venerdì 24 novembre 2017

BELLEZZA

BELLEZZA                   di Gianfranco Vecchiato


Le sfide dell'uomo hanno quasi sempre come riferimento i propri limiti temporali. Si nasce e si muore. Nell'intervallo fra questi estremi, molte domande restano senza risposta.
Laguna di Venezia (Foto Marco Contessa)
Fin dall'antichità le generazioni in transito hanno cercato e voluto testimoniare la loro esistenza affidando alla memoria incorruttibile, i sentimenti dell'amore e l'estetica della bellezza. Nei Monumenti si prolungano i ricordi oltre la vita umana e con le opere d'arte si gettano nel mare del tempo, dei messaggi per il futuro. Forse qualcuno li raccoglierà.La Bellezza inquieta, intenerisce, esalta, sfugge tra le mani, ritorna come religione nel simbolo di Grazia oltre che come elemento materiale e quindi corruttibile.I rapporti armonici che furono studiati nel campo dell'Arte coinvolsero infine anche oggetti e moblii di uso quotidiano, fino alle scenografie dei giardini e parchi. I territori ostili e impenetrabili vissero poi molti secoli in cui vi fu un legame con gli uomini.
Riflessi sulla laguna di Venezia
Le ultime generazioni hanno perso questo rapporto con la Natura, stravolgendone l'equilibrio ed intaccandone la bellezza. E' entrata in crisi la Cultura  come insegnamento civico e scolastico di massa che è  l'antidoto in grado di formare cittadini consapevoli per una Società che preservi e curi i propri Valori.  Tutto questo ha un costo sociale elevato e lo percepisce chi opera sui territori, architetto o urbanista che sia, ma anche amministrando la vita pubblica. La sostituzione della quantità sulla qualità ha intaccato la bellezza.Essa non è solo un fatto estetico ma il risultato di un equilibrio tra forme e contenuti. Valorizza più l'essere che l'apparire. La caduta del senso estetico porta alla mente una scena di un film italiano degli anni'50: "Un americano a Roma". L'attore Alberto Sordi, interpreta un giovane  perditempo e spaccone, che infine torna a mangiare spaghetti dopo aver tentato di prepararsi una colazione "all'americana" fatta di yogurt, marmellata, salsicce... Quella contaminazione culturale non si è più arrestata, ma la scena del film dà già una risposta. La cucina rappresenta culture e territori in maniera 
A.Sordi: Un americano a Roma
molto forte. Quella italiana ha saputo imporsi nel mondo. Perché non è avvenuto in altri campi? Venezia possiede una variegata bellezza che richiama ogni anno milioni di persone. E' un richiamo irresistibile che vive nel profondo di tutti noi. Così la città è divenuta una vetrina di se stessa corrodendosi nella sua autenticità quotidiana. La cronaca locale ha registrato un episodio che di minore ha solo il nome della località nel quale è avvenuto: Gazzera. E' una frazione piccola del Comune di Venezia,  che un tempo ospitava numerose ville di patrizi veneziani dove in quelle campagne avevano terreni e proprietà che diventavano in estate luoghi di villeggiatura. Tra le antiche Ville rimaste, da 60 anni un condominio costruito a ridosso di una barchessa del settecento, grida vendetta al cospetto dell'intera
Venezia e le dolomiti (foto M.Contessa)
comunità. Occorre quindi demolire il condominio e riportare ad integrità l'intero complesso settecentesco, formato da oratorio, Villa principale, barchessa. La delibera di indirizzo che avevo
Venezia basilica della Salute e il teleobiettivo
sulle dolomiti. (Foto M.Contessa)
predisposto 8 anni fa, quando fui assessore all'urbanistica è stata negli scorsi giorni cancellata dal Consiglio Comunale per motivi economici. Il rischio è che il condominio di 12 alloggi resti in piedi per ancora chissà quanto tempo, se non per sempre. L'Opinione Pubblica si è divisa pur cogliendo il fatto grave di un risarcimento collettivo fin qui mancato. Non mi stancherò di battermi senza timori, perché l'obiettivo della demolizione venga infine realizzato. Ci sono esempi in tutti i Paesi di recuperi e di ricomposizioni urbane e architettoniche  ma in Italia questo dovrebbe valere ancor più per l'eredità culturale e le radici che segnano le nostre strade, i nostri ricordi, la nostra etica. Non è quindi solo una questione politica ma di rispetto per la Storia. Si tratta anche in questo caso di un fatto morale che lo scrittore Fedor Dostoevskij aveva così descritto: " l'umanità può vivere senza la scienza, senza pane ma non senza la bellezza perché non ci sarebbe più niente da fare al mondo". Un messaggio di due secoli fa che ci appare oggi quanto mai profetico.

Rendering del recupero barchessa di Gazzera
Metafora culturale tra passato e presente







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