giovedì 5 febbraio 2015

IL QUIRINALE

 IL QUIRINALE                   di   Gianfranco Vecchiato


Il Palazzo del Quirinale,  la sede del Capo dello Stato della Repubblica italiana è un enorme complesso pubblico  di grande importanza artistica posto sul più alto tra i colli di Roma, dove per la salubrità dell'aria fin dal IV secolo a.C. sorgevano  edifici di culto e di residenza fra i quali un tempio dedicato al Dio Quirino, da cui prese il nome il Colle. Qui erano le Terme di Costantino ed il tempio di Serapide e numerose ville che nel tempo furono dell'aristocrazia romana. Il Palazzo costruito nel 1583 e completato nei secoli successivi,  è un modello di stile prevalentemente rinascimentale che lascia a distanza  molte architetture non solo contemporanee. Agli stili architettonici ed alle invenzioni introdotte dall'architettura moderna, il Palazzo impone la somma di secoli di storia che l'hanno gradualmente arricchito e trasformato in un edificio  di rappresentanza tra i più 
Palazzo Pitti a Firenze
prestigiosi  al mondo. Ha anche il primato di essere tra i più costosi per il suo mantenimento: circa 230 milioni di € all'anno. Con 1720 dipendenti , dispone di  1200 stanze per una estensione di  oltre 110.000 mq . Al suo confronto i 6mila mq della Casa Bianca sono poca cosa. In Germania la residenza del Capo si Stato costa 20 milioni di euro all'anno, in Gran Bretagna Buckingham Palace ne richiede 60 milioni, l'Eliseo in Francia costa circa 100 milioni. Da qui derivano molte critiche per una struttura tanto vasta che appare sproporzionata rispetto alle necessità del Paese. L'edificio già sede estiva dei Papi, ha ospitato nella sua lunga storia, 30 Papi, 4 Re e fino ad oggi 12 Presidenti della Repubblica. E' quindi un simbolo forte che ogni domenica ed in diverse occasioni istituzionali, viene aperto al pubblico; il percorso guidato porta ad ammirare le opere d'arte che sono custodite fin dal Rinascimento, arricchite  nel Settecento e dal Regno dei Savoia  fino all'epoca contemporanea. E' simile ad un "Museo", dove  un concentrato di elementi culturali, che sono nei "cromosomi" della storia d'Italia,  è stato realizzato da  artisti come Pietro da Cortona, Carlo Maderno, Domenico Fontana, Ferdinando Fuga, Guido Reni ed altri.  L'Architettura, le sculture, le pitture, gli arredamenti, le porcellane, i giardini, gli spazi urbani, le luci, la storia, si fondono in questo "contenitore"  che  pur se diverso dai modelli contemporanei, che tenderebbero a privilegiare  la sobrietà delle sedi istituzionali, ci racconta la complessa genesi dell'anima italiana.
Il Quirinale
La Monarchia Sabauda ne prese possesso nel 1870/1871 dopo la presa di Roma e il trasferimento della capitale da Firenze. Nel periodo in cui tra il 1865 ed il 1871 Firenze divenne capitale "provvisoria" del nuovo Stato unitario, essendo Roma ancora parte dello Stato della Chiesa e  protetta da truppe francesi, la Sede di Re Vittorio Emanuele II°, primo Re dell'Italia unita, divenne Palazzo Pitti. Non senza che tumulti sanguinosi scoppiati in diverse riprese a Torino nel settembre del 1864 e nel gennaio 1865, cercassero di ostacolarne il trasferimento. Chi si opponeva temeva che la scelta fosse la definitiva rinuncia alla presa di Roma. Ma 5 anni dopo,  gli avvenimenti condussero a "Porta Pia". Era il 20 settembre 1870. 
Interni del Quirinale
