martedì 22 dicembre 2015

SENTIERI SELVAGGI

SENTIERI SELVAGGI           di Gianfranco Vecchiato

John Wayne (1956):  Sentieri Selvaggi 
Una vasta platea di giovani trovava un tempo nel cinema alcuni modelli culturali. Ne subiva il fascino e le manipolazioni. Agli albori della televisione di massa e fino ai primi computer, la stampa aveva un ruolo ancora fondamentale nel dare e commentare le notizie. Con Internet quel mondo e quel modo di comunicare è fortemente cambiato. Sono diverse le generazioni ed i riferimenti. Questo non è di per sé un male ma lo diventa se anziché progredire nella formazione si assiste a molte forme di regressione. Non sulle capacità di adoperare strumenti sofisticati e di comunicazione diretta quanto sulle analisi e sulle conoscenze della Storia e di tanti fenomeni sociali. Il tempo si è perciò ristretto e anche dilatato. 
Si è ristretto nella rapidità delle interrelazioni e si è dilatato nella difficoltà di comprensione di quanto è avvenuto qualche anno prima. E' la velocità che ha reso relativo il tempo. Un anno appare già molto nella memoria delle persone; dieci anni sono una eternità; oltre i vent'anni, per alcuni, si va  nella preistoria. Al punto che in un programma televisivo alcuni giovani concorrenti non sapevano quando collocare la figura di Hitler o di Mussolini. Cioè di uomini che sono stati protagonisti tragici della storia di metà Novecento. Qualcuno ha risposto che il Duce del fascismo era morto nel 1960 e che Hitler  era stato fatto Cancelliere nel 1956... Questa ignoranza di ritorno scava voragini nella società e sul suo tessuto civile. 
Cosa si insegna non solo nella scuola ma nelle famiglie?
Fino a dove l'idea di Europa è conosciuta tra i giovani? Se ciò che accadde due-tre generazioni fa è stato dimenticato, non possiamo stupirci di cosa sta avvenendo nella frantumazione di molte società europee. Dalla Polonia, all'Ungheria, dalla Danimarca alla Gran Bretagna, dalla Spagna alla Francia, dall'Italia alla Repubblica Ceca. Un tempo l'adolescenza durava per un periodo stretto. Negli anni di formazione e di crescita, anche il cinema svolgeva un ruolo. In questo senso restano esemplari  due figure come John Ford e John Wayne. Il primo era un grande regista e il secondo un celebre attore. Le loro personalità appartenevano ad un cliché del mito americano ma  anche a qualcosa di più profondo. 
Uno sfondo  classico del West
Ford descrisse con la pellicola una letteratura visiva straordinaria e una certa epopea del West. Una terra di frontiera attraversata da famiglie di pionieri, uomini di fede,  avventurieri,  imprenditori, banditi, militari e  uomini di legge. In quelle terre ancora sconosciute, si scontrarono in una epica e tragica lotta,  i nativi americani e i nuovi conquistatori. Una battaglia il cui esito era segnato fin dagli inizi tanto era diversa la tecnologia e la sproporzione delle forze.
Lo sterminio di quelle fiere popolazioni indiane, della loro cultura e delle loro tradizioni, avvenne nel nome del "progresso" e della "civiltà". Loro resistevano e furono sterminati. Anche questo non va dimenticato.
Tra i migliori film di Ford la critica cita  "The Searchers", realizzato nel 1956.  In Italia uscì con il titolo  "Sentieri Selvaggi"; un film che è stato  scelto nel 1989 per essere conservato nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti e che viene riproposto ogni tanto anche in televisione. La celebre colonna sonora, i paesaggi, gli attori, fanno da sfondo alla trama: il rapimento di una bambina bianca da parte di una tribù indiana. Una storia anche psicologica, nella quale si colgono diversi sentimenti: la solitudine, la vendetta, l'affetto, l'orgoglio, la tradizione, la violenza e una primitiva idea di giustizia. Un critico cinematografico ha scritto: "Questa pellicola sta al cinema come la "Ronda di notte" nella storia della pittura o l'edificio del "Bauhaus" di Gropius alla storia dell'architettura. Niente è più stato uguale a prima, dopo l'uscita di questo film. 
Le riflessioni si insinuavano negli spettatori acerbi, e restavano come dei paradigmi. Sappiamo che  non ci sono popolazioni sulla Terra che non siano state conquistate od abbiano a loro volta conquistato. Poiché gli  spazi sempre più ristretti creano tensioni e timori, si sono cercati  "spazi virtuali" che sono praticamente infiniti. Poiché questa contemporaneità ci interroga, continuamente,  anche sul passato,  non smettiamo di ricordare  una riflessione di  Mark Twain : "I due giorni più importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perché".


Mark Twain (1835/1910)






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