mercoledì 9 ottobre 2019

LA CICOGNA

LA CICOGNA                         di Gianfranco Vecchiato



Le cicogne che erano presenti in Italia fin dai tempi antichi, scomparvero dai nostri territori dopo il XVII° secolo. Qualcosa non andava e cambiarono itinerari. Fu una perdita silenziosa di cui non si parlò molto.  Ma dopo alcuni secoli di assenza sono tornate da circa 40 anni a planare nel Belpaese e  si contano numerose le colonie specialmente tra la Sicilia e la Calabria, zone più vicine all'Africa dove vanno a  svernare. Il ripopolamento nel nord Italia è più lento ma in Piemonte, Lombardia, Veneto e Friuli, numerosi habitat le accolgono.
Fagagna il paese delle cicogne
Tra questi vi è l'importante Oasi dei Quadris vicina al paese di Fagagna in Friuli. Da 30 anni I caratteristici nidi delle cicogne si scorgono sui camini e si mescolano ai boschi ed agli orizzonti delle prealpi friulane mentre il vicino borgo  si appoggia al pendio del colle  su cui restano tracce di un antico castello. 
Una metafora della presenza delle cicogne mi è parso di cogliere pensando all'altro vicino Castello a Colloredo di Monte Albano, che fu il più imponente della Regione. Portatrici di vita le cicogne segnano la volontà delle Istituzioni e degli abitanti di ricostruire integralmente quell'imponente manufatto che fu per gran parte distrutto dal terremoto del 1976 e che  è ancora oggetto di complessi interventi di restauro  .
Il Castello di origine trecentesca, è noto  anche per aver ospitato nell'Ottocento, in una sua parte,  Ippolito Nievo  che qui scrisse il celebre romanzo "Confessioni di un 
italiano". 
1976:  castello distrutto dal sisma
Dalla sua stanza Nievo vedeva
Ippolito Nievo
quell'ondulata strada proveniente da sud-est e creata per incantare il viaggiatore a cui si apriva  la magnifica veduta del borgo fortificato. Da qui Egli sospirava per l'avvenire d'Italia. Il libro fu pubblicato postumo nel 1867 dopo che il Veneto e il Friuli furono annessi al Regno d'Italia. Il romanzo mischia aneliti patriottici  e autobiografici, coinvolge aspetti religiosi, trattati senza moralismi e conformismi, e richiama gli ideali e i doveri di ciascuno per il riscatto della Patria occupata. Il protagonista del romanzo, "Carlino"  nato nel 1775 come veneziano, morirà infine, in tarda età come "italiano". 

2019
Un percorso che in quelle generazioni vissute tra
Pianura di Fagagna
settecento ed ottocento, veniva alimentato da idee di libertà portate dalla Rivoluzione francese. Il diritto ad avere una Nazione italiana visto da una terra, il Friuli che dal 1420 fu parte della Repubblica di Venezia fino al trattato di Campoformido nel 1797, esprimeva i tempi nuovi in cui si formarono tra conflitti e  rivoluzioni
Castello in ricostruzione anno 2017
popolari Nazioni in Europa, sospinte dai diversi nazionalismi. Chiuso tra le mura di un castello, lontano dai grandi circoli intellettuali, Nievo sentì che quando lo spirito è libero ed è consapevole,  vola alto e lontano, supera gli spazi e il tempo  entrando nelle coscienze. Per quel passato e per questo presente la cicogna, con la sua eleganza e con il suo distacco, pare guardare all'inutilità dell'affanno degli uomini. Nelle storie antiche, la cicogna annunciava lieti eventi, le nascite e il buon rapporto con la Natura. Esopo nel VII secolo a.C. e Fedro in età romana (15 a.C./51 d.C.) nelle loro fiabe raccontarono tra le altre, anche una storia tra la

volpe e la cicogna. Una volpe invitò una cicogna a cena ma mettendole la minestra su un piatto le impedì di mangiare, così la cicogna ricambiò invitando la volpe ma mettendo il cibo dentro ad un vaso dal lungo collo. La morale, presente nelle fiabe, è chi la fa agli altri, poi l'aspetti verso lui stesso. Una filosofia diversa e più profonda è  presente negli studi e nelle parole del filosofo ed etologo austriaco Konrad Lorenz che nella sua vita analizzò a lungo il comportamento degli animali.
Konrad Lorenz
"Chi si consegna alla Natura non ha bisogno dell'inconoscibile, del soprannaturale, per poter provar rispetto; c'è soltanto un miracolo per lui, ed è che tutto su questa terra, incluse le massime fioriture della vita, si sia semplicemente formato senza miracoli nel senso convenzionale della parola". Lorenz sostenne che millenni di adattamenti hanno plasmato le forme e imposto le evoluzioni naturali che anche gli uomini dovrebbero conoscere, rispettare e seguire. Se dall'istinto della cicogna, che costruisce da sempre il suo nido,  si confermano  regole impresse nella sua natura,  per gli uomini sorge l'interrogativo del perché essi costruiscano città, castelli, monumenti, in forme sempre diverse.  Mentre noi ci spostiamo di continuo e spesso  senza lunghe soste sul pianeta, la cicogna dopo oltre mille chilometri di volo, ritorna l'anno dopo,  quasi sempre nel luogo in cui è nata. 
Castello di Colloredo prima del terremoto
La Natura e il Paesaggio sono intrecciati. Da molti decenni a Fagagna le cicogne sono parte della popolazione e molti nuovi nidi sono sorti lassù mentre i paesi si spopolano di abitanti. Se tornasse da quelle parti Ippolito Nievo potrebbe riconoscere la tenacia degli uomini che vogliono riportare il castello ai suoi splendori. Un bel segno di identità culturale a cui le cicogne  ricomparse danno ricchezza alla storia collettiva. E se le cose stanno così c'è sempre speranza per l'avvenire.







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