venerdì 15 maggio 2015

STO

Sto                        di  Gianfranco Vecchiato


Disegnatore, Regista, Attore, Sceneggiatore, Scrittore brillante, Sergio Tofano (1886/1973), firmava le sue vignette con lo pseudonimo di "Sto", le iniziali del suo nome. Fu il creatore di un famoso personaggio italiano dei "fumetti": il  "Signor Bonaventura". Era l'anno di guerra 1917 quando uscì sul "Corriere dei Piccoli",  supplemento domenicale del Corriere della Sera, il primo di brevi racconti descritti in 6 od 8 quadri con frasi in rima baciata, dove questo strano ometto, vestito sempre con bombetta e mantellina rosse, insieme al suo cane bassotto,   affrontava pericoli, sventure, imprevisti  che si concludevano sempre con un  lieto fine e il premio  dell'assegno di "un milione" (di lire). Con il tempo, causa inflazione monetaria, l'assegno divenne di "un miliardo". Al suo avvio nel 1908, il "Corrierino" fu  un'esperienza editoriale
R.F.Outcault : Yellow kid
Primo Fumetto (1896)
rivoluzionaria, perché per la prima volta si dedicavano ai piccoli lettori quattro pagine di giornale. Insieme alla Domenica del Corriere, che aveva straordinarie copertine disegnate da Achille Beltrame e poi da Walter Molino, si aprirono agli inizi del Novecento nuovi stili di informazione, che si diffusero con i Manifesti sia nella pubblicità di prodotti commerciali e turistici e sia nella propaganda politica e sociale. La nascita del "fumetto" ha origine negli USA quando nel 1896 dalla matita di Richard Felton Outcault uscì la prima storia con protagonista "Yellow Kid", pubblicata sul supplemento domenicale del quotidiano New York World.  Il successo si diffuse su
i quotidiani e il "Corriere dei Piccoli"  ospitò quei personaggi che divennero celebri anche da noi :
"Il capitano Cocoricò e la Tordella", "Bibì e Bibò (usciti in America nel 1897), il Gatto Felix o Mio-Mao, Fortunello (Happy Hooligan di F.Burr Opper), l'Uomo Mascherato... 
Il Novecento aprì queste novità editoriali ad un pubblico di lettori che si immergeva nelle avventure, facendo suoi gli eroi inventati e resi familiari dalla loro invulnerabilità e dalle loro caratteristiche e simpatie.
Nella fantascienza fu Flash Gordon il protagonista, creato nel 1934 dalla penna di Alex Raymond e tradotto nel 1938 anche da noi.
Le vignette entrarono in una società che era fortemente divisa fra campagna e città, con indici elevati di analfabetismo, contribuendo a unire in un lessico comune quanto nella scuola ufficiale si cercava di fare con il libro "Cuore",  di Edmondo De Amicis,testo sacro dell'Italia post unitaria, superato dai nuovi eroi e soggetti.  

I  fumetti intersecarono  le tradizionali fiabe e il genere di fantasia entrò a far parte del cinema adatto alle famiglie, con i "cartoni animati", che ebbero un enorme successo di pubblico. 
Il più celebre autore fu Walt Disney che nel 1937 produsse un primo celebre film di animazione a colori "Biancaneve e i sette Nani" , tratto da una fiaba di Andersen, e che divenne il creatore di innumerevoli personaggi rimasti nella storia della letteratura per ragazzi del Novecento fra cui l'intramontabile Mickey Mouse. 
Pubblicazioni di fantasia uscirono con cadenza settimanale e fecero da sfondo a un genere nuovo descritto anche in film come in "Sogni proibiti" del 1947. Interpretato dall'attore Danny Kaye, la trama  vede mescolarsi le vicende di uno scrittore tra la realtà quotidiana e quanto avviene nei suoi sogni. In pochi decenni si era  creato un nuovo pubblico di lettori, di spettatori e di industria dedicata ai ragazzi. 
Ciò precorse gli anni della televisione e i successi che in Italia produssero le pubblicità affidate ai tre minuti di storie raccontate in  "Carosello".
Il "Corrierino" ebbe quindi un ruolo speciale in questo processo e nel quale diversi autori diedero vita a molti personaggi, da Pier Lambicchi a Maccarietto, anche superando guerre, anni difficili di ricostruzione e sistemi politici diversi.  Confrontandosi infine con nuove generazioni che stavano cambiando rapidamente stili e gusti. Giunsero in edicola i
"tascabili", con "Topolino" in testa e poi le avventure dell'Intrepido, di "Tiramolla", del "Monello", di "Nembo Kid", di Tex" e di tante pubblicazioni che conobbero una larga diffusione. 
Nell'editoria per adulti si aggiunsero i "fotoromanzi" , come Grand Hotelche univano nel "fumetto" immagini di attori reali, con storie generalmente sentimentali gradite ai gusti di un pubblico femminile e di vasti strati sociali in formazione negli  anni del dopoguerra .
L'editoria  allargò gli orizzonti in tanti Paesi. Nel 1950 nacquero in America i Peanuts, di Schulz, che creò Carlie Brown e Snoopy, durati fino alla sua morte nel 2000, poi fu la volta dei cartoons televisivi dai giapponesi "Mazinga a Goldrake", al mondo dei "Puffi" inventati dal Belga  Pierre Culliford o dalle avventure di Tin-Tin. 
Il Corriere dei Piccoli ospitò quindi le caricature e le storie di Benito
Jacovitti che, con il suo "Cocco Bill", i salami, le lische di pesce e le ironie di costume, divennero  un vero e proprio cult generazionale. Poi i format televisivi, l'informatica, il cinema con gli effetti speciali, hanno cambiato ancora gli interessi dei piccoli e dei grandi. Ma il "Signor Bonaventura" aveva da tempo già salutato, con discrezione i suoi lettori ormai anziani. Come Sergio Tofano che se n'era andato ed aveva chiuso la porta lasciando una parte di sé alla Cultura del Novecento. Alla nostra Cultura nazionale e alla visione del mondo, che lo vide spesso più 
avanti del suo tempo. Nel 2007 un francobollo ne ha commemorato il 90° dalla creazione. Nella storia recente del design questo settore è sottovalutato ritenendo, a torto, che  con il design industriale dei prodotti, le invenzioni e le storie dei fumetti c'entrino poco. Ma quanta fantasia latente hanno seminato quei racconti e quei disegni, nelle menti dei piccoli, germinando poi  nell'itinerario scolastico e in età adulta.
Secondo studi della moderna psicologia gli anni della prima infanzia
sono fondamentali per lo sviluppo creativo e della personalità . Quindi forse proprio al "Signor Bonaventura", a "Cocco Bill", a "Braccio di Ferro", a Mickey Mouse di Walt Disney, a Gordon Flash e ad altri eroi di cartapesta, molti ragazzi debbono qualcosa... Non solo in fantasia ma in positività e creatività, poi elaborata in altre forme e modi. 

Cosa avrebbe inventato per lui, il suo Autore, in questa nostra epoca?  Al perfido "Barbariccia", invidioso e collerico, il signor Bonaventura, opponeva la calma della ragione e la forza della verità, che in pochi quadri colorati descritti con parole eleganti, lo vedevano sempre vincente ed ottimista. Una positività  che spesso manca ai giorni nostri. Bonaventura è ancora presente oltre le storie del suo Autore. E Tofano, il Signor Sto,   pare sorridere davanti ai nostri perché.




Benito Jacovitti: Cocco Bill






















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