati Uniti che lanciò la sfida per una "Nuova Frontiera", Nikita Kruscev Presidente dell'URSS e Papa Giovanni XXIII° che nel 1962 indisse un "rivoluzionario" Concilio Ecumenico e fu autore dell'Enciclica "Pacem in Terris".
Quando nel 1968, sull'onda della "Primavera di Praga", si diffuse nel mondo occidentale, partendo dalle Università, un movimento che una giovane generazione nata nel dopoguerra, pensava divenisse una "rivoluzione" sociale e culturale, venne assunto a maestro il filosofo Herbert Marcuse, esponente della Scuola di Francoforte. Egli espresse il suo pensiero critico sia nei confronti del marxismo che del capitalismo. Praga venne repressa e quella esperienza finì. Marcuse morì nel 1979 ma fu precursore di quanto avvenne dieci anni dopo, nel 1989 con il tramonto dei sistemi comunisti.  Calava il sipario sul secolo tragico e "breve", con rivoluzioni che salvo nella ex Yugoslavia, ed oggi con gli strascichi in Ucraina, furono incruente e storicamente impressionanti.
Rivoluzione Informatica
Gran parte della carta geografica d'Europa mutò confini, sistemi politici, economici, sociali. Tutta la cultura contemporanea ne ha risentito e ne risente. Accade ora nella prima parte del XXI° secolo che una rivoluzione economica globale stia nuovamente ridisegnando strategicamente e socialmente l'intero pianeta. Questa globalità porta con sé una nuova Enciclopedia di linguaggi in rapido mutamento. Anche in questo caso l'Architettura di fronte a questi fenomeni appare fortemente inadeguata. Se il Movimento Moderno aveva cercato di fornire analisi ai cambiamenti delle società pensando agli enormi problemi di un Pianeta in crisi ambientale e culturale, 
Fortunato Depero 1892/1960
Manifesto futurista

il futuro pare ancora una volta nelle mani della scienza e della tecnica a cui bisogna fornire continue analisi e prospettive di sviluppi compatibili. In questa frontiera risiedono anche i migliori compiti dell'architettura e dell'urbanistica. Oggi che tutta la Storia del passato si riassume nel presente, dobbiamo chiederci se sia valido il detto latino: Historia magistra vitae. E rispondere a questa altra domanda: quale sarà la prossima Rivoluzione?
                                       
                                                 ARCHITETTURA: QUALE RIVOLUZIONE ?
1917/ Lenin arringa i Soviet
Mosca
Parata Comunista nella Piazza Rossa

Torre di Vladimir Tatlin (1920)


Chemnitz (ex Karl-Marx Stadt)
Statua di Marx 
1968:Parigi / Parole d'Ordine





Stati Uniti: Martin Luther King
La "Nuova Frontiera"
Kruscev : "Il Disgelo"
Papa Giovanni XXIII° 1963
La "Pacem in Terris"


Papa Giovanni XXIII° e il suo Segretario
oggi Cardinale Loris Capovilla

Praga 1968: La Primavera spezzata


Rivoluzione tecnica e scientifica:
lo sbarco sulla Luna:20/07/1969
Il Muro di Berlino
Berlino 1989: Caduta del Muro
Berlino 1989: Caduta del Muro




Arch. Massimiliano Fuksas
 "Le Bolle" ditta  Nardini 2004
 Bassano d.Grappa
Arch.Massimiliano Fuksas
Arch.Massimiliano Fuksas
Sky Line di Città Futura
Roma: Museo Maxxi
Arch.Zaha Hadid


Inquinamento Industriale
Inquinamento e Discariche
Giardini Vertricali
Parchi Urbani
Rigenerazione Urbana
Riforestazione


Ri-voluzione = E-voluzione Compatibile

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