venerdì 22 gennaio 2016

MEIN KAMPF E SPEER

MEIN KAMPF E SPEER                       di  Gianfranco Vecchiato

Arch.Albert Speer 1938 "Nuova Berlino"
E' riapparso nelle librerie, dopo molti decenni di censura, un testo tragico e oscuro, base ideologica del movimento nazionalsocialista nella Germania degli anni '20 e '30.  "Mein Kampf",  scritto da Adolf Hitler durante la sua breve prigionia nella fortezza di Landsberg tra il maggio e il dicembre del 1924, è ancora un libro che attira lettori tra le generazioni più giovani che non l'hanno mai letto. In pochi mesi è alla terza ristampa. Tale testo fu in origine rivisto e in parte rifatto dal padre dell'Ordine dei gerosolimitani Bernard Stempfle e pubblicato per la prima volta nel 1925. Con le successive edizioni fino al 1942, raggiunse una tiratura di quasi 9 milioni di copie. In questo libro si manifestano apertamente quelle radici del "Male" che avrebbero portato non solo al nazismo ma anche allo sterminio con le camere a gas. La "lotta" descritta da Hitler  era animata  da un profondo disprezzo per la "democrazia", da un violento antisemitismo ed antimarxismo, da un radicale nazionalismo che si ispirava ad un pangermanesimo pagano e ad un wagneriano mondo di miti ariani. Nel Mein Kampf si legge "... Noi distruggeremo la follia del parlamentarismo, la triste credenza nella riconciliazione dei popoli, nella pace mondiale e nella solidarietà internazionale. Esiste un solo diritto su questa terra e questo diritto risiede nella propria forza..."
Giunse il 19 marzo 1945 ed in una Berlino in macerie, all'avvicinarsi del proprio suicidio, Hitler dettò l'0rdine di
distruzione per tutto il territorio del Reich: "... Se perderemo la guerra anche la nazione sarà perduta. Questo destino è inevitabile. Non è necessario aver riguardo per ciò che la nazione ha bisogno per continuare la sua esistenza ma, al contrario, è meglio distruggere queste cose con le proprie mani. distruggere se stessi. La nazione si è dimostrata debole e l'avvenire appartiene ormai alla nazione orientale, che è più forte. Inoltre poco importa di quelli che rimarranno dopo la lotta perché i migliori sono caduti".  A quell'ordine finale insensato Albert Speer, come  Ministro degli armamenti,  non ubbidì. Ma si stava ormai chiudendo la scena sulla tragedia con decine di milioni di morti, intere città distrutte, secoli di storie urbane e mercantili annientate. Chi era Speer? Era un giovane e promettente architetto  che divenne uno tra i più stretti collaboratori di Hitler, tanto da essere soprannominato "l'architetto del Fuhrer". Nominato Ministro degli armamenti del Reich durante la fase più acuta della guerra, seguì fino alla fine il destino del Nazionalsocialismo. Si era messo in luce  anni prima quando aveva progettato, per la megalomania del Fuhrer, diversi progetti urbani  e  architetture monumentali, che gli valsero una medaglia per il suo padiglione  della Germania alla Esposizione  Universale di Parigi del 1937.  Speer nel 1946 fu condannato a 20 anni di carcere al processo di Norimberga evitando la morte perchè si assunse le responsabilità morali del regime ma abilmente fece la parte del Tecnico più che del politico.
Albert Speer (1905/1981)

Uscì dal carcere alla fine degli anni '60 e visse fino al 1981, Personalià brillante, dopo la laurea divenne assistente di Tessenow a Berlino. Una vocazione interrotta per l'ambizione di grandi traguardi. E' il caso di ricordare come  tra i suoi figli si sia distinto Albert junior che è stato responsabile del progetto dell'Expo 2000 svoltosi ad Hannover. In questa storia tragica l'architettura si mescolò tra poche luci e molte ombre. Norimberga fu prescelta come la città simbolo del regime e delle adunate oceaniche. Speer si mostrò uno straordinario scenografo che progettava per un immaginato  futuro in una Nazione trasformata in caserma tra miti e superuomini.  Ebbe quindi delle  occasioni straordinarie per concepire ed elaborare architetture per il futuro della Germania pur se per una ideologia che negava alla radice lo spirito dell'Arte, che per sua vocazione o è libera o cerca la libertà.  Tra le sue opere ancora visibili c'è lo Stadio Olimpico di Berlino del 1936 e quanto resta dello Stadio delle adunate a Norimberga. Un complesso enorme che si sviluppa con una serie di interventi su 16 kmq a sud della città con tribune che potevano contenere fino a 400mila posti ed una sala da congressi al coperto che era ancora in costruzione durante i bombardamenti alleati sulla città e che venne totalmente rasa al suolo.
Questo luogo, sacro al mito nazista e che ospitò dal 1933 al 1938 le "giornate del partito" che furono immortalate anche dalla magistrale regia di Leni Riefenstahl, autrice anche delle riprese delle Olimpiadi di Berlino nel 1936, è stato interessato da interventi di restauro e di recupero parziali, per opera dell'amministrazione socialdemocratica della città e del Land della Baviera. L'opera di Speer è ancora una ingombrante testimonianza. Egli fu un consapevole esecutore a cui la prigionia diede il tempo per ripensare agli errori commessi ed alle conseguenze che sul piano morale si hanno quando si intende la tecnica staccata dai principi della ragione. Scrisse un libro: Memorie del terzo Reich e continuò ad interessarsi di architettura. Documenti postumi hanno poi confermato la sua conoscenza dei campi di sterminio a cui fornì progetti per ampliare forni crematori ed obitori. E' quindi una figura tragica nella storia del Novecento dove l'ideologia corruppe lo spirito che si richiamava a quell'Architettura studiata alla Università ed a cui il suo Maestro Tessenow aveva dato nel primi decenni del secolo molti positivi esempi di analisi e di proposte. L'Architetto Speer  ebbe  la singolare opportunità di disporre  di mezzi illimitati per progettare il futuro. Ma in questo progetto si scontrarono e prevalsero le ombre della morte. E' alle nuove generazioni che Mein Kampf va spiegato perché "il sonno della ragione genera mostri". Occorre sempre ricordare e temere il ruolo "vassallo" che troppo spesso anche l'Architettura e molti architetti, hanno avuto ed hanno nei confronti del "Potere".
Norimberga 2015: Restauro della Sala Congressi
dello Stadio delle Adunate
Veduta di Norimberga, magistralmente ricostruita
dopo la guerra
Espos.Univ.Parigi 1937
Padiglione tedesco: Arch.Speer
Progetto di Campo di sterminio


Norimberga: Stadio Adunate  Arch. A. Speer

Un tragico incontro: Hitler e Speer

Lo Stadio Olimpico di Berlino 1936

Albert Speer  nel 1979

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