martedì 23 giugno 2015

IL NEGOZIO E LA CHIESA

IL NEGOZIO E LA CHIESA                      di Gianfranco Vecchiato


Negozio Olivetti 1958


Chiesa di Borca di Cadore 1958

E' un negozio l'opera forse più amata a Venezia dell'architetto Carlo Scarpa (1906/1978). Quando nel 1958 Adriano Olivetti gli diede l'incarico di progettare un negozio nel centro di Venezia, voleva che diventasse qualcosa fuori dal comune. Un manifesto del suo pensiero di imprenditore illuminato e alla ricerca del bello e dell'utile che voleva trasmettere anche con il design dei suoi prodotti e delle architetture. Come stava facendo ad Ivrea. Per queste ragioni, l'apertura di un Negozio Olivetti a Venezia, nel cuore della antica città, doveva diventare anche un Manifesto da lasciare al futuro. Gli parve che Carlo Scarpa fosse l'artista più adatto ad  interpretare  meglio la contemporaneità avendo visto quanto stava facendo per il Museo del Castelvecchio di Verona. Scarpa ed Olivetti furono un binomio irripetibile. Per l'Artista Scarpa quell'impegno fu per Lui  carico di simbologie perché si collocava in una visione della storia che lo avrebbe visto impegnato nel Palazzo Querini, nelle Gallerie dell'Accademia, nella Università di Architettura, nel Camping di Fusina e con i Brion, industriali amanti della cultura e del design, ad Altivole presso Asolo, dove abitò per alcuni anni, in un luogo carico di simbologie e di paesaggi. Per il buon risultato del suo lavoro a Carlo Scarpa erano fondamentali le capacità di artigiani che Egli sceglieva per competenza e per carattere.
Chiesa S.Maria del Cadore
Villaggio Agip
Questo  era indispensabile per potergli lavorare accanto.  Seguendo i suoi metodi di lavoro e le sue intuizioni, accettandone la meticolosità che lo portava a modificare in certi casi più volte le 
proposte fino alla soluzione che gli pareva adatta allo scopo.  Il Negozio Olivetti si trova sotto al portico delle Procuratie  Vecchie, a San Marco. Un luogo quasi sacro a Venezia dove si trovano concentrati i simboli artistici dell'antica Repubblica. In quello spazio relativamente piccolo, Scarpa raccolse i vocaboli del suo estro poetico,   inventò i dettagli, si accostò al tempo antico senza mimetizzare la contemporaneità nelle soluzioni pensate.  Pervenne ad un risultato che è un suo testamento spirituale ed un  dono alla città, che accolse quest'opera come parte della sua Arte oltre il tempo. E' rimasto un raro esempio fra  decadenti negozi kitsch percorsi da un turismo inconsapevole. Qualche anno fa le Assicurazioni Generali, divenute negli anni proprietarie 
Interni della Chiesa:
Arch. C.Scarpa/E.Ghellner
del Negozio, lo hanno affidato al FAI ( Fondo Ambiente Italiano) che si è distinto per  la gestione e la cura di tante opere d'arte e di architettura in Italia, dopo  una passata esperienza che l'aveva trasformato in un confuso contenitore di vendite commerciali, non rispettose dei vuoti e degli spazi pensati nel progetto originario. Fu quindi necessaria una mobilitazione della città e della Cultura, non solo veneziana, perché cessasse quello che era divenuto un utilizzo improprio  per fini economici irrispettosi sul piano testimoniale e artistico. Un altro caso che ha delle analogie con questo fu il rapporto fra Enrico Mattei, Presidente dell'ENI, un Imprenditore di grande lungimiranza e capacità, volitivo, determinato, con uno sguardo al futuro, che commissionò all'architetto Edoardo Ghellner, conosciuto a Cortina, il progetto
E.Ghellner : Architettura nel Villaggio Agip
del Villaggio Agip a Borca di Cadore. Anche Ghellner apparteneva ad una scuola metodologica che entrava nei dettagli, attento all'uso dei materiali, allo studio delle forme. Come Scarpa aveva  un carattere piuttosto deciso. I due si trovarono a lavorare assieme nel 1958 in quel contesto di Borca di Cadore, nella costruzione della Chiesa accanto al Villaggio che Ghellner aveva già ideato. Non fu un rapporto facile e scoccarono scintille fra i due protagonisti. Ma se oggi andiamo a vedere quel posto, in parte trascurato ma ancora mèta di pellegrinaggi "laici" di giovani architetti, ne cogliamo tutta la poesia e la forza evocatrice. Qui l'Architettura è passata, ha seminato la sua presenza,
Arch.E.Ghellner. Case del Villaggio Agip 
ha dialogato con l'ambiente. Da qualche tempo nelle pendici del vicino Monte
L'angolo e la luce:
una "invenzione scarpiana
Antelao, sono ricomparse le frane che fin dal passato avevano sconsigliato le costruzioni di edifici. Ma allora era l'unica zona disponibile per pensare ad un progetto di una certa complessità e dimensione per fini turistici. Il Comune di Cortina non aveva dato il suo benestare nel suo territorio mentre si trovò la disponibilità del vicino Comune di Borca. Furono piantati alberi in grande quantità e in oltre 60 anni è cresciuta una foresta. Ma geologicamente quelle frane si sono rimesse in movimento e ora diversi problemi incombono su parte dell'abitato. La riflessione che si può fare è questa. L'Architettura e l'ambiente sono due facce della stessa medaglia.
Negozio Olivetti
Piazza S.Marco Venezia
L'ambiente prevale perché detta le regole all'architettura che voglia gareggiare con il tempo. E insegna anche ai posteri che è indispensabile accostarsi ad essa con grande umiltà. All'Architettura e con essa anche gli Autori, serve capire che alla lunga è sempre necessario scendere a patti con il Tempo. Infine a questi due Architetti del Novecento siamo grati. Come tradizione di una antica Italia mai scomparsa, che riaffiora nelle pieghe delle nostre virtù.
Edoardo Ghellner e Carlo Scarpa
1957/58

Edoardo Ghellner
1909 /2004

    
Carlo Scarpa
1906 /1978

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