Papa Pio IX si ritirò dentro alle mura vaticane, e da quell'anno l'Italia ebbe a Roma la sua capitale che completò il sogno risorgimentale.  La sede del Sovrano  fu trasferita al Quirinale e in poco tempo si spostarono i vari ministeri in quella Roma che apparve meravigliosa e decadente, addormentata sul suo passato, che nel 1871 aveva poco più di 200mila abitanti,  dove ville e giardini sorgevano accanto a borgate mescolate spesso tra uomini ed armenti. Il fiume Tevere spesso esondava inondando case e monumenti. In città tutt'ora molti edifici riportano i segni dei livelli raggiunti da queste piene. Si mise quindi in opera il riassetto delle rive e del corso del fiume procedendo ad un generale riassetto urbanistico come in altri tempi e modi era avvenuto per le altre precedenti ex capitali a Torino ed a Firenze. Queste tre città hanno avuto in successione, destini e  trasformazioni urbane con il Regno dei Savoia.  Torino, prima Capitale dell'Italia unita,   pensata nel seicento e settecento con un impianto urbano ortogonale che è tutt'ora il suo segno distintivo. Questo ne ha fatto una tra le più moderne città italiane, suddivisa in settori regolari dove emergono i nodi  del Palazzo Reale, del Castello del Valentino, della ottocentesca Mole "Antonelliana", della basilica di Superga... Firenze divenuta capitale nel 1865,  aveva ancora intatta l'antica cinta muraria e l'impianto urbano di origine medioevale che nemmeno nel  lungo   governo 
Interni di Palazzo Pitti
del Gran ducato dei Lorena, era stato sostanzialmente modificato. La struttura  che si impose, e per la quale venne affidato il compito all'urbanista architetto Giuseppe Poggi, portò a sventramenti, demolizioni, creazione di assi stradali, a nuovi edifici, a prospettiche imposizioni che ne cambiarono anche molti caratteri. Il capolavoro del Poggi resta il piazzale Michelangelo con la veduta di Firenze diventata una icona del periodo romantico. Si discusse e ci si oppose con diverse opinioni ma tutto infine venne deciso e realizzato senza andare troppo per il "sottile". Quanto avvenne a Firenze sarebbe stato decuplicato a Roma che non aveva strutture adeguate ad ospitare ministeri e sedi operative. Molte ville e giardini secolari conobbero purtroppo gli effetti della speculazione fondiaria. Vennero tracciate strade scenografiche, imposte demolizioni e sfruttate le occasioni per ottenere guadagni immobiliari che sfociarono qualche decennio dopo nello scandalo della Banca Romana. La storia di tre edifici monumentali come il Palazzo Reale a Torino, il Palazzo Pitti a Firenze e il Palazzo del Quirinale a Roma che sono anche i simboli della nostra storia nazionale, parlano di luoghi con una altissima qualità dell'Arte e della Bellezza assunti come Valori.  La "Grande Bellezza"  che si contrappone a molte realtà degradate mescola i pregi e le virtù che si confondono nel grottesco di panorami sociali e culturali.  L'Arte diviene così lo specchio e il riflesso dei problemi contemporanei e indica visioni di  forza  per ogni cambiamento. Nel futuro forse il destino del Palazzo del Quirinale cambierà ancora ma ciò che resta nel Tempo  non sono solo le memorie degli uomini ma anche le loro opere. Fino a quando in esse si riconosceranno le identità collettive che non si dividono per censo ma per moti dell'animo, per comuni sentimenti, per condivisi destini, allora lo scopo per le quali furono create, continuerà a parlare nella Storia. 
Palazzo Reale a Torino
Interni del Palazzo Reale di Torino
Cortile del Quirinale

Interni del Quirinale
Palazzo del Quirinale

Interni di Palazzo Pitti 

Vista di Firenze
Prima versione del Piano
Regolatore di Firenze (1865)
Arch. Giuseppe Poggi
Arch. Giuseppe Poggi (1811/1901)

Vittorio Emanuele II°
primo Re d'Italia

Viale sulle colline di Firenze



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