LETTERA13: IL PETROLIO

IL PETROLIO di Gianfranco Vecchiato

Poggio Berni (Rimini)
Fontana della chiocciola
Tonino Guerra

Sogliano sul Rubicone (Rimini)
La Fontana delle farfalle

Il nostro petrolio è la Bellezza. E' una affermazione di "Tonino Guerra" scomparso due anni fa all'età di 92 anni. Nato e morto a Santarcangelo di Romagna un paese dove le colline incontrano la pianura che porta al mare, è stato soprattutto un Poeta ed un Artista ispirato dalla sua terra. Nel Museo permanente ospitato nel Palazzo ex Monte di Pietà, è raccolto un poco del suo mondo: alcuni suoi dipinti, gli scritti e tanti oggetti artistici tra cui molte immagini di straordinarie fontane da lui ispirate e realizzate in paesi vicini dove anche la lingua dolce suggerisce l'amore per la vita e l'invito alla "bellezza". "Tonino" è stato un importante sceneggiatore, preferito da molti registi italiani del suo tempo: dal conterraneo Federico Fellini a Michelangelo Antonioni, da Francesco Rosi, ai fratelli Taviani, da Vittorio De Sica, ad Andrej Tarkowskij. Gli oggetti che "Tonino" pensava, disegnava, suggeriva, provenivano da sentimenti e dalla contemplazione della Natura, dai colori dei vecchi muri in mattoni, da saggezze popolari, dal buon cibo, dalla vita quotidiana di una popolazione antica, sottile ed arguta nei giudizi.

Santarcangelo di Romagna (Rimini)
Ingresso al Museo

Molte riviste di architettura, convegni e dibattiti, raccontano un altro mondo, diverso da quello che vedeva ed a cui si ispirava questo "sognatore" e forse come altri poeti, Egli raccontava un "Universo parallelo" che viene poco ascoltato, visto e percorso, dentro al quale non c'è solo la storia quotidiana ma il nostro mondo inconscio, fatto di sogni, di paure, di speranze e di amore per la vita. Un esempio con cui ha tradotto pensieri e meditazioni in opere d'arte è dato dalle "lanterne di Tolstoj". Sono sculture in ferro battuto, realizzate da Aurelio Brunelli e sono un omaggio al grande poeta russo, morto di polmonite in una sperduta stazioncina nel lungo viaggio in treno che da Mosca lo portava in Crimea. Le luci delle lanterne dei capistazione, Tonino Guerra le ha fatte diventare delle lanterne giganti. Fari che illuminano i ricordi e le strade di ciascuno di noi.

Tonino Guerra
1920/2012

A Pennabilli, una antica cittadina nel Montefeltro, dove riposano le sue ceneri, Tonino Guerra è stato ispiratore dei "luoghi dell'anima". Lui, da non credente, cercava. E così sono nati: l'Orto dei frutti dimenticati, situato in un ex Convento, in cui il Poeta invita l'Uomo a tornare ad amare la Terra; il "Rifugio delle Madonne abbandonate" che raccoglie capitelli votivi un tempo posti sulle strade, la "Strada delle Meridiane" con 7 meridiane d'autore, il "Santuario dei pensieri" con 7 enigmatiche sculture in pietra sagomate ed astratte con accanto una panca per meditare...Ma tra le più interessanti opere lasciate da Guerra, ci sono le fontane. Opere d'arte straordinarie non somiglianti a nessun'altra. Scrive "Tonino": "Regaliamo all'acqua la nostra immobilità fatta di ricordi", per la fontana posta nella piazza di San Rocco a Poggio Berni, un piccolo Comune vicino a Rimini. E' a forma della lumaca millenaria, scolpita a mano sulla pietra delle rocce del Montefeltro. A Riccione, località di mare, c'è la fontana intitolata "Il Bosco della Pioggia" con sei grandi colonne di vetro naturale stratificato che sorreggono sette reti da pesca da cui gocciola la pioggia producendo un dolce suono. In un altro paese, Sogliano sul Rubicone, si trova la "Fontana delle farfalle", una suggestiva creazione dove pare che una farfalla posata su un tappeto fatto da un multicolore mosaico, stia per spiccare il volo. A

l'Albero dell'Acqua

Cesenatico troviamo la "Cattedrale delle foglie", come omaggio alla Natura. Nel 1967 a Guerra fu conferito anche la nomination con l'Oscar quale sceneggiatore per il film Blow-Up di Michelangelo Antonioni. Passando gli anni, in uno fra i suoi tanti pensieri disse: " Pian piano ti prende quella lentezza di gesti quasi da uomo primitivo e siedi su lunghe e semplici panchine artigianali e ti pieghi a toccare l'erba, magari per accarezzare una margherita". Fu Maestro elementare e nel 1944 fu deportato in un campo di internamento a Troisdorf. Da quella esperienza nacquero i suoi primi "sonetti romagnoli" ed altre poesie. Si laureò in pedagogia nel 1946 ad Urbino ma la sua strada fu poi un'altra. Da società antiche, di paese, provengono molte tra le migliori radici del nostro Paese. E anche di tante altre società nel mondo. L'Arte possiede una forza evocativa straordinaria ed è veramente, come affermava "Tonino Guerra" il nostro petrolio. Ma la Bellezza è un patrimonio universale.

Le farfalle di Tonino Guerra

Quanto non è stato rovinato e perduto da operazioni speculative o da un malinteso senso di progresso che ha danneggiato coste, città e paesaggi, resiste ancora e ci parla se, come diceva Tonino, sappiamo porci nella condizione spirituale di osservare, capire, meditare sulla Natura e sul suo universale linguaggio. Un insegnamento anche per tanta architettura contemporanea e per società che credono nelle loro sufficienze e hanno dimenticato le profondità della semplicità. Questo grande poeta di provincia appartiene, come tutti i poeti, anche al mondo. Scrisse : "In autunno, il rumore di una foglia che cade è assordante perché con lei precipita un anno". Sentiamo la mancanza di persone educate alla scuola universale della mitezza, perché da essa si entra nel più profondo mistero delle nostre coscienze. Restano le opere e restano gli esempi. Si può riflettere su una panca del Santuario dei Pensieri, che ci ha lasciato come messaggio di vita. Tonino Guerra: un non credente che cercava e che tanto credeva...