martedì 28 settembre 2021

BORGHI D'ITALIA

BORGHI D'ITALIA                      di  Gianfranco Vecchiato

Stemma della Associazione
Cervo (IM)
Vent'anni fa per iniziativa di 51 Sindaci aderenti all'Associazione dei Comuni Italiani (ANCI), ad imitazione di esperienze francesi, si creò un sodalizio denominato "Borghi più Belli d'Italia". Si trattava di luoghi da promuovere per particolari caratteristiche storiche, culturali, gastronomiche, paesaggistiche, e da far conoscere traendoli dalla marginalità in cui erano relegati dalla cultura ufficiale. Si riscoprì allora che quella Italia "minore" era assai numerosa e formava un mosaico di eccellenze  sparse nella penisola italiana. Oggi questa associazione allargata conta 310 Comuni, un numero che è in costante crescita, pur dovendo rispondere a 73 requisiti di qualità, e molti  luoghi un tempo sconosciuti hanno attirato  turisti in cerca di nuove
Mezzano di Primiero (TN) 
 sensazioni. Per vicinanza alla mia residenza frequento e conosco l'area trevigiana, una terra ricca di storia, solcata dai fiumi Sile e Piave, delimitata dal massiccio del Monte Grappa e dalle propaggini collinari del Montello e dell'Asolano, tra le colline del "Prosecco" con antiche pievi e castelli che giungono a lambire l'altopiano del Cansiglio. Si tratta di territori dove tra il novembre 1917 e il novembre 1918 si assestò il fronte della Grande Guerra dopo la rotta di Caporetto. Molti paesi che si trovavano lungo il fronte vennero distrutti e poi ricostruiti nel primo dopoguerra. Si conservano ancora tracce profonde di quelle ferite, sia nella memoria dei territori che tra le generazioni che si sono succedute. La memoria una componente importante per dare senso alle cose anche più diverse. 
Vernazza (La Spezia)
La civiltà contadina ad esempio, che era prevalente fino a sessanta anni fa, resta sullo sfondo. A Mosnigo della Battaglia, che fu  teatro di aspri scontri nell'ottobre del 1918, si ricorda che in quella località avvenne l'ultima decisiva spallata dell'esercito italiano, che attraversato il fiume Piave, spezzò la tenace ma logorata difesa austroungarica.  Nelle anse sabbiose che spuntano dai rami del fiume, appare "l'isola dei morti", e un parco silenzioso guarda verso le colline del Montello sull'altra sponda. Nelle vicinanze c'è un luogo particolare, formato da vecchie case  abbandonate, che sono state trasformate, per iniziativa di abitanti del posto, in un museo a cielo aperto che espone gli strumenti, gli abiti, i mestieri di una antica civiltà contadina scomparsa. Nelle stanze delle case abbandonate si racconta la passata vita quotidiana. Tra i fantasmi dei ricordi le emozioni non mancano se si sa ascoltare. Anche  a  Mezzano di Primiero, in Trentino, un piccolo Comune a poca distanza da Feltre, si respira aria di ricordi. Collocato nell'ampia valle che ha
Pienza (SI)
sullo sfondo le dolomiti delle Pale di San Martino, all'inizio del paese appare la targa dei "Borghi più Belli d'Italia".  Si nota subito che la tanta legna accatastata ( i canzèi) posta all'esterno di antiche case porta l'impronta degli artisti chiamati ogni anno a creare sculture in legno e dipinti di fantasia. Questo insieme di dettagli e le informazioni sulle pareti delle case, creano una atmosfera assai gradevole. In alcuni Tabià si raccolgono le tradizioni ed i costumi di questa località che fu parte del Tirolo austriaco fino al 1918, con popolazione di lingua italiana. Si coglie la consapevolezza degli abitanti, di attrarre interesse per le loro tradizioni e le storie semplici, verso turisti frettolosi che nel ritmo del lavoro e nella omologazione dei loro  comportamenti, hanno perso il senso comunitario. 
Arquà Petrarca (PD)
L'architettura anche in questi casi, è una discreta ma essenziale presenza.  Paesaggio, identità locale, costumi, tradizioni, arte e alimentazione, sono un mix vincente. E possono esserlo dovunque perchè nella contemporaneità c'è anche la storia del passato. Per fornire stimoli ed idee utili alla trasformazione del nostro tempo, si possono cogliere dallo spirito dei luoghi idee per oggetti di design ed elementi di estetica urbana. Molti Borghi riscoperti con questa iniziativa, possono fornire esempi positivi ed utili anche per una grande città dove vi sono quartieri con caratteristiche diverse. Le nuove zone di espansione urbana potrebbero trarre spunti dalla storia locale e da ciò che resta come riferimento socio culturale dal passato. In questo il positivo esempio che proviene dai Borghi può insegnare molto. 
Mosnigo (TV) Borgo contadino
Ogni città è infatti costruita da strati urbani e da un insieme di parti nel cui nucleo si cela quello che fu in origine un piccolo borgo. Ebbene è in quel "cuore" urbano che si deve far ripulsare un battito rigeneratore utile al resto dell'organismo. Si tratta a volte di far ripartire una lettura della memoria non nascondendola o tradendola cancellandone le rughe e i ricordi. L'architettura che vive di tali sensazioni, si arricchisce e si consolida. Non a caso molti di questi borghi sono diventati luoghi di sana sperimentazione dove l'antico e il nuovo convivono magnificamente. Ciascuno offre all'altro una parte di sè. 
Mezzano di Primiero (TN)
Le Amministrazioni locali dovrebbero favorire l'evolversi di queste contaminazioni che possono giovare anche all'architettura più recente, spesso autoreferenziale e che quando è priva di passato è anche povera di futuro. Il consiglio migliore è quello di suggerire e di ascoltare, assimilare e trasformare. La storia delle centinaia di Borghi italiani, riscoperti e rifioriti grazie alla consapevolezza dei loro tesori, fatti di semplicità e di bellezza, conferma che non si può procedere in avanti senza voltarsi, ogni tanto, indietro.

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