martedì 10 novembre 2015

ARCHISTAR

ARCHISTAR                     di Gianfranco Vecchiato

Frascati:Nido d'Infanzia 2009
Arch. Carlo Melograni , G.Fumagalli e altri
Carlo Melograni classe 1924, Architetto,  già professore e Preside di facoltà,  ha raccontato le sue esperienze nel  libro: "Architettura nell'Italia della ricostruzione". Entrando nell'attualità attraverso quella lontana stagione e scavando sulle differenze tra il significato di "modernità e  di modernizzazione",  Melograni  ritiene che nella prima  si confrontino con fatica e in profondità i  modelli sociali e i problemi della vita collettiva, nella seconda si risponda affidandosi a progetti episodici, appariscenti e spettacolari. Più che di soluzioni, si tratta di icone che divengono fatalmente aggressive e malamente componibili in un disegno urbano.   L'anziano architetto ricorda le esperienze dei progetti di Quartieri popolari , l'Ina-Casa di via Harrar a Milano  di Giò Ponti, e Figini e Pollini,  il Quartiere Bernabò-Brea di Genova e quando scrisse che occorreva  " Progettare per chi va in tram" e cioè per i più deboli.  Giudicandoli oggi quei "serpentoni" edilizi di Genova a me pare che non siano la soluzione ma una parte dei problemi che l'urbanistica contemporanea ha ereditato da un recente passato. Resta tuttavia indiscutibile l'affermazione di Giovanni Michelucci per il quale  essere architetto voleva dire pensare alla città come fine di ogni fatto progettuale.  Invece si è diffuso un simbolo, quello dell' Archistar ,  che pare il nome di un prodotto, di un marchio, ed è il paradigma nell'architettura di un successo in termini

Quartiere Ina-Casa di Bernabò Brea a Genova
1956 / Luigi Carlo Daneri
politici e di propaganda. Quando nel 1997 a Bilbao, allora in decadenza,  si inaugurò quel nuovo straordinario Museo progettato da F.Gery, l'enorme afflusso di turisti, rilanciò quella città e spinse altre Amministrazioni a seguire la strada  del progetto "firmato", pensando che l'attrazione garantisse il successo. L'elenco è lungo: a Roma  c'è il Museo Maxxi progettato dall'Archistar  Zaha Hadid,    a Valencia ci sono le strutture  di Santiago Calatrava, a Torino  il discusso Palazzo della Regione di  Massimiliano Fuksas.  Fu nel 1971 che a seguito  del Concorso al Beaubourg di Parigi, si pervenne ad un primo oggetto-simbolico di forte richiamo : il Centre Pompidou di Richard Rogers  e Renzo Piano che con altri furono i vincitori. E nel tempo fino a  Daniel Libeskind autore della Freedom Tower di New York e dei palazzi della Citylife nella zona fiera di Milano, di Jean Nouvels  con le Galeries Lafayette a Berlino del 1996,  di Rhem Koolhaas , etc ...
Quartiere Ina -Casa di via Harrar Milano
Arch. Giò Ponti, L.Figini e G. Pollini
Si è assistito ad un fenomeno di emulazione che ha condotto in molte città ad edifici "firmati", affidati per sostituire nelle difficoltà politiche una garanzia ai veti della burocrazia.  L'architettura può essere un potente strumento di consenso. E' un argomento antico quanto il mondo, già ampiamente collaudato sia nelle Dittature che nelle Democrazie. Per questo gli architetti non si fanno spesso problemi, a costruire ovunque li si chiami.   Per trovare un equilibrio tra i vertici e la base si cercano scorciatoie. Oggi si pongono problemi mai affrontati nel passato. Sarà possibile risolvere  questa evoluzione a volte drammatica, con le parole, i  linguaggi, le teorie del nostro passato, od occorrerà ammettere che i compiti storici dell'architettura sono ormai divenuti inapplicabili?  A Singapore gli studi Oma e Buro Ole Scheern hanno realizzato nel 2013 un intervento gigantesco:  31 blocchi residenziali  ciascuno alto 6 piani, impilati con disposizioni esagonali e intorno a 8 grandi cortili. Spazi esterni comuni, appoggiati e sospesi , intrecciati e 170mila mq di superfici costruite per oltre mille alloggi di diverse dimensioni, con vista sui parchi, la città e il mare. E' un progetto che è stato fatto per rispondere in luoghi urbani densi alle necessità di  creare dei luoghi identitari. Sarà questo il futuro?  L'enorme crescita demografica pone visioni complesse e straordinarie.
Concorso per le Barene a S.Giuliano (Venezia)
arch.L.Quaroni
Si capisce che se siamo orfani del Novecento,
Bilbao : Museo 1997
Arch. F. Gery
quello non è più il nostro secolo. Guardando il mondo dall'alto dei suoi anni, Carlo Melograni ci avverte però che il degrado sociale insito nelle periferie urbane, si sta  allargando sul pianeta  e che questo è il tema centrale per la nostra società. Non occorre spiegare che altre volte nella Storia, dai diseredati è cresciuta nella coscienza collettiva, una nuova forma di Società. Dubito che  le condizioni date dalla globalizzazione dei mercati porteranno ad  un nuovo Rinascimento. Occorre però guardare molto più avanti del nostro tempo. Affinchè non accada, come ricorda Melograni, ciò che disse Ludovico Quaroni su un progetto di un quartiere incompiuto: "nella spinta verso la città, ci si è fermati al paese".  
Roma- Progetto Ina-Casa
Quartiere Tiburtino
L.Quaroni, M. Ridolfi, C.Melograni
Valencia. 1991: L'Humbracule
Città dell'Arte e della Scienza
Arch. Santiago Calatrava

Centre Pompidou- Parigi 1977
Richard Rogers e Renzo Piano

New York : Freedom Tower
Arch.D. Libeskind

Arch. M. Fuksas -Torino:
Torre Regione Piemonte

Londra: "The Gherkin" 2004
Arch. Norman Foster

Museo MAXXI di Roma 2009
Arch. Zaha Hadid


Milano. Il "Bosco verticale"
Arch. Stefano Boeri 2014

Padiglione Italia Expo Milano 2015
Studio Nemesi

Singapore: The Interlace 2013
Arch. Ole Scheeren


Singapore 2013
Sarà questo il futuro?

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