mercoledì 24 febbraio 2016

L'IMMENSO

L'IMMENSO                  di Gianfranco Vecchiato

Umberto Eco (1932/2016)
La scoperta più recente nel campo della fisica, quella sulle "onde gravitazionali" presenti nell'Universo,  ha confermato una teoria  formulata da Einstein nel 1915, aprendo un nuovo vasto campo alla conoscenza della materia ed allo studio delle dinamiche tra spazio e  tempo .  Si apriranno delle porte inaspettate alla esplorazione della materia oscura, a quella dei misteriosi  "buchi neri", e anche alla nostra filosofia che si è sempre mossa da secoli, alla ricerca delle ragioni della nostra esistenza. Possiamo riflettere anche su altre distanze, quelle culturali,  che  ancora oggi si confrontano tra diverse religioni e tra le società che ad esse affidano le risposte sulla nostra evoluzione e sulla nostra creazione. Quando pochi secoli fa, Galileo rivelò che dalle sue scoperte sul sistema solare appariva che non era la terra ma il sole il centro di gravità attorno al quale ruotavano numerosi pianeti, la Sacra Inquisizione lo costrinse ad abiurare pena la scomunica ed altre vessazioni. Galileo con le sue teorie si scontrava con la tradizione dei Testi Sacri nei quali l'Uomo e la Terra venivano posti al centro della Creazione, subordinata al progetto Divino. Si trattò di un inutile quanto irragionevole modo di rallentare e mascherare la Verità, senza la quale non esiste alcuna vera conoscenza. In seguito Voltaire ed altri illuministi si batterono perché la Ragione guidasse la Fede o che comunque la prima prevalesse  anche senza la seconda. La Tecnica fu trascinata insieme alla Filosofia,  nella evoluzione scientifica ed anche le strutture sociali e politiche delle Istituzioni moderne hanno attraversato questo "ponte"  guidando i processi di cambiamento  culturale dei popoli. Molti aspetti che sono  relativamente recenti, e che in una parte del mondo hanno inciso sul modo di vivere. Tuttavia pur essendo stata percorsa molta strada, questa Scienza, mentre svela le leggi della Materia e cerca di  capire le realtà che ci circondano, fa ancora paura a chi teme di dover rielaborare le dottrine che per secoli hanno fondato alcuni sistemi religiosi. C'è un confine morale, specialmente in biologia, che corre molto vicino al limite. La scienza sempre più spesso, scopre cose che un tempo, nella ignoranza, si ritenevano soprannaturali .  Tuttavia anche la scienza non può andare oltre la materia e si ferma davanti a fatti ed a guarigioni che non hanno una risposta razionale.  Occorre  ammettere che forse non c'è solo il visibile attorno a noi, e che quanto esiste tra le dimensioni fino ad oggi conosciute, non basta a spiegare quella spinta che è venuta dall'origine dell'Universo.  Alcune teorie pensano ad un cosmo  in  continuo movimento fra espansioni ed implosioni. Altre immaginano che vi

Albert Einstein

siano oltre al nostro visibile Universo, molti altri Universi, in una apoteosi di immensità e di tante dimensioni ed organismi viventi che nella nostra mente non avremo mai la possibilità di concepire od immaginare. Racchiusa in un confine spazio-temporale, l'Umanità appare ancora ad uno stadio primitivo della sua evoluzione e non è dato sapere se si estinguerà, per ragioni diverse, molto prima di approdare a più vaste conoscenze. Intanto già il fatto di  comprendere, con i nostri limiti, che questo piccolo pianeta si muove e si evolve tra  spettacolari  energie e forze tra  galassie,  rende orgogliosi sulla evoluzione della nostra specie. Dovrebbe renderci anche assai più umili e consapevoli dei valori straordinari ed irripetibili dell'ambiente terrestre, delle regole evolutive della vita sul pianeta e dei limiti posti dalla morte. A questo punto spesso accade che la ragione cerchi o si confronti con la fede. La ragione chiede perché e quale sia il fine. Mentre la Materia, osservata dai nostri strumenti, mostra che la violenza, intesa come scontro e distruzione, è una regola costante nell'Universo e che anche le stelle muoiono, le Galassie si scontrano e si fondono, in ammassi che a sua volta si trasformano in altre immense forme di energia. Tutto questo avviene da miliardi di anni. Non sappiamo perché e a cosa serva tutto questo. Lo scrittore e filosofo Umberto Eco, recentemente scomparso, in una delle sue  riflessioni dichiarò: " Noi siamo la nostra memoria. Se uno perde la memoria diventa un vegetale e non ha più l'anima. Anche dal punto di vista di un credente non penso che l'inferno abbia senso se ci si va senza memoria perché il patimento consiste nel ricordare il male che si è fatto".  Esiste un altro universo dentro di noi. Eco lo descrisse anche nel suo romanzo "Il nome della rosa" ed è sviluppato dalla conoscenza, che è un


grande strumento di libertà temuto dal potere. La conoscenza spinge l'uomo a cercare ed a scoprire continuamente nuovi orizzonti come quelli sulle onde gravitazionali, sull'infinitamente piccolo, sul nostro comportamento psicologico e sociale. Il nostro pensiero dà quindi senso a quei vuoti apparenti  nella stessa esistenza della materia. Dal colle dell'Infinito, accanto alla sua casa,  il poeta Giacomo Leopardi rifletteva : " ... e il naufragar m'è dolce in questo mare" così come  Giuseppe Ungaretti nella sua poesia Mattina, spiegava il suo stato d'animo con quattro fulminanti parole: "Mi illumino di immenso".  Non serve quindi andare molto lontano per comprendere alcune leggi universali. Tutto risponde a regole fissate per un motivo misterioso. E  sono le risposte a queste domande che spingeranno sempre la nostra evoluzione.
Il Colle dell'Infinito (Recanati-Italia)

Immagine di Galassie nell'Universo a noi vicino



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